Papa Benedetto XV

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Benedetto XV
Papa
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al secolo Giacomo Della Chiesa
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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In te, Domine, speravi; non confundar in aeternum

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Papa Benedetto XV
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 67 anni
Nascita Genova
21 novembre 1854
Morte Roma
22 gennaio 1922
Sepoltura Città del Vaticano, Sacre Grotte Vaticane
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Roma, 21 dicembre 1878 dal cardinale Raffaele Monaco La Valletta
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Nominato arcivescovo 16 dicembre 1907 da Pio X
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Consacrazione vescovile Roma, 22 dicembre 1907 da Pio X
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pseudocardinale
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Creazione
a Cardinale
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Creazione
a Cardinale
25 maggio 1914 da Pio X (vedi)
Cardinale per 7 anni, 7 mesi e 28 giorni
Cardinale per
Cardinale elettore
Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Eletto Antipapa {{{antipapa}}}
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Sostenuto da {{{Sostenuto da}}}
Scomunicato da
Riammesso da da
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
258° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
3 settembre 1914
Conclave del 1914
Consacrazione 6 settembre 1914
Fine del
pontificato
22 gennaio 1922
(per decesso)
Durata del
pontificato
7 anni, 4 mesi e 19 giorni
Segretario Attilio Bianchi
Predecessore papa Pio X
Successore papa Pio XI
Extra Encicliche
Benedetto XV
Anni di pontificato

Successione apostolica

Cardinali 32 creazioni in 5 concistori
Proclamazioni Venerabili Beati Santi
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi Nessun Giubileo indetto
Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza [[{{{ricorrenza}}}]]
Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di {{{patrono di}}}
[[File:|100px|Stemma]]
Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
Dinastia {{{dinastia}}}
Padre {{{padre}}}
Madre {{{madre}}}
Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Biografia su vatican.va
(EN) Scheda su gcatholic.org
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org
(EN) Scheda su Salvador Miranda
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Papa Benedetto XV, al secolo Giacomo Della Chiesa, in latino: Benedictus XV (Genova, 21 novembre 1854; † Roma, 22 gennaio 1922), è stato il 258º vescovo di Roma e papa italiano a partire dal 3 settembre 1914 fino alla morte. Fu fermo oppositore della Prima guerra mondiale.

Biografia

Giacomo della Chiesa nacque nella delegazione genovese di Pegli, allora comune autonomo, da una famiglia nobile; terzo di quattro figli di Giuseppe e di Giovanna dei marchesi Migliorati.

La famiglia Della Chiesa faceva parte del patriziato genovese, nel quale aveva raggiunto nel XVI secolo una posizione di particolare rilievo. Anche la famiglia materna era aristocratica: i Migliorati di Napoli, che avevano dato già i natali a un precedente Pontefice: Innocenzo VII.

Su pressione del padre, il quale si era opposto al desiderio di Giacomo di entrare quanto prima nel seminario diocesano, egli si iscrisse nel 1872 alla facoltà di giurisprudenza della Regia Università di Genova, dove si laureò dottore in legge nel 1875. Solo allora il padre acconsentì a fargli intraprendere la carriera ecclesiastica; impose tuttavia al figlio di proseguire gli studi, iniziati presso il seminario di Genova, a Roma presso il Collegio Capranica e la Pontificia Università Gregoriana. Qui Giacomo Della Chiesa ottenne la laurea in teologia.

Dopo essere stato ordinato presbitero il 21 dicembre 1878 entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede cioè nell'Accademia Pontificia dei nobili ecclesiastici, dove avviene la preparazione in scienze diplomatiche. Nel 1883 parte per Madrid come segretario del nunzio apostolico Mariano Rampolla del Tindaro e nel 1887 tornò a Roma, quando questi fu nominato Segretario di Stato e Cardinale da papa Leone XIII. Della Chiesa divenne minutante e Sostituto della Segreteria di Stato, con Rampolla e poi con il cardinale Rafael Merry del Val.

Quando il Cardinale Rampolla, dopo l'elezione di Pio X fu sostituito dall'altrettanto valente Merry del Val, Della Chiesa mantenne infatti inizialmente il proprio posto. Ma, proprio a causa del suo stretto legame con il cardinale Rampolla, principale architetto della politica di apertura di Leone XIII e rivale di Pio X nel conclave del 1903, Della Chiesa cadde rapidamente in disgrazia rispetto alla nuova linea più conservatrice del papato. Egli fu quindi spinto a lasciare la Santa Sede e il servizio diplomatico con la nomina il 16 dicembre 1907 ad arcivescovo di Bologna.

Giunse a sorpresa a Bologna la sera del 18 febbraio 1908. Si applicò con dovizia al proprio impegno senza risparmiarsi. Nonostante la sede di Bologna fosse tradizionalmente titolata per una berretta cardinalizia, Della Chiesa fu creato cardinale di Santa Romana Chiesa da Pio X solo sei anni dopo, il 25 maggio 1914.

Il conclave

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Conclave del 1914

Non passarono tuttavia che pochi mesi ed egli, il 3 settembre 1914, fu inaspettatamente eletto papa con il nome di Benedetto XV in onore del Pontefice Benedetto XIV, il quale era stato anch'egli arcivescovo metropolita di Bologna prima di salire al soglio pontificio.

Il Papa, la guerra e la pace

Benedetto XV fu eletto papa poche settimane dopo l'inizio della Prima guerra mondiale. Probabilmente la situazione bellica favorì la sua elezione essendo un uomo che aveva lavorato alla diplomazia con valenti Segretari di Stato quali Rampolla e Merry del Val; restò un evento eccezionale nella Chiesa l'elezione a papa di un cardinale nominato da soli tre mesi. Consapevole della gravità del momento, decise che l'incoronazione si tenesse non nella basilica di San Pietro ma, più modestamente, nella Cappella Sistina.

Durante la prima guerra mondiale elaborò diverse proposte di pace e scrisse la sua prima enciclica, Ad Beatissimi Apostolorum, del 1º novembre 1914, dove si appella ai governanti delle nazioni per far tacere le armi e lo spargimento di tanto sangue umano. Con l'entrata in guerra anche del regno d'Italia il 24 maggio 1915, la Santa Sede, chiusa e prigioniera in Vaticano, rimane ulteriormente isolata con la dipartita degli ambasciatori degli stati opposti; Benedetto XV non può far altro che constatare amaramente l'ulteriore allargamento del conflitto e l'incremento dei morti e delle distruzioni. Durante tutto il conflitto non smise di inviare proclami per la pace e per la diplomazia, oltre ad aiuti concreti alle popolazioni civili colpite dalla guerra. È comunemente ricordato per aver definito, nella Nota del 1º agosto 1917, la guerra come «inutile strage»; e va attribuita a lui anche l'espressione, sempre al riguardo dello stesso argomento, della guerra come «suicidio dell'Europa civile».

Al termine del conflitto si adoperò per riorganizzare la Chiesa nel nuovo contesto mondiale. Riallacciò le relazioni diplomatiche con la Francia e con le altre nazioni. Nel 1920 scrisse la prima enciclica sulla pace, Pacem Dei Munus Pulcherrimum. In essa denuncia la fragilità di una pace che non si fondi sulla riconciliazione:

« Se quasi dovunque la guerra in qualche modo ebbe fine e furono firmati alcuni patti di pace, restano tuttavia i germi di antichi rancori »

Nessuna pace ha valore

« se insieme non si sopiscano gli odi e le inimicizie per mezzo di una riconciliazione basata sulla carità vicendevole »

Secondo il Papa per realizzare la riconciliazione c'è bisogno della fede:

« A risanar le ferite del genere umano è necessario che vi appresti la sua mano Gesù Cristo, di cui il samaritano era la figura e l'immagine »

Durante il suo pontificato nell'Impero Ottomano si verificarono tragici massacri di cittadini cristiani e Benedetto XV cercò di sostenere in tutti i modi questi perseguitati, con la parola, con l'azione caritatevole e con quella diplomatica. Cercò in particolare di evitare, anche mediante il segretario di Stato, cardinale Pietro Gasparri, il massacro degli armeni in Turchia nel 1915. Questo non impedì che a Costantinopoli nel 1919, gli fosse eretta dai Turchi, sebbene fosse ancora vivente, una statua di sette metri con la scritta «Al grande Pontefice della tragedia mondiale, Benedetto XV, benefattore dei popoli, senza distinzione di nazionalità o religione, in segno di riconoscenza, l'Oriente»[1].

Il Papa e le missioni

Benedetto XV è all'origine della rifondazione dell'attività missionaria della chiesa dell'inizio del novecento. La lettera apostolica Maximum illud del 1919 favorì un nuovo impulso alle missioni, con un preciso orientamento al distacco dagli interessi politici delle potenze e di concentrazione sulla comunicazione del Vangelo.

Si ricollega a questa visione il tentativo di aprire una nunziatura a Pechino, al di là della politica delle potenze europee, che rappresentava un forte impedimento all'evangelizzazione. Il Papa riesce a stabilire una delegazione in Cina, che è all'inizio del rinnovamento del cattolicesimo di quel paese.

Nella stessa linea si impegnò per l'Oriente cattolico e fondò nel 1917 la Congregazione per le Chiese orientali. Benedetto XV si mosse con grande rispetto per i popoli a cui la Chiesa si rivolgeva. Per lui il missionario non è portatore di interessi di parte, ma del Vangelo:

« È necessario che chi predica il Vangelo sia uomo di Dio »

La Maximum illud si conclude con la prospettiva della rinascita di una stagione missionaria:

« È qui, sembrandoci che il divino Maestro esorti noi pure, come un dì Pietro, con quelle parole: "Prendi il largo", quanto ardore di paterna carità ci spinge a voler condurre tutta intera l'umanità all'abbraccio con Lui! »
Tomba di Benedetto XV, nelle grotte vaticane

Altri campi d'azione

Nel 1917 promulgò la prima edizione del Codice di diritto canonico, che rimarrà in vigore fino alla riforma del 1983.

Nell'ambito della politica italiana egli superò il non expedit e incoraggiò la formazione di un partito con base cristiana: il Partito Popolare Italiano.

Nel campo religioso curò lo sviluppo degli studi ecclesiastici; e in tal senso decretò l'istituzione della Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e favorì il riavvicinamento delle chiese orientali.

Nel 1920 proclamò santa Giovanna d'Arco; il 28 luglio dello stesso anno scelse Sant'Antonio da Padova quale patrono della Custodia di Terra Santa; durante il suo pontificato si sbloccò la causa di beatificazione del Bellarmino.

Il 28 agosto 1920, ricevette in Udienza Privata una delegazione di 235 Cavalieri di Colombo, guidati dal Cavaliere Supremo James Flaherty, accogliendola con parole "di incoraggiamento e sentimenti di grande speranza"[2]. In seguito a ciò, i Cavalieri aprirono a Roma, in pochi anni, un ufficio e cinque centri sportivi.

Di salute cagionevole, morì a causa di una broncopolmonite il 22 gennaio 1922; gli successe papa Pio XI.

Encicliche di Benedetto XV

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Elenco delle encicliche di Benedetto XV

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Onorificenze

Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo
Gran Maestro dell'Ordine dello Speron d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine dello Speron d'Oro
Gran Maestro dell'Ordine Piano - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine Piano
Gran Maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno
Gran Maestro dell'Ordine di San Silvestro Papa - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di San Silvestro Papa
Gran Maestro e Cavaliere di Collare dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro e Cavaliere di Collare dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Successione degli incarichi

Predecessore: Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato Successore: Emblem Holy See.svg
Luigi Pallotti 23 aprile 1901 - 18 dicembre 1907 Nicola Canali I
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Luigi Pallotti {{{data}}} Nicola Canali
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Bologna Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Domenico Svampa 18 dicembre 1907 - 3 settembre 1914 Giorgio Gusmini I
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Domenico Svampa {{{data}}} Giorgio Gusmini
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi Quattro Coronati Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pietro Respighi 28 maggio 1914 - 3 settembre 1914 Victoriano Guisasola y Menéndez I
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Pietro Respighi {{{data}}} Victoriano Guisasola y Menéndez
Predecessore: Prefetto della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio Successore: Emblem Holy See.svg
Papa Pio X 3 settembre 1914 - 22 gennaio 1922 Papa Pio XI I
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Papa Pio X {{{data}}} Papa Pio XI
Predecessore: Prefetto della Congregazione per i Vescovi Successore: Emblem Holy See.svg
Papa Pio X 3 settembre 1914 - 22 gennaio 1922 Papa Pio XI I
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Predecessore: Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Successore: Croix de l Ordre du Saint-Sepulcre.svg
Papa Pio X 3 settembre 1914 - 22 gennaio 1922 Papa Pio XI I
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Predecessore: Abate commendatario di Subiaco Successore: TerritorialAbbotCoA PioM.svg
Papa Pio X 3 settembre 1914 - 10 novembre 1917 Simone Lorenzo Salvi
(abate ordinario)
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(abate ordinario)
Predecessore: Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali Successore: Emblem Holy See.svg
- 1º maggio 1917 - 22 gennaio 1922 Papa Pio XI I
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Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
Papa Pio X 3 settembre 1914 - 22 gennaio 1922 Papa Pio XI I
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Papa Pio X {{{data}}} Papa Pio XI
Note
  1. Alla spesa contribuì personalmente pure il Sultano con 500 lire. Fonte: Bollettino Ecclesiastico della Diocesi di Ceneda 1920, pp. 54-55.
  2. Fondazione Cavalieri di Colombo. La Storia. In Italia
Bibliografia
  • Benedetto XV. Profeta di pace in un mondo in crisi, a cura di Letterio Mauro. Argelato (Bologna), Minerva Edizioni, 2008.
  • John F. Pollard. Il Papa sconosciuto Benedetto XV (1914-1922) e la ricerca della pace. Cinisello Balsamo, San Paolo editore, 2001.
  • Gabriele De Rosa, Enciclopedia dei Papi, III, Roma, 2000, pp. 609-617.
  • Biagia Catanzaro; Francesco Gligora. Breve Storia dei papi, da San Pietro a Paolo VI. Padova, 1975, pagg. 246-7.
Voci correlate
Collegamenti esterni