Madonna del fascio (Leopoldo Battistini)
| Madonna del fascio | |
| Leopoldo Battistini, Madonna con Gesù Bambino in trono tra angeli detta Madonna del fascio (1927), ceramica smaltata e dipinta | |
| Madonna del fascio | |
| Opera d'Arte | |
| Stato |
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| Regione |
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| Regione ecclesiastica | Emilia |
| Provincia | Forlì-Cesena |
| Comune | Predappio |
| Diocesi | Forlì-Bertinoro |
| Ubicazione specifica | Oratorio ed Asilo di Santa Rosa, refettorio |
| Uso liturgico | quotidiano |
| Comune di provenienza | Roma |
| Luogo di provenienza | Palazzo Braschi |
| Oggetto | pannello |
| Soggetto | Madonna con Gesù Bambino in trono tra angeli |
| Datazione | 1927 |
| Ambito culturale | |
| Autore | Leopoldo Battistini |
| Materia e tecnica | ceramica smaltata e dipinta |
| Misure | h. 310 cm; l. 260 cm |
| Iscrizioni | MADONNA DEL FASCIO |
La Madonna del fascio è un grande pannello, che raffigura la Madonna con Gesù Bambino in trono tra angeli, formato da 398 piastrelle di ceramica smaltata, realizzato nel 1927 da Leopoldo Battistini (1865 - 1936), proveniente da Palazzo Braschi a Roma ed attualmente conservato presso il refettorio dell'Oratorio ed Asilo di Santa Rosa a Predappio (Forlì-Cesena).
Descrizione
Soggetto
Il soggetto, entro una cornice architettonica dipinta, presenta:
- al centro, Madonna con Gesù Bambino in trono;
- ai lati del trono, Angeli musicanti;
- in basso, Due angeli sorreggono un fascio littorio;
- sullo sfondo, entro gli archi, sono visibili Gagliardetti fascisti e stemmi sabaudi.
Iscrizione
Nell'opera si trova un'iscrizione, collocata lungo il bordo superiore della cornice, in lettere capitali, nel quale si legge:
| « | MADONNA DEL FASCIO » | |
Materia e tecnica
Il pannello è realizzato in ceramica smaltata e dipinta con la tradizionale tecnica, di origine iberica, detta azulejo.
Notizie storico-critiche
L'opera fu presentata alla Esposizione internazionale di Milano del 1927 ed, in seguito, donata a Benito Mussolini, che la fece portare dapprima a Roma, in Palazzo Braschi, poi a Predappio. La prima scelta fu quella di esporla alla Rocca delle Caminate, ma poi la decisione definitiva collocò il grande pannello nell'Asilo ed oratorio di Santa Rosa, gestito dalle Suore Orsoline, dove è attualmente conservata.
Dopo la caduta del fascismo, e soprattutto con la liberazione di Predappio, la Madonna del fascio, come altri simboli del passato regime, rischiò di essere distrutta, ma la devozione delle suore riuscì a salvarla.
L'opera, che costituisce un unicum dal punto di vista iconografico, mescola modelli iconografici del Rinascimento italiano alla retorica fascista.
Curiosità

Alla Madonna del fascio è dedicata una singolare omonima poesia di Ada Negri, scritta sul finire della Seconda Guerra Mondiale.
| Testo della poesia | ||||||
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