Genere letterario: differenze tra le versioni

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Il termine deriva dal greco ''"apocalypticós = rivelatore, illuminante"'' ed identifica gli scritti, per lo più appartenenti alla tradizione [[Giudaismo|giudaica]], che contengono rivelazioni riguardanti la [[escatologia|fine dei tempi]].
 
Caratteristica di questo genere è che la rivelazione avviene spesso mediante sogni e visioni da parte di qualche grande personalità e viene espressa con simboli appartentiappartenenti alla natura, al mondo animale ed ai numeri aritmetici; l’insieme di questi elementi crea, a volte, non poche difficoltà interpretative.
 
Composti in periodi di [[persecuzione]], tentano di leggere gli eventi alla luce della visione [[religione|religiosa]] [[Bibbia|biblica]]; la storia, di conseguenza, è vista come il luogo di un conflitto drammatico tra la potenza del bene e quella del male, che comunque non sfugge alla signoria di [[Dio]].
 
I primi testi apocalittici sono contenuti nei libri biblici dei grandi [[profeta|profeti]] sorti a partire dal [[V secolo a.C.]], dopo l'[[esilio]] di [[Babilonia]]: [[Ezechiele]] (capitoli {{passo biblico|Ez|38-39}}), [[Isaia]] (capitoli {{passo biblico|Is|24-27}} e {{passo biblico|Is|34-35}}) e soprattutto [[Daniele]], che è il testo dell'[[Antico Testamento]] più caratterizzato in questo senso. Testi apocalittici sono presenti anche nel [[Nuovo Testamento]]; oltre all'[[Apocalisse di san Giovanni]], molto noto è anche il discorso [[escatologia|escatologico]] di [[Gesù]], detto anche ''"apocalisse sinottica"'' ([[Vangelo di Matteo|Mt]] {{passo biblico|Mt|24,1-44}} [[VAngeloVangelo di Marco|Mc]] {{passo biblico|Mc|13,1-31}}; [[Vangelo di Luca|Lc]] {{passo biblico|Lc|21,5-36}}).
 
Ci sono poi molti altri testi apocalittici che non sono entrati a far parte del [[canone biblico]] (per esempio, il ''Libro di Enoch etiopico'') e numerose apocalissi [[apocrifo|apocrife]].

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