Arcieparchia di Diyarbakır

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Arcieparchia di Diyarbakır
Archieparchia Amidensis Chaldaeorum
Chiesa caldea

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arcieparca Sabri Anar
Sede Istanbul

sede vacante
Istanbul

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Suffraganea
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Localizzazione della città di Diyarbakır in Turchia
Nazione bandiera Turchia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Arcieparchi emeriti:

Parrocchie 12
Sacerdoti

2 di cui 2 secolari
3.154 battezzati per sacerdote

6.308 battezzati
Eretta 1553
Rito caldeo
Cattedrale Santa Maria
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
P.K. 496, Hamalbasi Caddesi 48, 80070 Beyoğlu, Istanbul, Turkiye
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni


Dati online 2022 (gc ch )

Chiesa cattolica in Turchia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L' arcieparchia di Diyarbakır (o di Amida dei Caldei) (in latino: Archieparchia Amidensis Chaldaeorum) è una sede della Chiesa cattolica caldea in Turchia, con estensione su tutto il territorio dello stato.

Territorio

L'arcieparchia estende la sua giurisdizione sui fedeli della Chiesa cattolica caldea della Turchia.

Sede arcieparchiale è la città di Istanbul, nel quartiere di Beyoğlu. A Diyarbakır si trova la cattedrale di Santa Maria.

Storia

La presenza nestoriana nell'alta Mesopotamia è piuttosto tardiva, essendo questa regione soprattutto dominata nel primo millennio cristiano dalla presenza dei Giacobiti e degli Armeni. Amida è segnalata come parte della diocesi nestoriana di Maiperqat nel 1257; fino al XVI secolo non sembra che Amida fosse sede di un vescovo nestoriano, anche se spesso il titolo appare unito ad altre sedi vicine, come nel caso del vescovo Ishoʿdnah, menzionato alla fine del XIII secolo come vescovo di Maiperqat, Amida e Mardin.

L'eparchia cattolica sorse attorno al 1553, quando il primo patriarca cattolico Shimun VIII Sulaqa, di ritorno dal suo viaggio a Roma, dove aveva ottenuto l'approvazione papale, per rinforzare la sua giovane chiesa ordinò cinque vescovi, tra cui Hormizd Habib, della famiglia Asmar di Amida, consacrato vescovo il 19 novembre 1553 con il nome di Eliya.

Dal 1681 al 1713 Amida (chiamata dai Turchi Diyarbakır) è stata sede dei patriarchi cattolici caldei, della serie dei Josephiti.

L'ultimo vescovo di Amida, Shlemun Mushe al-Sabbagh, fuggì nel 1915 a causa delle persecuzioni perpetrate dai Turchi durante la prima guerra mondiale. Dopo la sua morte Amida non ebbe più vescovi e la sede di fatto fu soppressa.

Il 3 gennaio 1966 in forza della bolla Chaldaici ritus di papa Paolo VI è stata restaurata con il nome attuale e con sede a Istanbul e contestualmente elevata al rango di arcieparchia. Rispetto alla precedente eparchia, la sua giurisdizione fu notevolmente ampliata, comprendendo tutta la Turchia, e quindi inglobando tutte le eparchie caldee che di fatto erano state soppresse dopo le persecuzioni del 1915.

Dal 2005 al 2018 la sede è stata affidata a vicari patriarcali.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

Note
  1. Vescovo che abiurò la professione di fede cattolica e ritornò al nestorianesimo.
  2. Eletto vescovo nel 1667, professa la fede cattolica nel 1672 ed è promosso patriarca dei Caldei l'8 gennaio 1681.
  3. Promosso patriarca il 21 maggio o 18 giugno 1696.
  4. Dapprima amministratore apostolico, fu nominato alla sede di Amida il 24 febbraio 1879.
  5. Chabot, op. cit., p. 453.
  6. Annuaire Pontifical Catholique, op. cit., p. 490.
Bibliografia
Collegamenti esterni