Utente:Elvezio Del Pietro/Madonna di Częstochowa
La Madonna di Częstochowa o Vergine Nera di Częstochowa (Czarna Madonna or Matka Boska Częstochowska in polacco, Imago thaumaturga Beatae Virginis Mariae Immaculatae Conceptae, in Claro Monte in latino, Ченстоховская икона Божией Матери in Slavo ecclesiastico) è una icona della Vergine Maria.
Storia
L'icona ha una storia complessa. La tradizione cristiana dice infatti che sia stata realizzata da San Luca con il legno del tavolo adoperato per la preghiera e per il cibo dalla Sacra Famiglia. L’evangelista avrebbe dipinto a Gerusalemme due quadri per tramandare l’incomparabile bellezza di Maria. Uno attualmente venerato a Bologna; l’altro, fu dapprima portato a Costantinopoli nel tempio dall’imperatore Costantino. In seguito fu donato al principe russo Leone, che prestava servizio nell'esercito romano, che la portò in Russia dove fu intensamente venerata anche per i miracoli che a essa si attribuivano.
Durante la guerra intrapresa da Casimiro il Grande, il quadro fu nascosto nel castello di Beltz e affidato ai principe di Opole. Questi, alla vigilia di una dura battaglia contro le truppe tartare e lituane che assediavano Beltz, chiese l'intervento della Vergine per sconfiggere i nemici, a vittoria conseguita, indicò Maria come Madre e Regina. In riferimento alle molte ferite che il dipinto presenta, si racconta che, un tartaro ferisse con una freccia il volto della Vergine sulla guancia destra e che, dopo la sacrilega profanazione, una fittissima nebbia mise in difficoltà gli assedianti e il principe, approfittando del momento favorevole, riuscì a sconfiggere il nemico.
Si racconta anche che il principe Ladislao volle trasportare il quadro in Slesia, ma che ripetutamente i cavalli si rifiutarono di partire. Sconvolto, si inginocchiò a terra e promise di trasferire la venerata effigie sul colle di Czestochowa, nella piccola chiesa di legno, che più tardi venne trasformata in una basilica dedicata a di Dio onnipotente, alla Vergine Maria e a tutti i Santi. Sulla collina venne anche costruito un monastero dei frati eremiti dell’Ordine di San Paolo.
Nel 1430 alcuni seguaci dell’eretico Giovanni Hus, predarono il convento, e l'icona venne profanata e tagliata in più punti. Gravemente danneggiata, fu trasferito nella sede municipale di Cracovia e affidata alla custodia del Consiglio cittadino. Il dipinto venne restaurato, questa sarebbe la spiegazione degli sfregi ancora visibili nel dipinto.
Secondo i critici d’arte il Quadro di Jasna Gòra sarebbe stato in origine un’icona bizantina detta Odigitria (Colei che indica la via), databile tra il VI e il IX secolo. Dipinta su una tavola di legno originariamente con la tecnica ad encausto e in epoca medioevale dorata e ridipinta. Essa raffigura il busto della Vergine con Gesù in braccio. Tiene in bracco il Bambino e indica con la mano destra il Redentore, da qui il termine Odigitria. Gesù Bambino alza il braccio destro in segno di benedizione e nella sinistra regge il Vangelo I due volti hanno un’espressione seria, pensierosa, che dà anche il tono emotivo a tutto il quadro. La guancia destra della Madonna è segnata da due sfregi paralleli e da un terzo che li attraversa; il collo presenta altre sei scalfitture, due delle quali visibili, quattro appena percettibili.
Gesù porta una tunica scarlatta e riposa sul braccio sinistro della Madre. Sulla fronte di Maria è raffigurata una stella a sei punte. Attorno ai volti della Madonna e di Gesù risaltano le aureole, la cui luminosità contrasta con il dipinto a tinte scure. La fama del santuario crebbe e aumentarono i pellegrinaggi, a tal punto che la chiesa originaria si rivelò insufficiente ad accogliere le folle dei fedeli. Per questo motivo, già nella seconda metà del secolo XV, accanto alla Cappella della Madonna, venne costruita una chiesa gotica a tre ampie navate.
Nel 1717 l'icona fu incoronata con il diadema papale. Numerose chiese a lei dedicate furono erette in particolare in Polonia. Il culto della Madonna Nera di Czestochowa si è esteso fino al continente americano, in Australia, in Africa e anche in Asia. Una devozione che non ha confini, che ha toccato il cuore di molti, essa fu molto cara anche a Giovanni Paolo II, che di Maria è sempre stato un devoto fedele.
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