Utente:Salvatore Cammisuli/Onolatria

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L'onolatria è l'adorazione di un asino. Tale culto fu calunniosamente attribuito da Tacito e da altri scrittori pagani agli ebrei e, successivamente, ai cristiani[1].

Fonti letterarie

Tacito

All'interno deella narrazione della prima guerra giudaica negli Annales di Tacito è contenuto un excursus sul popolo ebraico. Secondo storico latino, gli ebrei, usciti dall'Egitto e smarritisi nel deserto, sofferenti per la mancanza d'acqua, sarebbero stati salvati da una mandria di asini che, dirigendosi verso un lungo fertile e ombreggiato, avrebbero consentito loro di dissetarsi e riprendere la marcia e conquistare la loro terra. Aggiunge Tacito:

(LA) (IT)
« Moyses quo sibi in posterum gentem firmaret, nouos ritus contrariosque ceteris mortalibus indidit. Profana illic omnia quae apud nos sacra, rursum concessa apud illos quae nobis incesta. Effigiem animalis, quo monstrante errorem sitimque depulerant, penetrali sacrauere, caeso ariete uelut in contumeliam Hammonis; bos quoque immolatur, quoniam Aegyptii Apin colunt.

 »

« Mosè, per assicurarsi per sempre la fedeltà di quella gente, le diede dei riti nuovi e contrari a quelli degli altri mortali. Presso di loro son profane tutte le cose per noi sacre e, per contro, considerano lecite tutte quelle illecite per noi. Fu consacrata in un santuario la statua di quell'animale che aveva indicato loro il modo di por fine alla sete e all'errare senza meta, sacrificando un ariete, per fare oltraggio ad Ammone. Immolarono anche il bue, perché gli Egiziani venerano Api.

 »

(Annales V, 4[2] )

Tertulliano

Tertulliano riferisce che, poco tempo prima la stesura del trattato Ad nationes, un ebreo apostata comparve per le strade di Cartagine portando con sé una figura vestita di una toga, con le orecchie e gli zoccoli d'asino e l'etichetta: Onocoetes[3]. Anche Minucio Felice[4] allude a questa accusa diffamatoria nei confronti dei cristiani.

Fonti iconografiche

Nel 1857 è stata scoperta sulla parete del palazzo dei Cesari sul Palatino un raffigurazione grafica di questa calunnia: si tratta di un graffito che rappresenta un cristiano che adora una figura crocifissa con una testa d'asino. L'immagine è accompagnata da una scritta in greco: Alessameno adora il [suo] Dio. Generalmente si ritiene che questa persona fosse un servo cristiano del palazzo, al tempo dei primi Antonini, deriso dai suoi compagni per la sua fede.

Le raffigurazioni riportate su un frammento di terracotta scoperto nel 1881 a Napoli, risalente probabilmente al I secolo, sembrano appartenere alla stessa categoria della caricatura del Palatino. Una figura con la testa d'asino e indossante la toga è seduta su una sedia con un rotolo in mano, ritratta nell'atto di istruire alcuni allievi con la testa di scimmia. Su un'antica gemma l'insegnante con la testa d'asino di due allievi umani indossa il pallio, paramento tipico delle persone sacre nell'arte paleocristiana. Un frammento di terracotta siriaco rappresenta il Cristo con un libro in mano e le orecchie d'asino.

Note
  1. Tac., Annales V, 3-4; Tert., Apol., XVI; Ad nationes, I, 14
  2. Traduzione di Felice Dessì, Rizzoli, Milano 1998
  3. Ad nationes, I, 14.
  4. Octavius, IX
Fonti
  • Publio Cornelio Tacito, Annales V, 3-4
Bibliografia


Voci correlate