Insegnamento della Religione Cattolica: differenze tra le versioni

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Il valore educativo dell'IRC è particolarmente discusso, in particolare per motivi ideologici:
* da parte cattolica, ma anche da parte di alcuni esponenti [[Laicismo|laici]] (vedi in particolare Umberto Eco<ref>V. in particolare ''L'Espresso'' del [[10 settembre]] [[1989]], dove scrive: "Perché i ragazzi debbono sapere tutto degli dei di Omero e pochissimo di Mosè? Perché debbono conoscere la Divina Commedia e non il Cantico dei Cantici (anche perché senza Salomone non si capisce Dante)?".</ref>) la conoscenza della Bibbia e del cattolicesimo è ritenuta opportuna per conoscere una parte integrante del patrimonio storico, culturale, artistico dell'[[Italia]];
* da parte [[Laicismo|laica]], ma anche di alcuni ambienti religiosi (ad esempio la [[Chiesa Valdese]]) è ritenuta contrastante con la laicità costituzionale della Repubblica Italiana e dunque della scuola pubblica, non perché l'argomento non meriti attenzione, ma perché è un insegnamento di parte.
 
=== Idoneità ===
 
Gli insegnanti di [[religione cattolica]] devono essere in possesso dei requisiti previsti dal [http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/norme/85DPR751.html DPR [[16 dicembre]] [[1985]] n. 751]:
 
{{quote|Per l'insegnamento della religione cattolica, si richiede il possesso di uno dei titoli di qualificazione professionale di seguito indicati:
:b) a chi, fornito di titolo di studio valido per l'insegnamento nelle scuole materne ed elementari, sia in possesso dei requisiti di cui al primo comma del presente punto 4.4; oppure a chi, fornito di altro diploma di scuola secondaria superiore, abbia conseguito almeno un diploma rilasciato da un Istituto di scienze religiose riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana.}}
 
Una nuova intesa stilata nelnl [[2012]] tra MIUR e CEI<ref>DPR [[20 agosto]] [[2012]], n. 175, "Esecuzione dell'intesa tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, firmata il [[28 giugno]] [[2012]]", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 242 del [[16 ottobre]] [[2012]], [http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2012-10-16&task=dettaglio&numgu=242&redaz=012G0197&tmstp=1350482078818 online].</ref> stabilisce che, dall'anno scolastico 2017-18, i docenti di ogni ordine abbiano conseguito, in alternativa a un baccalaureato in teologia, una "laurea magistrale in scienze religiose conseguita presso un [[Istituto Superiore di Scienze Religiose]] approvato dalla Santa Sede" (4.2.1.c). In altre parole, non basterà più una semplice laurea civile o un corso triennale di teologia (cf 4.3.d del DPR deldl [[1985]]), ma servirà un corso magistrale (3+2 anni) conseguito in un ISSR.
 
=== Nomina ===
 
Prima del [http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2004/prot187_04.shtml concorso per l'immissione in ruolo deldl [[2004]]], tutti i docenti venivano "nominati, d'intesa con l'ordinario diocesano, dalle competenti autorità scolastiche" (D.P.R. [[16 dicembre]] [[1985]], n. 751, par. 2,5, [http://presidenza.governo.it/USRI/confessioni/norme/85DPR751.html online]). Il contratto era annuale e non esisteva, come per i docenti delle altre materie, uno statuto giuridico di ruolo.
 
La [http://www.camera.it/parlam/leggi/03186l.htm legge 186 del [[18 luglio]] [[2003]]] ha previsto l'entrata in ruolo, previo concorso abilitativo, di circa quindicimila insegnanti (su circa venticinquemila complessivi), rendendo il docente "organicamente inserito nei ruoli della scuola e non più soggetto ai caroselli degli incarichi annuali" (ministro [[Giuseppe Fioroni]], [[6 marzo]] [[2007]] [http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/modules.php?name=News&file=article&sid=14232]). Dall'entrata in vigore della legge la nomina dei docenti di IRC compete, come avviene per la totalità degli altri insegnanti, per il 70% delle cattedre complessive al U.S.R. (Ufficio Scolastico Regionale) d'intesa con l'[[Ordinario Diocesano]], riguardante i soli docenti che hanno superato il concorso e sulla base di apposite graduatorie. Queste sono stilate sulla base del triplice criterio dell'anzianità di servizio, delle esigenze famigliari e dei titoli di studio conseguiti ([http://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2008/allegati/all_prot7030_new.pdf cfcfr. modulo]).
La nomina del restante 30% resta ancora all'intesa tra l'ordinario diocesano e i presidi. L'autorità diocesana si riserva comunque di revocare l'idoneità dell'insegnante per alcuni gravi motivi, come incapacità didattica o pedagogica, e/o condotta morale non coerente con l'insegnamento.
 
Il concorso ha avuto luogo nel [[marzo]] [[2004]] ed erano idonei a partecipare solo i docenti con una carriera di almeno 4 anni d'insegnamento consecutivo e almeno 12 ore settimanali.
 
L'immissione in ruolo è avvenuta gradualmente in tre ''tranches'', la terza e ultima delle quali è avvenuta il [[30 luglio]] [[2007]].
 
=== Numero e composizione del corpo docente ===
 
NelNl [[2008]] in Italia vi erano 25.694 insegnanti di religione<ref>Orizzonte docenti [http://orizzontedocenti.wordpress.com/2008/11/30/la-scure-della-gelmini-risparmia-gli-insegnanti-di-religione-che-sono-25-mila-e-costano-800-milioni-lanno/ online]</ref>
 
Nel corso degli ultimi decenni si è avuta una profonda trasformazione del corpo docente. Se fino a pochi decenni fa gran parte degli insegnanti erano ecclesiastici (sacedoti, suore, religiosi non sacerdoti) negli ultimi anni la presenza di ecclesiastici si è notevolmente ridotta. Nell'anno scolastico 1993/4 gli ecclesiastici erano il 36,6%, ridottisi al 14,1% nell'anno scolastico 2007/8. Le cause di questo mutamento sono diverse, ma la principale è la crisi di vocazioni che riduce il numero degli ecclesiastici disposti ad insegnare piuttosto che ad occuparsi della vita pastorale.
=== Trattamento economico ===
 
I 25.694 insegnanti di religione (anno 2008), al pari degli altri insegnanti, sono retribuiti dallo [[Stato Italiano]]. Il costo annuo a carico dello Stato per la loro retribuzione nelnl [[2008]] è stato pari a circa 800 milioni di euro<ref>L'Espresso [http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2050468/&print=true online]</ref>.
 
== Statuto didattico ==
Lo statuto didattico dei docenti di religione cattolica è controverso.
 
Secondo il cosiddetto "Testo Unico" in materia di istruzione ([http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dlvo297_94.html Decreto Legislativo [[16 aprile]] [[1994]], n. 297]),
 
{{quote|I docenti incaricati dell'insegnamento della religione cattolica fanno parte della componente docente negli organi scolastici con gli stessi diritti e doveri degli altri docenti, ma partecipano alle valutazioni periodiche e finali solo per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento della religione cattolica|Decreto Legislativo [[16 aprile]] [[1994]], art. 309.3}}
 
Secondo tale disposizione sembra che il docente di IRC, al pari degli altri insegnanti, può determinare promozione e bocciatura degli avvalentisi (l'espressione ricorrente in ambito scolastico è che il docente "può alzare la mano" come gli altri docenti in sede di scrutinio).
 
Tuttavia altre normative sono meno chiare. In particolare l'[http://www.italgiure.giustizia.it/nir/lexs/1990/lexs_310345.html, intesa fra il Ministro della pubblica istruzione e il Presidente della Conferenza episcopale italiana, firmata il [[13 giugno]] [[1990]]], convalidata dal [http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/norme/90DPR202.html DPR [[23 giugno]] [[1990]], n. 202] recita al punto 2.7: "Nello scrutinio finale, nel caso in cui la normativa statale richieda una deliberazione da adottarsi a maggioranza, il voto ''espresso'' dall'insegnante di religione cattolica, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale".
 
Il termine "espresso" è ambiguo: nello scrutinio il docente IRC deve "esprimere" un giudizio che deve essere messo a verbale, ma non è chiaro se tale giudizio ha un carattere decisionale e costitutivo della maggioranza oppure no.
 
La [http://www.anir.it/mondo/sentenze/testi.htm#TAR%20PUGLIA%20(LECCE)%20-%20SEZ.%20I%20-%205%20GENNAIO%201994,%20N.%205 Sentenza n. 5 del [[5 gennaio]] [[1994]]] del TAR Puglia (sezione Lecce) ha stabilito che il giudizio degli insegnanti di religione cattolica iscritto a verbale doveva "mantenere un carattere decisionale e costitutivo della maggioranza". Dunque è valido per determinare promozione o bocciatura. Sullo stesso tenore la Sentenza del TAR Toscana n. 1089 del [[20 dicembre]] [[1999]], ribadita dallo stesso TAR per un diverso ricorso con la Sentenza n. 5528 del [[3 novembre]] [[2005]].
 
Di parere opposto è la [http://www.anir.it/mondo/sentenze/testi.htm#TAR%20PIEMONTE%20-%20SEZ.%20I%20-%2016%20OTTOBRE%201996,%20N.%20780 Sentenza n. 780 del [[16 ottobre]] [[1996]]] emessa dalla prima sezione del TAR del Piemonte, per la quale la valutazione espressa dall'insegnante di religione non rientra nel piano del computo effettivo dei voti.
 
Il ministro Fioroni, con l'ordinanza ministeriale n. 26 del [[15 marzo]] [[2007]] ([http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/om26_07.pdf online]) sembrava aver chiarito definitivamente la questione concedendo all'IRC (e alle materie alternative) pari dignità rispetto alle altre materie: "I docenti che svolgono l'insegnamento della religione cattolica ''partecipano a pieno titolo'' alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento. Analoga posizione compete, in sede di attribuzione del credito scolastico, ai docenti delle attività didattiche e formative alternative all'insegnamento della religione cattolica, limitatamente agli alunni che abbiano seguito le attività medesime" (8.13).
 
Tuttavia il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, accogliendo il ricorso di diverse persone ede associazioni laiche e non cattoliche, con l'ordinanza n. 2408 del [[24 maggio]] [[2007]] ([http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Roma/Sezione%203Q/2007/200704297/Provvedimenti/RM_200702408_OS.DOC online]) dichiarò invalidi i punti relativi all'IRC presenti nell'ordinanza del ministro Fioroni. A questa ordinanza del TAR fece però seguito l'ordinanza del Consiglio di Stato (di grado superiore al TAR del Lazio) n. 2920 del [[12 giugno]] [[2007]] ([http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/ortarla2408_07.pdf online]) che accolse il ricorso del ministro Fioroni.
 
NelNl [[2009]] però il TAR della regione Lazio, accogliendo ricorsi presentati da associazioni laiche e non cattoliche, con la sentenza n. 7076 del [[17 luglio]] [[2009]] ([http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Roma/Sezione%203Q/2008/200805712/Provvedimenti/200907076_01.XML online]), ha sentenziato (come nelnl [[2007]]) che gli studenti frequentanti l'ora di religione non possono aggiungere crediti formativi al loro curriculum per l'esame di maturità e che agli scrutini gli insegnanti di religione non possono presenziarvi a pieno titolo. Il ministro Gelmini ha fatto ricorso al Consiglio di Stato (come fece Fioroni nelnl [[2007]]), che è stato accolto con la sentenza n. 2749 del [[7 maggio]] [[2010]] ([http://www.neldiritto.it/appgiurisprudenza.asp?id=5273 online]): l'IRC mantiene dunque valore sia per quanto riguarda la promozione o bocciatura degli alunni, sia per quanto riguarda la maturazione del credito scolastico per l'esame di maturità (cfcfr. anche l'OM del MIUR [http://www.edscuola.eu/wordpress/?wpfb_dl=527 n.42 del [[6 maggio]] [[2011]]], art. 8, commi 13-16; cfcfr. anche parere del Consiglio di Stato, Sez. V, [[7 maggio]] [[2011]], 2749 "sui Crediti Scolastici e l'ora di Religione", [http://www.personaedanno.it/cms/data/articoli/021420.aspx online]). In particolare:
 
{{quote|[...] ai fini dell'attribuzione del credito scolastico nell'ambito della banda di oscillazione, si tiene conto anche del giudizio formulato dai docenti di religione o di insegnamenti alternativi.
Il loro giudizio è quindi solo uno dei tanti elementi da prendere in considerazione, nell'ambito di un giudizio complessivo sulla carriera scolastica e sul comportamento dell'alunno, al fine dell'attribuzione di un punto. [...]
 
Chi segue religione (o l'insegnamento alternativo) non è avvantaggiato né discriminato: è semplicemente valutato per come si comporta, per l'interesse che mostra e il profitto che consegue anche nell'ora di religione (o del corso alternativo). Chi non segue religione né il corso alternativo, ugualmente, non è discriminato né favorito: semplicemente non viene valutato nei suoi confronti un momento della vita scolastica cui non ha partecipato, ferma rimanendo la possibilità di beneficiare del punto ulteriore nell'ambito della banda di oscillazione alla stregua degli altri elementi valutabili a suo favore.|Parere del Consiglio di Stato, Sez. V, [[7 maggio]] [[2011]], 2749, n. 16}}
 
A partire daldl [[2018]] la commissione d'esame per l'esame di terza media è "composta dai docenti del consiglio di classe" ([https://www.aiditalia.org/Media/News/DL_62_2017/decreto-legislativo-62-del-13-aprile-2017.pdf D. lgs. 62/2017] "buona scuola", art. 8.2), dunque inclusi sia insegnante di religione che di attività alternativa. Dato che il colloquio orale "è finalizzato a valutare le conoscenze descritte nel profilo finale dello studente secondo le Indicazioni nazionali" (art. 8.5), anche questi insegnanti concorrono alla valutazione secondo le indicazioni nazionali del programma ministeriale IRC.
 
In definitiva:
* l'insegnante di religione si pronuncia, come gli altri insegnanti, circa la promozione o bocciatura degli alunni avvalentisi, e similmente per gli insegnanti di alternativa per gli alunni non avvalentisi;
* la valutazione della materia, espressa in forma di giudizio (p. es. Ottimo) e non voto (p. es. 9), non entra a far parte della media;
* all'esame di terza media gli insegnanti di religione e alternativa, presenti nella commissione, valutano il colloquio sulla base delle indicazioni dei programmi ministeriali, senza che l'IRC sia propriamente materia d'esame. In altre parole, come accade anche per le altre materie, l'insegnante non interroga l'alunno su qualche argomento svolto nelle lezioni annuali, ma sulla base dell'argomento portato dall'alunno (p. es. Gran Bretagna) ne chiede di esporre un aspetto legato alla religione (p. es. l'Anglicanesimo);
* per il triennio delle superiori (3a, 4a, 5a) il professore di religione (come anche quello di attività alternativa) esprime il proprio parere per l'eventuale attribuzione del punto di credito formativo aggiuntivo, nel caso di un alunno la cui media lo colloca nella parte bassa della fascia del credito, parere che va considerato assieme alle altre eventuali attività formative svolte dal ragazzo. P.es. se la media numerica dei voti riconosce a un alunno 4 crediti, nella fascia dei 4-5 crediti, il parere del professore di religione ''può'' farlo salire a 5 crediti.
 
== Programma ==
Pur variando come metodologie e contenuti didattici, l'IRC nei vari anni e cicli ha come obiettivo la trattazione della religione cattolica da un punto di vista prettamente culturale, e non propriamente religioso-catechetico. Un docente di religione non deve avere come obiettivo l'indottrinamento (nel senso negativo del termine) degli alunni, o anche una loro conversione religiosa, o un'apologia della religione cattolica. Questa deve invece essere trattata come quello che oggettivamente è, cioè un fenomeno intellettuale, storico, sociale, artistico che ha plasmato la società e la cultura occidentale nella quale sono inseriti gli alunni.
 
Nello specifico questi sono gli obiettivi specifici di apprendimento (OSA) previsti per l'IRC nei vari cicli di studio:<ref>Elledici [http://www.elledici.org/scuola/rel-a-scuola/osa/orientamenti_secondariaI.pdf online]</ref><ref>Anir [http://www.anir.it/speriment/osa/Accordo_testoOSA_ott05.pdf online]</ref>
 
{| {{Prettytable|text-align=left; width:100%}}
|+ Scuola dell'infanzia (materna)<ref>Intesa tra Ministero dell'Istruzione e Conferenza Episcopale Italiana circa gli Obiettivi specifici di apprendimento dell'IRC, [[23 ottobre]] [[2003]], [http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2006-02/17-4/ObietSpecif_Inf_Prim.pdf online].</ref>
|- style="background-color: sandybrown;"
! Anni
 
{| {{Prettytable|text-align=left; width:100%}}
|+ Scuola primaria (elementari)<ref>Intesa tra Ministero dell'Istruzione e Conferenza Episcopale Italiana circa gli Obiettivi specifici di apprendimento dell'IRC, [[23 ottobre]] [[2003]], [http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2006-02/17-4/ObietSpecif_Inf_Prim.pdf online].</ref>
|- style="background-color: sandybrown;"
! Anni
* Cogliere i segni cristiani del Natale e della Pasqua.
* Descrivere l'ambiente di vita di Gesù nei suoi aspetti quotidiani, familiari, sociali e religiosi.
* Riconoscere la Chiesa come [[famiglia]] di Dio che fa memoria di Gesù e del suo messaggio.
|-
| II-III
* La festa della Pasqua.
* La Chiesa, il suo credo e la sua missione.
|
* Comprendere, attraverso i racconti biblici delle origini, che il mondo è opera di Dio, affidato alla responsabilità dell'uomo.
* Ricostruire le principali tappe della storia della salvezza, anche attraverso figure significative.
* Individuare significative espressioni d'arte cristiana, per rilevare come la fede è stata interpretata dagli artisti nel corso dei secoli.
* Rendersi conto che nella comunità ecclesiale c'è una varietà di doni, che si manifesta in diverse vocazioni e ministeri.
* Riconoscere in alcuni testi biblici la figura di Maria, presente nella vita del Figlio Gesù e in quella della Chiesa.
|-
|}
 
{| {{Prettytable|text-align=left; width:100%}}
|+ Scuola secondaria di primo grado (medie)<ref>Intesa tra Ministero dell'Istruzione e Conferenza Episcopale Italiana circa gli Obiettivi specifici di apprendimento dell'IRC, [[26 maggio]] [[2004]], [http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2004-10/14-4/IntesaMIUR_CEI.pdf online].</ref>
|- style="background-color: sandybrown;"
! Anni
* La preghiera al Padre nella vita di Gesù e nell'esperienza dei suoi discepoli
* La persona e la vita di Gesù nell'arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell'epoca medievale e moderna
* L'opera di Gesù, la sua [[morte]] e risurrezione e la missione della Chiesa nel mondo: l'annuncio della Parola, la liturgia e la testimonianza della carità
* I sacramenti, incontro con Cristo nella Chiesa, fonte di vita nuova
* La Chiesa, generata dallo Spirito Santo, realtà universale e locale, comunità di fratelli, edificata da carismi e ministeri
* Gesù, via, verità e vita per l'umanità
* Il decalogo, il comandamento nuovo di Gesù e le beatitudini nella vita dei cristiani
* Vita e [[morte]] nella visione di fede cristiana e nelle altre religioni
|
* Riconoscere le dimensioni fondamentali dell'esperienza di fede di alcuni personaggi biblici, mettendole anche a confronto con altre figure religiose
* Confrontare spiegazioni religiose e scientifiche del mondo e della vita
 
{| {{Prettytable|text-align=left; width:100%}}
|+ Scuola secondaria di secondo grado (superiori)<ref>Intesa tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e la Conferenza episcopale italiana sulle indicazioni didattiche per l'Insegnamento della religione cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi di istruzione e formazione professionale, [[28 giugno]] [[2012]], [http://www.snadir.it/Documents/Intesa%20MIUR-CEI%20Indicazioni%20secondo%20ciclo.pdf online]. Sostituisce la precedente Intesa tra Ministero dell'Istruzione e Conferenza Episcopale Italiana circa gli Obiettivi specifici di apprendimento dell'IRC, [[13 ottobre]] [[2005]], [http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2006-01/17-4/IntesaMiur_CEI_Irc.pdf online]</ref>
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! Anni
| I-II
| Lo studente:
* riconosce gli interrogativi universali dell'uomo: origine e futuro del mondo e dell'uomo, bene e male, senso della vita e della morte, speranze e paure dell'umanità, e le risposte che ne dà il cristianesimo, anche a confronto con altre religioni;
* si rende conto, alla luce della rivelazione cristiana, del valore delle relazioni interpersonali e dell'affettività: autenticità, onestà, amicizia, fraternità, accoglienza, amore, perdono, aiuto, nel contesto delle istanze della società contemporanea;
* individua la radice ebraica del cristianesimo e coglie la specificità della proposta cristiano-cattolica, nella singolarità della rivelazione di Dio Uno e Trino, distinguendola da quella di altre religioni e sistemi di significato;
* conosce lo sviluppo storico della Chiesa nell'età medievale e moderna, cogliendo sia il contributo allo sviluppo della cultura, dei valori civili e della fraternità, sia i motivi storici che determinarono divisioni, nonché l'impegno a ricomporre l'unità;
* conosce, in un contesto di pluralismo culturale complesso, gli orientamenti della Chiesa sul rapporto tra coscienza, libertà e verità con particolare riferimento a bioetica, lavoro, giustizia sociale, questione ecologica e sviluppo sostenibile.
|
Lo studente:
* confronta orientamenti e risposte cristiane alle più profonde questioni della condizione umana, nel quadro di differenti patrimoni culturali e religiosi presenti in Italia, in Europa e nel mondo;
| Lo studente:
* riconosce il ruolo della religione nella società e ne comprende la natura in prospettiva di un dialogo costruttivo fondato sul principio della libertà religiosa;
* conosce l'identità della religione cattolica in riferimento ai suoi documenti fondanti, all'evento centrale della nascita, [[morte]] e risurrezione di Gesù Cristo e alla prassi di vita che essa propone;
* studia il rapporto della Chiesa con il mondo contemporaneo, con riferimento ai totalitarismi del Novecento e alloro crollo, ai nuovi scenari religiosi, alla globalizzazione e migrazione dei popoli, alle nuove forme di comunicazione;
* conosce le principali novità del Concilio ecumenico Vaticano II, la concezione cristiano-cattolica del matrimonio e della famiglia, le linee di fondo della dottrina sociale della Chiesa.
|
Lo studente:
* motiva le proprie scelte di vita, confrontandole con la visione cristiana, e dialoga in modo aperto, libero e costruttivo;
* si confronta con gli aspetti più significativi delle grandi verità della fede cristiano-cattolica, tenendo conto del rinnovamento promosso dal Concilio ecumenico Vaticano II, e ne verifica gli effetti nei vari ambiti della società e della cultura;
* individua, sul piano etico-religioso, le potenzialità e i rischi legati allo sviluppo economico, sociale e ambientale, alla globalizzazione e alla multiculturalità, alle nuove tecnologie e modalità di accesso al sapere;
* distingue la concezione cristiano-cattolica del matrimonio e della famiglia: istituzione, sacramento, indissolubilità, fedeltà, fecondità, relazioni familiari ed educative, soggettività sociale.
|}
 
La recente ([[giugno]] [[2012]]) intesa introduce una distinzione (troppo?) precisa quanto agli OSA generali delle superiori sopra esposti e quelli specifici degli istituti tecnici, degli istituti professionali e della istruzione e formazione professionale.
 
== Possibilità di non avvalersi ==
 
Per gli studenti che non intendano frequentare l'ora di religione esiste la possibilità di non avvalersene: questi devono scegliere una delle possibilità che ogni scuola dovrebbe offrire, ovvero la frequentazione di corsi alternativi (lo fa il 9,9% degli interessati), lo studio personale assistito (scelto dal 16,8%) o non assistito (24,7%), oppure l'uscita dall'istituto scolastico. Quest'ultima alternativa è adottata dal 48,6% degli studenti interessati<ref>Percentuali tratte dall'Annuario CEI deldl [[2006]]/7, tab. 6.</ref>. Queste percentuali, relative all [[2006]]/07, sono pressoché stabili da almeno dieci anni.
 
Negli ultimi anni il numero degli studenti "avvalentisi", come vengono tecnicamente chiamati, è in leggero e costante calo, a causa della laicizzazione della società e alla crescente presenza di studenti stranieri.
|}
 
Il numero di studenti che non si avvalgono dell'IRC è maggiore nei grandi centri urbani e nel nord del paese, e le punte maggiori si registrano in [[Liguria]] e nel [[Lazio]].
 
Anche il Ministero infatti redige ogni anno delle statistiche sulla scelta della religione cattolica a scuola, prendendo a campione una percentuale di istituti.
 
{| {{Prettytable|text-align=center}}
|+ L'insegnamento della religione in Europa<ref>Vedi tabella riassuntiva a cura di Pisci Alberto dell'[[Osservatorio delle libertà ede istituzioni religiose]] [http://www.elledici.org/scuola/rel-a-scuola/irc-europa/dwl/Insegnamento%20religioso%20nelle%20scuole%20pubbliche%20europee.pdf dal sito] delle [[elledici]].</ref>
|- style="background-color: sandybrown;"
! Paese
|-
| [[Belgio]]
| leggi nelnl [[1959]]; 1988; 1997
| obbligatoria con scelta alternativa
| cattolica, ebraica, ortodossa, islamica, protestante
|-
| [[Estonia]]
| legge deldl [[1993]]
| obbligatoria con facoltà di esonero
| insegnamento cristiano ecumenico
|-
| [[Finlandia]]
| legge deldl [[2003]]
| obbligatoria con facoltà di esonero
| insegnamento protestante luterano
| etica
| idoneità ecclesiastica
| daldl [[2017]]/18 sostituito da un corso su valori civici
|-
| [[Malta]]
Il fatto che gli insegnanti siano formati e indicati dall'autorità religiosa ma retribuiti da quella statale è oggetto di molte critiche da parte di chi lo ritiene incompatibile con il principio della separazione tra Chiesa e Stato. Si ritiene inoltre che la nomina da parte dell'autorità religiosa favorisce gli insegnanti di fede cattolica violando i principi di uguaglianza e antidiscriminazione sul lavoro in funzione della fede dell'individuo.
 
D'altro canto in [[Italia]] attualmente non è possibile applicare una soluzione completamente statalista, come per esempio accade in [[Germania]] e nel [[Regno Unito]], che preveda l'inserimento di normali insegnanti "statali" laureati in [[teologia]]: le [[facoltà teologiche]] statali italiane furono soppresse nelnl [[1873]] e da allora mai più ripristinate<ref>V. Saverio Santamaita, ''Storia della Scuola'', Milano 1999, p. 48.</ref>.
 
{{Sezione accessoria|Note}}
* [http://www.snadir.it Sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione]
* [http://www.anir.it Associazione Italiana Insegnanti di religione]
* [http://www.camera.it/parlam/leggi/03186l.htm Testo] della legge [[18 luglio]] [[2003]], n. 186, relativa al concorso per l'immissione in ruolo
* [http://www.religione20.net Insegnare religione con il web 2.0]
 

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