Ubertino da Casale: differenze tra le versioni

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L'''Arbor vitae crucifixae Jesu'', è una delle opere maggiori dell'[[Escatologia|escatologismo]] medievale.
 
Egli terminò l'opera più importante e fortunata in appena nove mesi,eo forse meno, nel ([[1305]]). In essa presentò una lettura [[Apocalisse|apocalittica]] della [[Storia della Chiesa|storia della Chiesa]] con un linguaggio alquanto aspro e partigiano. In questa opera si riscontrano echi abbastanza trasparenti dell'insegnamento di varie mistiche del Centrocentro italiaItalia da lui conosciute e frequentate, soprattutto la [[Beata Angela da Foligno|beata Angela da Foligno]]. Tante cose apparentano la mistica folignate a Ubertino, ma se la prima entra nel mistero divino a vele spiegate, Ubertino sembra restare sulla soglia.
 
I primi libri, sui quali tornerà poi san [[Bernardino da Siena]], sono di particolare importanza per la [[Cristologia|cristologia]] e la [[Mariologia|mariologia]] di stampo francescano. Sono ricchi di insegnamenti per la [[Storia della spiritualità|storia della spiritualità]].
 
Sono ricchi di insegnamenti per la [[Storia della spiritualità|storia della spiritualità]]. Ubertino vi dispiega tutta la sua affettuosa meditazione assidua sui misteri della vita di Cristo, della Vergine Maria e sulla vita di san Francesco, sulla linea di altri Spirituali, come Pietro di Giovanni Olivi, suo maestro e [[Angelo Clareno]].
 
Il libro V è celebre perché teso a propugnare la [[riforma]] della [[Chiesa]] ''in capite et in membris'' (nella gerarchia e nei fedeli), secondo il più intransigente spiritualismo francescano e il [[Gioacchino da Fiore|gioachimismo]] più rigoroso ed acceso.
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