Sede titolare di Tubune di Numidia

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Tubune di Numidia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Thubunensis in Numidia
Chiesa latina
[[Immagine:{{{immagine}}}|290px|Sede titolare di Tubune di Numidia]]
Vescovo titolare: Simon Peter Kamomoe
Arcivescovo titolare: {{{arcivescovo}}}
Sede vacante
Suffraganea
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  • Parametro: suffraganeadi

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Istituita: XIX secolo
Soppressa: {{{sedetitolaresoppressa}}}
Ricostituita: {{{ricostituita}}}
Stato Algeria
Regione:
Località: Tubune di Numidia
collocazione
geografica:
[[Immagine:{{{mappacollocazione}}}|200 px]]
Diocesi soppressa di Tubune di Numidia
Diocesi suffraganee:
Eretta: ?
Soppressa: ?
'
Collegamenti esterni

Dati online (gc ch )

Elenco delle sedi titolari della Chiesa cattolica
Tutte le sedi titolari
Coordinate geografiche
35°20′55″N 5°20′45″E / 35.34846, 5.34584 bandiera Algeria
Mappa di localizzazione New: Algeria
Tubune di Numidia
Tubune di Numidia

La Sede titolare di Tubune di Numidia (latino: Dioecesis Thubunensis in Numidia) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Tubune di Numidia, identificabile con le rovine di Tobna, nel comune di Bitam nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Sono noti quattro vescovi di questa diocesi. San Nemasiano prese parte al Concili di Cartagine (256) convocato il 1º settembre 256 da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 5º posto nelle Sententiae episcoporum.[1] Subì la persecuzione anticristiana e fu condannato ai lavori forzati dopo essere stato accecato. La sua memoria è ricordata nel martirologio romano alla data del 10 settembre assieme ad altri martiri africani.[2]

Al Concilio di Cartagine (411), che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Cresconio e il donatista Protasio. Cresconio è probabilmente lo stesso vescovo di Villa del Re, che fin dal 393 aveva tentato di occupare anche la sede di Tubune di Numidia, malgrado diversi concili regionali avessero condannato il suo operato.[3]

Ultimo vescovo noto di questa diocesi è Reparato, il cui nome appare al 72º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati al Concilio di Cartagine (484) dal re vandalo Unnerico. Reparato, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[4]

Dal XIX secolo Tubune di Numidia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica.

Cronotassi

Vescovi residenti

  • San Nemasiano (menzionato nel 256)
  • Cresconio (menzionato nel 411)
  • Reparato (menzionato nel 484)

Vescovi titolari

Note
  1. (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 438. (FR) Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, pp. 319-320. Mesnage, L'Afrique chrétienne, p. 388.
  2. Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 712.
  3. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 230, Cresconius 3; p. 931, Protasius.
  4. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 963, Reparatus 11.
Bibliografia
Collegamenti esterni