Madonna Terranuova (Raffaello)

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GER Berlino Gemäldegalerie Raffaello MadonnaTerranuova 1504-1505.jpg

Raffaello Sanzio, Madonna con Gesù Bambino, san Giovannino ed un santo bambino (1504 - 1505), olio su tavola
Madonna Terranuova
Opera d'arte
Stato bandiera Germania
Regione - class="hiddenStructure noprint"
Comune Berlino
Diocesi Berlino
Ubicazione specifica Gemäldegalerie
Uso liturgico nessuno
Oggetto dipinto
Soggetto Madonna con Gesù Bambino, san Giovannino ed un santo bambino
Datazione 1504 - 1505
Ambito culturale
Autore Raffaello Sanzio
Materia e tecnica olio su tavola
Misure d. 86 cm
Iscrizioni [Ec]CE AGNIUS [De]I

La Madonna Terranuova è un dipinto, eseguito tra il 1504 ed 1505, ad olio su tavola, da Raffaello Sanzio (1483 - 1520), ed ora conservato Gemäldegalerie di Berlino (Germania).

Descrizione

La scena del dipinto è ambientata in un paesaggio naturale, che a sinistra si presenta roccioso e illuminato dal sole, mentre a destra è caratterizzato da una città con mura e torri. In esso compaiono quattro personaggi sacri, fra i quali vi è una forte intesa sentimentale, sottolineata dagli sguardi e gesti incrociati carichi di grande umanità. Le loro figure sono costruite secondo un'efficace composizione piramidale, ricca di profondi significati allegorici, costituita da:

Da notare:

  • I tre bambini sembrano collegati, con ritmi e pause, lungo una fascia orizzontale e parallela a quella dell'orizzonte. Il vivo intreccio di gesti e sguardi tra i personaggi, studiati nella loro naturalezza, richiama le opere di Leonardo da Vinci, che ebbero notevole influenza sul giovane Raffaello.

Iscrizione

Nel dipinto si trova un'iscrizione, posta nel cartiglio in mano a San Giovannino:

  • [Ec]CE AGNIUS [De]I.

Notizie storico-critiche

Il dipinto faceva parte della collezione dei duchi di Terranuova di Roma fino al 1854, quando passò alla Gemäldegalerie di Berlino.

Questo tipo d'immagini, destinate alla devozione privata, ebbe a Firenze un vasto mercato e vi furono impegnati artisti d'ogni livello. In questa tradizione s'inserì, anche il giovane Raffaello, e questo tondo fu presumibilmente una delle prime opere che egli dovette realizzare, una volta stabilitosi a Firenze, per uno di quegli esponenti della ricca borghesia.

Alcuni studiosi, infatti, hanno supposto che questo dipinto fosse una delle due opere con cui Raffaello si sdebitò con l'umanista fiorentino Taddeo Taddei (14701529), suo generoso mecenate; per questo si è pensato di riconoscere nel santo bambino, a destra, san Giuda Taddeo.

Bibliografia
  • Carlo Bertelli et. al., Storia dell'Arte Italiana, vol. 3, Electa - Bruno Mondadori Editore, Firenze 1991, p. 56 ISBN 9788842445234
  • Paolo Franzese, Raffaello, col. "I Geni dell'Arte", Editore Mondadori, Milano 2007 ISBN 9771721718390
  • Monica Girardi, Raffaello. La ricerca della perfezione e la tenerezza della natura, col. "Art Book", Editore Leonardo Arte, Milano 1999, pp. 32 - 33 ISBN 9771721718390
Voci correlate
Collegamenti esterni