Vetus latina

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Copertina del primo tomo dell'opera di Pierre Sabatier († 1742)

Con il termine Vetus Latina (vecchio latino) si definiscono l'insieme delle prime traduzioni in latino dei testi biblici dal greco, lingua in cui furono originariamente scritti. Tra le più antiche traduzioni figurano testi del secondo secolo. Queste traduzioni vennero fatte in luoghi differenti da autori differenti e mostrano forti differenze nelle comparazioni esse, spesso non sono molto precise non esistendo allora una autorità che ne controllava l'esattezza. Molte di queste versioni sono state redatte prima che San Girolamo (382-405) traducesse quella che divenne la traduzione ufficiale in latino della Chiesa detta Vulgata, questa in seguitò soppiantò gradatamente le versioni vetus latina. Della vulgata latina esiste un esiguo numero di manoscritti, che coprono solo parzialmente la Bibbia. I testi provenienti dall'Africa portano il nome collettivo di Vetus Afra quelli europei Vetus Italica.

Studio delle fonti

La prima edizione scientifica della Bibbia vetus latina fu l'opera del monaco benedettino francese Pierre Sabatier († 1742) che raggruppò le citazioni contenute negli scritti di circa sessanta Padri della Chiesa che vennero pubblicati in tre volumi.

In seguito un curato bavarese, Josef Denk († 1927) su istigazione del professore Eduard Wölfflin († 1908), nell'arco di ventiquattro anni, mise su fiche circa 400.000 citazioni provenienti da oltre trecento scritti cristiani redatti tra il III e il VIII secolo. Alla morte del curato l'imponente carteggio venne custodito nell'Arciabbazia di Beuron in Baviera. Il monaco benedettino Bonifatius (Peter Paul) Fischer (1915–1997) fondò nel 1945 il Vetus-Latina-Institut, lo scopo di questa istituzione è quello di pubblicare tutti i resti delle traduzioni dette vetus latina. L'opera, non ancora terminata, dovrebbe contare ventisette vulumi.

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