Festa di Sant'Antonio di Padova (Castellino del Biferno)
Festa di Sant'Antonio di Padova (Castellino del Biferno) | |
Pizzicantò | |
Sagra | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Sant'Antonio di Padova |
Chiamata anche | Sagra delle sagnitelle o del pizzicantò |
Stato | Italia |
Regione | Molise |
Provincia | Campobasso |
Comune | Castellino del Biferno |
Luogo specifico | vie e piazze del centro storico |
Diocesi | Campobasso-Boiano |
Periodo | Primavera |
Data inizio | 12 giugno |
Data fine | 13 giugno |
Tradizioni religiose | processione, allestimento di piccoli altari, benedizione del pane |
Tradizioni folcloristiche | pizzicantò (rito ludico), realizzazione dei falò |
Tradizioni culinarie | sagnitelle, pagnottelle, |
Informazioni | tel. +39 0874 745148 |
Collegamenti esterni Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Festa di Sant'Antonio di Padova (detta anche Sagra delle sagnitelle o del pizzicantò) si svolge annualmente a Castellino del Biferno (Campobasso), dal 12 al 13 giugno, in onore di sant'Antonio di Padova.
Descrizione
Il 12 giugno, sera della vigilia, si accendono falò e si preparano piccoli altari devozionali (in dialetto, spuliche) con l’immagine di sant'Antonio di Padova, decorati con fiori, davanti ai quali sosta la processione del Santo, il giorno successivo.
La vera peculiarità della festa, però, è il "gioco" del pizzicantò (o pizzicandò, pizzichentò), il quale prevede che alcuni gruppi di persone realizzano "piramidi umane", che la tradizione vuole composte di tredici elementi. Nella tradizione devozionale, il 13, infatti, è il numero di sant'Antonio di Padova, il quale:
- dispensa tredici grazie ogni giorno;
- si dedica, dal 31 maggio al 12 giugno, la "tredicina";
- la cui solennità cade il 13 giugno.
Pizzicantò
La denominazione di questo rito ludico è in relazione con il sant'Antonio di Padova, infatti pizzicantò significa "pizzicare Antonio".
La costruzione tradizionale dei pizzicantò castellinesi prevede una composizione di tre piani realizzati da 7+4+2 partecipanti. Al centro delle piramidi è posta una pertica alla quale i pizzicantari si aggrappano e che rende più stabile la costruzione. Le torri sfilano per le vie del paese, e nel procedere girano su se stesse intorno al palo. Lo scopo, infatti, è anche quello di mostrarsi, di roteare con armonia in una sorta di danza devozionale.
I pizzicantari, accompagnati da un suonatore d’organetto o fisarmonica, cantano delle strofe dialettali che sono incoraggiamenti fra chi sta al piano inferiore e chi si trova su quelli superiori della torre. I primi ammoniscono gli altri, affinché non perdano l’equilibrio e non provochino il crollo della piramide, facendo così la botta.
Sapori di festa
La festa, come vuole la tradizione, vive anche a tavola con i piatti della tradizione:
- sagnitelle, pasta di casa, preparata con farina, acqua e crusca, condita il "sugo bugiardo", ossia senza carne;
- pagnottelle, pane benedetto in chiesa.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
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