O Magnum Mysterium

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La Natività di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova.
La Natività secondo Guido Reni.

O magnum mysterium è un antico canto gregoriano in latino che narra il mistero della nascita di Cristo. È il quarto dei nove responsori per il Mattutino del giorno di Natale. Successivamente Il suo testo è stato usato da molti autori in composizioni corali a cappella.

Compositori che hanno elaborato musiche sacre sul testo di O magnum mysterium

  • Paolo Aretino Bivi
  • Judith Bingham
  • Javier Busto
  • Douglas Brooks-Davies
  • William Byrd
  • Pedro de Cristo
  • Pedro da Esperança
  • Giovanni Gabrieli
  • José Maurício Nunes Garcia
  • Nicolas Gombert
  • Jacob Handl
  • John Harbison
  • Iñigo Igualador
  • Frank La Rocca
  • Huub de Lange
  • Morten Lauridsen
  • Gonçalo Lourenço
  • Jaakko Mäntyjärvi
  • Olivier Messiaen
  • Vytautas Miskinis
  • Estêvão Lopes Morago
  • Cristóbal de Morales
  • Jorge Moreira
  • Giovan Nasco
  • Pomponio Nenna
  • Giovanni Pierluigi da Palestrina
  • Jacobus Clemens non Papa
  • Giacomo Antonio Perti
  • Francis Poulenc
  • Claudio Raffi
  • Anthony Sinigaglio
  • Johann Stadlmayr
  • Tomás Luis de Victoria
  • Pedro Vilarroig
  • Pierre Villette
  • Adrian Willaert

Il testo

Il testo latino è il seguente:

O magnum mysterium et admirabile sacramentum
ut animalia viderent Dominum natum
jacentem in praesepio.
Beata virgo cuius viscera
meruerunt portare Dominum Christum.
Alleluia.

Una traduzione letterale:

O grande mistero e mirabile sacramento,
che gli animali vedessero il Signore appena nato
giacente nella mangiatoia.
O Vergine Beata, il cui ventre
meritò di portare il Signore (Gesù) Cristo.
Alleluia.

La versione di Palestrina è leggermente variata nella seconda strofa

Natum Vidimus et choros Angelorum
collaudantes Dominum.

Abbiamo visto il Nato e i Cori degli Angeli
che insieme lodano il Signore.

La versione di Morales:

O beata Virgo, cujus viscera meruerunt portare Christum Dominum.
Domine, audivi auditum tuum et timui: consideravi opera Tua,
et expavi: in medio duorum animalium.
O Vergine beata, il cui ventre meritò di portare il Signore (Gesù) Cristo.
Signore, ho udito il tuo vagito e sono stato pervaso da sacro rispetto
ho considerato la Tua opera, e mi sono spaventato
Tu, in mezzo al bue e all’asinello.

Una delle versioni più diffuse è il mottetto del compositore italiano Giovanni Gabrieli. Il coro in otto parti è diviso in voci acute e gravi. In apertura l’armonia è dissonante, giocando con accordi maggiori e minori. Lo slittamento fra differenti aree tonali conferisce spessore al testo che è incentrato sul miracolo della nascita di Cristo. Gran parte del mottetto lavora direttamente sul testo, con le frasi ripetute da differenti combinazioni di voci. I due cori cantano in antifona le parole di Beata virgo e Alleluia!, ciò consolida l’uso dei cori spezzati, esaltando il gioioso ritmo ternario, adattissimo per la celebrazione del messaggio natalizio.

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