Elezione per compromesso
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L'Elezione per compromesso è una forma di elezione a un ufficio ecclesiastico: in essa il corpo degli elettori trasferisce in un caso determinato (pro ea vice, "per quella volta") il diritto di elezione ad una o più persone idonee, sia del loro gruppo o collegio che estranee. È disciplinata dal Codice di Diritto Canonico nei cann. 174 e 175.
Tale forma di elezione ha carattere straordinario: di fatto gli elettori vi ricorrono quando l'elezione risulta molto complessa, causando dissensi che impediscono un accordo.
Il compromesso, secondo i canonisti, è possibile a due condizioni:[1]
- che non sia escluso dal diritto o dagli statuti;
- che il consenso degli elettori sia unanime e scritto.
L'elezione del papa per compromesso è stata abrogata dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II (22 febbraio 1996).
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Voci correlate | |