Miracolo eucaristico di Macerata

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Cattedrale di Macerata

Il miracolo eucaristico di Macerata avvenne nel 1356 nell'omonima città: mentre un sacerdote, che dubitava della reale presenza di Cristo nell'ostia consacrata, celebrava la messa, durante la consacrazione sgorgò del sangue dalla particola, bagnando il calice e il lino usato per detergere il calice stesso[1].

La storia

Il 25 aprile 1356, nella chiesa di Santa Caterina presso Macerata, mentre un sacerdote, che dubitava della reale presenza di Cristo nell'ostia consacrata, stava celebrando la messa, al momento della consacrazione sgorgò del sangue dalla particola, cadendo in parte nel calice e in parte sul lino usato dal celebrante per asciugarsi le dita e detergere il calice.

Il sacerdote, del quale non ci è pervenuto il nome, riferì l'accaduto al vescovo, monsignor Nicolò da San Martino, che aprì un'indagine canonica sull'episodio. Gli atti del processo non sono arrivati fino a noi, ma è rimasto solo il lino, ingiallito dal tempo, con una pergamena cucita a un'estremità, riportante il testo seguente:

(LA) (IT)
« Hic fuit aspersus sanguis D.N.J.C. de Calice, die XXV mensis aprilis anno Domini 1356. » « Qui fu asperso del sangue di nostro Signore Gesù Cristo dal calice, il giorno 25 aprile dell'anno del Signore 1356»

La reliquia è conservata attualmente nella cattedrale cittadina, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Giuliano; viene esposta in occasione della solennità del Corpus Domini.

Note
  1. Raffaele Iaria (2005) 67-68.
Bibliografia
  • Cattedrale di Macerata, Il Miracolo eucaristico del 1356, Bollettino Mater Misericordiae, 2000
  • Renzo Allegri, Il sangue di Dio. Storia dei miracoli eucaristici, Ancora Editrice, 2005
  • Raffaele Iaria, I miracoli eucaristici in Italia, Edizioni Paoline, 2005
  • Nicola Nasuti, L'Italia dei prodigi eucaristici, Cantagalli, 1997
Voci correlate
Collegamenti esterni