Parabole di Gesù: differenze tra le versioni

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da Ratzinger
(julicher da Ratzinger)
(da Ratzinger)
[[File:Pompeo Batoni 003.jpg|right|400px|thumb|{{autore|Pompeo Batoni}}, ''Il ritorno del [[Parabola del Padre Misericordioso|figliol prodigo]]'', [[1773]]. La [[parabola del Padre Misericordioso]] ({{pb|Lc|15,11-32}}) è una delle più belle parabole di Gesù]]
 
{{quote iniziale|[[Gesù]] chiama ad entrare nel [[Regno di Dio|Regno]] servendosi delle [[parabola|parabole]], elemento tipico del suo insegnamento (cfr. {{pb|Mc|4,33-34}}). Con esse egli invita al [[banchetto]] del Regno (cfr. {{pb|Mt|22,1-14}}), ma chiede anche una scelta radicale: per acquistare il Regno, è necessario "vendere" tutto (cfr. {{pb|Mt|13,44-45}}); le [[parola|parole]] non bastano, occorrono i fatti (cfr. {{pb|Mt|21,28-32}}). Le parabole sono come specchi per l'[[uomo]]: [[accoglienza|accoglie]] la [[parola di Dio|Parola]] come un terreno [[aridità|arido]] o come un terreno buono (cfr. {{pb|Mt|13,3-9}})? Che uso fa dei [[parabola dei talenti|talenti]] ricevuti (cfr. {{pb|Mt|25,14-30}})? Al centro delle parabole stanno velatamente Gesù e la presenza del Regno in questo mondo. Occorre entrare nel Regno, cioè diventare [[discepolo|discepoli]] di [[Cristo]] per "conoscere i [[mistero|misteri]] del regno dei cieli" ({{pb|Mt|13,11}}). Per coloro che rimangono "fuori" ({{pb|Mc|4,11}}), tutto resta enigmatico (cfr. {{pb|Mt|13,10-15}}).|''[[Catechismo della Chiesa Cattolica]]'', 546||Le parabole costituiscono senza dubbio il [[cuore]] della [[predicazione]] di Gesù. Al di là del mutare delle civiltà, esse ci toccano ogni volta di nuovo per la loro freschezza e umanità.|{{autore|[[Joseph Ratzinger]]}}, [[2007]], 219}}
 
Le '''Parabole di Gesù''' sono una forma di [[predicazione]] di cui [[Gesù]] si serve comunemente. Si tratta di racconti che partonodalla vita e dalle comuni attività e situazioni quotidiane, e che da parte di Gesù hanno lo scopo di [[chiamata|chiamare]] i suoi [[ascolto|ascoltatori]] a prendere posizione di fronte a lui stesso e al suo insegnamento.
L'esegesi moderna si sforza di cercare il senso proprio e originario di una parabola, al fine di cogliere con la massima chiarezza possibile l'insegnamento inteso da [[Gesù].
 
Ciò iniziò con l'opera classica di {{autore|[[Adolf Jülicher}}]] sulle parabole di Gesù<ref>''Le parabole di Gesù'' [[1888]]-[[1889|89]]; titolo originale: ''Die Geichnisreden Jesu'', 2 volumi, II edizione, [[Tubinga]] [[1899]]-[[1910]].</ref>. Fu per merito suo che si poté andare definitivamente oltre l'interpretazione allegorica che era stata generale fino al suo tempo<ref>Cfr. {{Autore|[[Joachim Jeremias]]}} ([[1973]]) 18. Jeremias sostiene subito dopo che Jülicher "ebbe a dimostrare inconfutabilmente in mille e mille casi che l'allegorizzazione non solo induceva in errore, ma riusciva pure a travisare totalmente le parabole di [[Gesù]]".</ref>. Il merito maggiore di Jülicher fu quello di porre in risalto con fermezza la differenza radicale tra allegoria e parabola: le parabole di Gesù non sarebbero affatto allegorie, ma brani di vita reale nei quali sarebbe da cogliere solo ''una'' idea; Jülicher considera quindi le spiegazioni allegoriche messe in bocca a Gesù come aggiunte successive già segnate dal fraintendimento. Il limite dell'opera di Jülicher sta nel sostenere che le parabole di Gesù annunciano solo un [[umanesimo]] [[religione|religioso]], dimenticando totalmente la tensione [[escatologia|escatologica]]<ref>{{Autore|[[Joachim Jeremias]]}} ([[1973]]) 19.</ref><ref>Jülicher è un tipico rappresentante dell'esegesi [[liberalismo (esegesi)|liberale]]: essa fa di [[Gesù]] un [[morale|moralista]], il maestro di una morale illuminata e individualista; tale esegesi non si avvicina assolutamente alla figura reale di Gesù ({{autore|[[Joseph Ratzinger]]}} [[2007]] 222).</ref> presente in molte di esse: così le parabole si riducono a delle massime morali e ad una [[teologia]] semplificata con immagini e racconti. Un altro limite è la separazione radicale che egli opera tra parabola ed allegoria: la radicalità di tale separazione non ha fondamento né sul piano storico né su quello testuale<ref>{{autore|[[Joseph Ratzinger]]}} ([[2007]]) 221.</ref>. Ancora, molte parabole di Gesù non hanno un solo punto saliente, ma ''due''.
 
In tempi leggermente più recenti il ''punto saliente'' delle parabole, che Jülicher indendeva in senso umanistico, venne identificato con l'[[escatologia]] ravvicinata: tutte le parabole finirebbero per annunciare l'imminenza temporale della venuta dell'<nowiki />''éschaton'', del [[Regno di Dio]]. Anche questa interpretazione fa violenza ai testi e alla loro varietà, poiché a molte parabole l'orientamento dell'escatologia ravvicinata si può sovrapporre solo artificialmente. Tale orientamento interpretativo si riscontra negli [[esegesi|esegeti]] [[Germania|tedeschi]].
In tempi più recenti l'interpretazione delle parabole ha ricevuto un particolare impulso ad opera dell'inglese {{autore|Charlse Harold Dodd}}<ref>''Le parabole del Regno'', [[Paideia]], [[Brescia]] [[1970]].</ref>. Dodd riesce a collocare le parabole nella situazione della vita di [[Gesù]]: ognuna di esse è stata pronunciata in una concreta situazione della vita del Maestro, in una circostanza irripetibile e spesso imprevedibile<ref>{{Autore|[[Joachim Jeremias]]}} ([[1973]]) 22.</ref>.
 
In tempi più recenti lL'interpretazione delle parabole haricevette ricevutopoi un particolare impulso ad opera dell'inglese {{autore|Charlse Harold Dodd}}<ref>''Le parabole del Regno'', [[Paideia]], [[Brescia]] [[1970]].</ref>. Dodd riesce a collocare le parabole nella situazione della vita di [[Gesù]]: ognuna di esse è stata pronunciata in una concreta situazione della vita del Maestro, in una circostanza irripetibile e spesso imprevedibile<ref>{{Autore|[[Joachim Jeremias]]}} ([[1973]]) 22.</ref>. Inoltre Dodd rifiutò la concezione dell'escatologia ravvicinata, e fece dell'orientamento delle parabole verso il ''Regno di Dio'' il punto centrale della sua esegesi; per Dodd il Regno viene nella [[persona]] di [[Cristo]]; rimandando al Regno, le parabole rimandano a Cristo in quanto forma autentica del Regno<ref>{{autore|[[Joseph Ratzinger]]}} ([[2007]]) 223.</ref>.
Sulla strada indicata dal Dodd si mosse poi l'[[esegesi|esegeta]] [[protestantesimo|protestante]] [[Germania|tedesco]] {{autore|Joachim Jeremias}}<ref>{{autore|Joachim Jeremias}} ([[1973]]).</ref>; furono importanti anche gli studi del [[Chiesa Cattolica|cattolico]] {{autore|[[Jaques Dupont]]}}.
 
Sulla strada indicata dal Dodd si mosse poi l'[[esegesi|esegeta]] [[protestantesimo|protestante]] [[Germania|tedesco]] [[Joachim Jeremias]]<ref>{{autore|Joachim Jeremias}} ([[1973]]).</ref>, il quale ritenne però di non poter far sua la posizione dell'<nowiki />''escatologia realizzata'' del Dodd, e parlò invece di "escatologia che si realizza", riprendendo quindi, anche se leggermente indebolita, l'idea di fondo dell'imminenza della ventua del Regno di Dio: nelle parabole Gesù avrebbe presentato in maniera diversa tale concezione ai suoi ascoltatori.
 
Furono importanti anche gli studi del [[Chiesa Cattolica|cattolico]] {{autore|[[Jaques Dupont]]}}.
 
== I criteri interpretativi ==

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