Panteismo
Il panteismo (dal greco πάν, pán, "tutto" e θεός, theós, "Dio") è una concezione filosofico-religiosa che identifica Dio con il mondo intero, con tutte le cose e gli esseri viventi.
Pensiero
Il termine fu coniato dalla cultura filosofica inglese agli inizi del XVIII secolo, più precisamente dal filosofo irlandese John Toland, che lo usò nel titolo della sua opera Socinianism Truly Stated, by a pantheist (1705); Toland voleva con ciò designare un orientamento religioso che si opponeva tanto al teismo, quanto all'ateismo.
Nel Rinascimento italiano il pensatore panteista più significativo fu Giordano Bruno.
Il Panteismo trovò la sua espressione più rigorosa nella classica sistemazione di Baruch Spinoza: Dio sostanza unica e infinita è la causa immanente di tutta la realtà.
Caratteristiche tipiche delle forme di pensiero panteista sono:
- la negazione della trascendenza di Dio;
- la negazione della personalità di Dio;
- la negazione della creazione del mondo da parte di Dio.
Nella storia recente del cattolicesimo italiano fu accusato di panteismo Antonio Rosmini
Correnti
Gli storici della religione distinguono nel panteismo due correnti, entrambe designate con termini composti della parola cosmo:
- l'acosmismo (con a iniziale privativa, "senza cosmo"), cioè la dottrina che afferma il carattere apparente della molteplicità del reale rispetto all'unicità del principio divino che permea il tutto: tale concezione ha radici mistico-religiose; ha la sua manifestazione più antica e più illustre nella religione vedico-brahmanistica dell'India;
- il pancosmismo (composto con termine greco πάν, pán, "tutto") come affermazione della natura divina dell'universo in tutta la varietà delle sue manifestazioni: è uno dei modi di proporsi del naturalismo antiteologico e razionalistico; il pensiero greco offre numerosi esempi di tale forma di panteismo, tra essi l'ilozoismo e lo stoicismo.
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