Cathopedia:Convenzioni di nomenclatura

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Cathopedia ha le sue Convenzioni di nomenclatura, riguardanti come formulare il titolo di una voce.

Convenzioni

Uso delle maiuscole

Non si usano mai le TUTTE MAIUSCOLE, a meno che non si tratti di un acronimo (es.: ACLI).

La prima lettera va maiuscola (se si mette minuscola viene convertita automaticamente a maiuscola) e le altre lettere si lasciano in minuscolo.

Fanno eccezione:

Numero minimo di parole

Il titolo di una voce va formulato usando il minimo numero di parole necessario per identificarlo.

Così, per esempio, va evitato di posporre a persone l'appellativo di provenienza quando non ci sia possibilità di confusione con altri (San Bonaventura, e non San Bonaventura da Bagnoregio).

Fanno eccezione:

  • i papi, ai quali si premette sempre papa
  • i santi, ai quali si premette sempre san/sant'/santa
  • i beati, ai quali si premette sempre beato/beata

Non fanno eccezione:

  • i diaconi, che non vogliono mai il diac. iniziale
  • i presbiteri, che non vogliono mai né il don né il rev. né altre forme simili
  • i monsignori e i Vescovi, che non vogliono mai né il Mons., né S.E. né altre forme simili
  • i religiosi di ambo i sessi, che non vogliono mai padre, suor o altre forme simili

Trattamento privilegiato ai soggetti molto più rilevanti degli altri

Quando una voce potrebbe generare un'ambiguità (ad esempio, vari santi con lo stesso nome), ma una specificazione è chiaramente molto più rilevante delle altre, il titolo della voce più rilevante può essere scritto senza specificazione (es.: Maria è la Madonna, anche se vi potranno essere moltissime voci di altre "Marie")

Scelta del nome tra varie forme possibili

Alcune voci potrebbero avere vari nomi, tutti ugualmente giusti. In tal caso si sceglie la forma che in italiano è più usuale (es.: papa Giovanni Paolo I, e non Albino Luciani).

Forma singolare

Si usa sempre la forma singolare (es.: Indulgenza, e non Indulgenze).

Fanno eccezione:

  • Le realtà per le quali la forma plurale è di uso prevalente (es.: Guarentigie, e non Guarentigia).

No alle abbreviazioni

Nei titoli delle voci non vengono mai usate abbreviazioni (es.: Sant'Agostino, e non S. Agostino)

Persone

Se la persona ha un nome e un cognome, si usa sempre la forma Nome Cognome, e non Cognome Nome.

Se non esiste il cognome, si usa la specificazione comunemente usata, ma solo se necessaria (es.: Sant'Agostino di Canterbury; Re Davide).

Fanno eccezione:

La particella "De" o "de", o altre, nei cognomi

Per l'uso della particella "De" o "de" (o altre simili) nei cognomi, non vi è una regola generale, e secondo le lingue vi possono essere usi diversi; fare riferimento all'uso della lingua del personaggio.

Chiese

Anteporre sempre la denominazione "Chiesa di" o "Basilica di" o altro prima del nome del santo, e con il nome della città tra parentesi solo in caso di possibile ambiguità (es.: Basilica di San Giovanni in Laterano, e non San Giovanni in Laterano; Basilica di San Lorenzo (Milano), e non Chiesa di San Lorenzo, Milano; Chiesa di San Giovanni in Fuorcivitas, e non Chiesa di San Giovanni in Fuorcivitas (Pistoia))

Se non si sapesse l'esatta denominazione di una chiesa (se basilica, collegiata o altro) la denominazione generica di "chiesa" andrà provvisoriamente bene.

Persone o toponimi stranieri

Si usa preferibilmente la forma che in italiano è maggiormente usata (es.: Londra, e non London; Martin Lutero e non Martin Luther).

In caso di dubbio, soprattutto se la persona o il toponimo non sono molto conosciuti, è preferibile la forma nella lingua originale.

Uso dei reindirizzamenti

Le convenzioni riportate sopra riguardano il titolo delle voci.

Tutte le altre forme possibili vanno aggiunte come reindirizzamento alla voce, in maniera che la voce sia accessibile anche da chi non usa la forma convenzionale.