Epitrachélion

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L'Epitrachélion, dal greco Ἐπιτραχήλιον «ciò che è intorno al collo», è una stola da collo sacerdotale, costituita da una larga striscia di tessuto, piegata a «U» e cucita lungo il bordo interno; girata attorno al collo giunge sino ai piedi. È adorna di croci e termina con una frangia. Simboleggia la Grazia divina profusa sul ministro nell'esercizio delle sue funzioni. Viene usata sullo stichàrion, con gli altri paramenti durante la Liturgia eucaristica, o direttamente sul ràson quando consentito per alcune akolutíe e per le processioni. È simbolo eminentemente sacerdotale. Il sacerdote deve sempre esserne rivestito quando presiede un’orazione pubblica. Secondo Simeone di Tessalonica[1], essa è talmente indispensabile che qualora il sacerdote non ne disponga, prima di presiedere qualsiasi funzione liturgica deve benedire un pezzo di stoffa o una corda e porsela a modo di essa[2].

Note
  1. San Simeone di Tessalonica (c. 1381-1429) era un monaco, vescovo e teologo ortodosso in Grecia. Fu canonizzato dalla Chiesa greco-ortodossa nel 1981. La sua festa si celebra il 15 settembre.
  2. Responsa ad Gabrielem Pentapolitanum, questio XVII PG. 155, 870a
Bibliografia
  • Giovanni Fabriani, Piccolo glossario dei termini liturgici ed ecclesiastici bizantini, Roma, febbraio 2017