Cesare Brancadoro: differenze tra le versioni

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{{Persona
|appellativo =
|Nome = Cesare
|Cognome = Brancadoro
|LuogoMorte = Fermo
|GiornoMeseMorte = 12 settembre
|AnnoMorte = 1837
|Sepoltura= Cattedrale di Fermo
|età =S
|Epoca = 1700
|Epoca2 = 1800
|Attività = cardinale
|Attività2 = arcivescovo
|Attività3 = letterato
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
|Categorie automatiche =
|CaricheInVita =
|immagine =BRANCADORO 014.jpeg
|didascalia =
|stemma=Pio 7 Brancadoro Cesare.jpeg
|dimensione stemma=175px
|gmPR=
|aPR=
|note =
|motto =
|titolo =
|ruolo =
|appartenenza =
|OrdinazioneDiaconale =
|vC =Andrea Antonio Silverio Minucci
|vCtit = [[arcivescovo]]
|C =
|elevato =
|patriarca =
|CaricheInVita=
*{{Carica|Arcivescovo titolare|di|Nisibi}}
*{{Carica|Arcivescovo|di|Fermo}}
*{{Carica|Cardinale presbitero|di|Sant'Agostino}}
|gmP = 23 febbraio
|aP = 1801
|pP = Pio VII
|gmPc =
|aPc =
|P =
|web =
|va =
|cei =
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|sd =
|Categoria1 =
|Categoria2 =
|Categoria3 =
|Categoria4 =
}}
 
== Cenni biografici ==
 
Nacque a Fermo il 28 agosto 1755 dal conte Giuseppe e da Giulia Massi, in una delle più antiche [[Famiglia|famiglie]] patrizie del luogo.
 
Avviato alla carriera sacerdotale, si laureò ''[[in utroque iure]]'' nell'università della città natale. Ricevuti gli [[ordini sacri]], divenne [[coadiutore]] dello zio Orazio Brancadoro, [[arciprete]] della [[cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta in Cielo|cattedrale]].
Fu poi a Roma dove divenne bibliotecario di [[papa Pio VI]]. Nel [[1789]] fu nominato [[Sede titolare di Nisibi|arcivescovo titolare di Nisibi]]. Ricevette la consacrazione episcopale il [[25 luglio]] dell'anno seguente nella cattedrale di Fermo dall'[[arcivescovo]] della città [[Andrea Antonio Silverio Minucci]].
 
Fu inviato, come vicesuperiore delle [[missioni d'Olanda]], a Liegi, ove dal 1791 negoziò con il rappresentante imperiale Metternich il ristabilimento della nunziatura di Bruxelles, soppressa nel 1787 con l'espulsione del nunzio [[Antonio Felice Zondadari]]. Nel [[1792]] fu nominato [[nunzio apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Belgio|Belgio]], nel [[1795]] vicario dell'arciprete della basilica vaticana cardinale duca di York, [[Enrico Benedetto Stuart]], e nel [[1797]] segretario della [[Congregazione di Propaganda Fide]].
 
Dopo la [[morte]] nell'esilio francese di papa Pio VII, all'apertura del conclave veneziano del 1800, pronunciò l'elogio funebre del pontefice e l'allocuzione d'apertura del conclave. Ritornato a Roma nel giugno 1800 fu nominato [[Diocesi di Orvieto-Todi|vescovo di Orvieto]] e nel [[concistoro del 23 febbraio 1801]] fu elevato a [[cardinale presbitero]] da [[papa Pio VII]], con il [[titolo cardinalizio]] di [[San Girolamo dei Croati (titolo cardinalizio)|San Girolamo dei Croati]]. Dal [[1820]] ebbe il titolo di [[Sant'Agostino (titolo cardinalizio)|Sant'Agostino]].
 
Raggiunta la sua diocesi, vi fece due volte la [[visita pastorale]], prima di essere promosso arcivescovo di Fermo nel [[1803]]. In questo periodo attese al riordinamento dei suoi scritti, ripubblicati in nove volumi
Fece edificare nell'arcidiocesi di Fermo la chiesa dell'Annunziata a Porto Sant'Elpidio nel [[1823]] ed eresse la propria residenza con un palazzo a Sant'Elpidio a Mare.
 
[[Morte|Morì]] nell'arcidiocesi di Fermo il [[12 settembre]] [[1837]] e fu sepolto nella cattedrale locale.
 
== Genealogia episcopale ==
{{Box successione
|tipologia=episcopale
|carica=[[Diocesi di Orvieto-Todi|Vescovo di Orvieto]]<br /><small>(titolo personale di arcivescovo)</small>
|periodo=11 agosto 1800 - [[11 luglio]] [[1803]]
|precedente=[[Paolo Francesco Antamori]]

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