Abbazia di Santa Maria di Moreruela

	Abbazia di Santa Maria di Moreruela
	; Ruderi della chiesa abbaziale
Stato	Spagna
Comunità	Castiglia e León
Comune	Granja de Moreruela
Diocesi	Diocesi di Zamora (Spagna)
Religione	Cattolica
Oggetto tipo	Abbazia
Dedicazione	Maria Vergine
Soppressione	1835
Coordinate geografiche
	41°48′44″N 5°46′37″W / 41.812222, -5.776944 Spagna
	Abbazia di Santa Maria di Moreruela Zamora Toledo

L'abbazia di Santa Maria di Moreruela è un monastero cistercense in rovina, situato nel comune spagnolo di Granja de Moreruela, nella diocesi di Zamora. Fu fondata nel IX secolo da un gruppo di monaci benedettini, l'abbazia ebbe un rapido sviluppo e contò fino a duecento monaci, ma le incursioni di Almanzor il reggente del califfo omayyade di al-Andalus, Hishām II, ne provocarono la distruzione. Fu ricostruita dai cistercensi nel secondo quarto del XII secolo, da monaci provenienti da Clairvaux.

Nel 1835 L'abbazia soffrì gli effetti della desamortización di Mendizábal^[1], che implicò la chiusura dei monasteri con la confisca delle loro terre. Nel 1931 venne dichiarato monumento nazionale e nel 1935 iniziarono le prime opere di restauro.


Note
↑ La desamortización di Mendizábal fu un lungo processo storico-economico iniziato in Spagna alla fine del XVIII secolo da Manuel de Godoy (1798) e concluso nel XX secolo il 16 dicembre 1924. In altri paesi il fenomeno ebbe caratteristiche più o meno analoghe. Consistette nel porre nel mercato, mediante asta pubblica, le terre e i beni improduttivi, quasi sempre appartenenti alla Chiesa cattolica o ai suoi ordini religiosi oppure latifondi nobiliari, che erano stati accumulati attraverso donazioni, testamenti e successioni ab intestato.
Collegamenti esterni
Voce Monasterio de Santa María de Moreruela di es.wiki: il materiale ivi presente è stato rielaborato in senso cattolico e integrato

[1] La desamortización di Mendizábal fu un lungo processo storico-economico iniziato in Spagna alla fine del XVIII secolo da Manuel de Godoy (1798) e concluso nel XX secolo il 16 dicembre 1924. In altri paesi il fenomeno ebbe caratteristiche più o meno analoghe. Consistette nel porre nel mercato, mediante asta pubblica, le terre e i beni improduttivi, quasi sempre appartenenti alla Chiesa cattolica o ai suoi ordini religiosi oppure latifondi nobiliari, che erano stati accumulati attraverso donazioni, testamenti e successioni ab intestato.

[1]

Abbazia di Santa Maria di Moreruela

Menu di navigazione

Cerca