Giacobbe: differenze tra le versioni

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Nella letteratura
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(Nella letteratura)
 
{{quote|Nella [[Tradizione#Giudaismo|tradizione ebraica]], le tre preghiere [quotidiane] vengono assegnate ciascuna ad uno dei tre Patriarchi. La preghiera della sera (''<nowiki>'</nowiki>aravît'') si considera istituita da Giacobbe, [...] perché si dice: ''Si incontrò con il Luogo e vi passò la notte, poiché il sole era tramontato'' ({{pb|Gn|28,11}}).|[[Alberto Mello]], ''Abramo, l'uomo del mattino'', in ''Il tempo'', ''PSV-parole spirito e vita'' 36 (2/1997), p. 37}}
 
== Nella letteratura ==
 
La figura di Giacobbe è ricordata in diverse opere letterarie. [[Dante Alighieri|Dante]] lo cita nel IV canto dell'''[[Inferno (Dante)|Inferno]]'', dove si legge che [[Cristo]], quando [[discesa agli inferi|discese agli inferi]], trasse fuori dal [[limbo]] i [[giusto|giusti]] dell'[[Antico Testamento]], e tra questi
{{quote|Israèl con lo [[Isacco|padre]] e co' suoi nati<br>e con [[Rachele]], per cui tanto fé|v. 59-60}}
 
Giacobbe compare anche nell'''Inno ai patriarchi'', ottavo tra i ''Canti'' di [[Giacomo Leopardi]]. In particolare, vengono ricordari l'episodio [[Bibbia|biblico]] ({{passo biblico con libro|Genesi|29,9-12}}) in cui Giacobbe incontra per la prima volta [[Rachele]], figlia di [[Làbano]], e se ne innamora, e inoltre i quattordici [[anno|anni]] di servitù sopportati pur di averla in [[moglie]]:
 
{{quote|[Dirò] quale, o [[figlio]]<br>Della saggia [[Rebecca]], in su la sera,<br>Presso al rustico [[pozzo]] e nella dolce<br>Di pastori e di lieti ozi frequente<br>[[Terra di Aran|Aranitica valle]], amor ti punse<br>Della [[Rachele|vezzosa Labanide]]: invitto<br>Amor, ch'a lunghi [[esilio|esigli]] e lunghi affanni<br>E di servaggio all'odiata soma<br>Volenteroso il prode animo addisse.|vv. 78-86}}
 
{{Persone dell'Antico Testamento}}
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