Discussione:Figli di coppie omosessuali
Direi che sul contenuto ci siamo.
Sulla forma, pensare di mettere in corsivo i titoli?
A me personalmente, poi, non piace nulla la forma americana di citare gli autori: a "Patterson, C.J." preferirei "Charles James Patterson" (ammesso che le iniziali significhino quello).
Don Paolo Benvenuto - scrivimi 19:18, 20 mar 2011 (CET)
- Lo standard che ho usato è quello APA (anche se leggermente semplificato), citando studi psicologici creo sia doveroso usare quello. Sarebbe come riportare Mrc. XIII:9 invece di Mc 13,9... Sempre per standard scientifici, sarebbe bene non differenziare il testo in più di 2 livelli --RR 20:52, 20 mar 2011 (CET)
Precisazione su studio Rosenfeld(2010)
Mi permetto di far presente come Rosenfeld abbia recentemente ribadito la validità del suo studio, soprattutto in riferimento a un articolo critico di Allen, Pakaluk e Price (fonte: http://link.springer.com/article/10.1007/s13524-012-0169-x?no-access=true), sottolineando come i dati evidenzino che la resa scolastica dei figli di genitori dello stesso sesso sia comunque migliore di quella dei figli di genitori eterosessuali non sposati e che quindi, a rigor di logica, il punto non sembra essere tanto l'orientamento sessuale dei genitori, quanto il loro legame e conclude che forse, se le persone dello stesso sesso potessero sposarsi, questo influenzerebbe la resa dei figli, esattamente come si osserva per le coppie eterosessuali (fonte: http://www.stanford.edu/~mrosenfe/Rosenfeld_Demography_reply_to_Allen_etal.pdf)
Denis Peroni (simplydenis chiocciola hotmail punto it), 2013-02-28 13:55:19 GMT
- Ciao, come vedi nella voce sono citati i dati dello studio di Rosenfeld del 2010, non l'ho ancora aggiornata con Allen et al. Le percentuali indicate sono le sue.
- La replica di Rosenfeld che indichi è abbastanza inquietante: aiutami a capire: sostiene che non c'è differenza tra figli di omo ed etero, ma dati grezzi alla mano (tab 3), dice che i figli naturali di etero hanno un tasso di bocciatura del 6,6%; i figli adottati di etero del 12,0%; i figli di gay sposati 8,5%; i figli adottati dai gay 22,2%? Cioè i figli dati in adozione a coppie gay hanno tasso di bocciatura quasi doppio (22,2/12,0) dei figli adottati da etero, e quasi quadruplo (22,2/6,6) dei figli biologici? --RR (discussioni) 18:53, 28 feb 2013 (CET)
Ulteriore precisazione su studio Rosenfeld
Premetto che non sono un sociologo e non ho la pretesa di passare come tale. I dati grezzi sono effettivamente quelli. Mi permetto solo di far presente due fatti:
- Rosenfeld è molto prudente sul considerare tali dati perchè sono pochi ("even though they are relatively few") e la loro fonte non fornisce sufficienti informazioni ("The U.S. census provides no information whatsoever about the adoption or fostering process, and no information about the age at which (prior to the five-year window of residential stability) children were adopted"). La sua ricerca non era focalizzata su questa questione e l'argomento viene citato perchè contribuisce in modo sostanziale alla diversa lettura data da Allen et al. Inoltre Rosenfeld legge tali dati come una conferma del fatto che le coppie dello stesso sesso vengano discriminate nelle adozioni e negli affidamenti ("Table 3 is consistent with Stacey’s (2006) finding that same-sex couples face discrimination in the markets for adoptive and foster children"). Non entro nel merito della questione, mi pare che il focus dell'articolo non sia questo e che bisognerebbe leggere studi direttamente incentrati sulle adozioni per esprimere delle valutazioni.
- Rosenfeld cita anche un dato interessante, quello sui bambini negli orfanotrofi (34.3%). Quindi anche prendendo per buoni tutti i dati, senza tenere conto dei loro limiti, sembra chiaro che per un bambino sia comunque meglio essere adottato da una coppia dello stesso sesso piuttosto che non essere adottato affatto, almeno per quanto riguarda il rendimento scolastico.
Colgo l'occasione per ringraziare la prontezza con cui è stata recepita la mia proposta di modifica e per la disponibilità al dialogo dimostrata dall'amministratore della pagina.
Denis Peroni (simplydenis chiocciola hotmail punto it), 2013-03-08 08:57:59 GMT
- Ciao, che quella degli orfanotrofi non sia la soluzione ottimale è palese, non a caso li stanno smantellando in tutti i paesi civilizzati, affidandoli a parenti, case famiglia, o adozioni. Però, dati alla mano e con considerazioni razionali, 12,0 < 22,2 < 34,3. Converrai che non ha senso preferire le adozioni omo a quelle etero, e di coppie etero che vogliono adottare ce n'è parecchie! --RR (discussioni) 18:32, 8 mar 2013 (CET)
Ulteriore precisazione
Innanzitutto mi scuso se questa non è la modalità giusta per rispondere, ma non so come replicare direttamente ai commenti del curatore della pagina. In secondo luogo, no, non posso concordare. Concorderei se la questione si potesse porre in termini di una banale disuguaglianza numerica ma non è così. Il mio intento era semplicemente approfondire la discussione citata nella pagina sullo studio di Rosenfeld. L'articolo in questione non ha alcuna pretesa di esprimere giudizi sulla questione dell'adozione, dell'affido o altro, dato che per sua stessa ammissione non dispone di dati adatti a farlo, come ho già sottolineato. Per questo mi sembra una forzatura riportare delle percentuali estrapolate dal loro contesto e prive del commento dell'autore; sarebbe un po' come pretendere di citare l'episodio biblico del sacrificio di Isacco per insinuare che Dio richiede il sacrificio dei propri primogeniti, omettendo il fatto che è poi Dio stesso a bloccare Abramo e a spiegare il senso della sua richiesta. Rosenfeld è molto chiaro sul senso e sui risultati del suo lavoro; non credo stia a noi reinterpretare i suoi studi, se ne occuperanno altri ricercatori, come Allen, che hanno titolo a farlo e allora si potrà valutare.
Denis Peroni (simplydenis chiocciola htomail punto it), 2013-03-08 21:39:18 GMT
Dimenticate l'utero in affitto
Dimenticate di elencare tra i possibili metodi artificiosi per dirsi padri l'abominevole pratica dell'utero in affitto.
In ogni caso non chiamerei la voce figli di coppie omosessuali, essendo al più figli di uno solo dei componenti. Quanto bambini conviventi con coppie omosessuali o al più figli di un membro di una coppia omosessuale. Non usiamo il linguaggio gaysta in una enciclopedia cattolica.
Stefano Saffioto (Stefano punto saffioto chiocciola gmail punto com), 2020-11-20 15:22:39 GMT