Atti dei martiri scillitani




Gli Atti dei martiri scillitani (in latino, Acta martyrum Scilitanorum) sono il resoconto, anonimo, dell'interrogatorio subito da alcuni cristiani originari di Scili, in Numidia. Essi furono martirizzati a Cartagine per ordine del proconsole Vegellio Saturnino il 17 luglio 180.
Atti dei martiri scillitani | |
Aureliano Milani, Martirio dei Santi martiri scillitani (1722), olio su tela; Roma, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo | |
Titolo originale | Acta martyrum Scilitanorum |
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Lingua originale | latino |
Autore | Anonimo |
Datazione | 180 |
Genere | Atti dei martiri |
Ambientazione | Cartagine, 17 luglio 180 |
Contenuto
Gli acta riferiscono che il 17 luglio 180 Sperato, Narzalo, Cittino, Donata, Seconda e Vestia furono condotti a Cartagine davanti al proconsole Saturnino[1]. Questi offre loro l'assoluzione, purché tornino al culto pagano. Sperato, che agisce quasi da portavoce, insieme agli altri protesta di non aver compiuto alcun delitto e di non poter adorare se non Dio, in quanto cristiani.
Visto il loro rifiuto, dopo aver offerto la possibilità di una dilazione, Saturnino li condanna a morte per decapitazione. I martiri rendono grazie a Dio, mentre il banditore annuncia la condanna a morte di dodici persone: oltre a quelli già elencati compaiono anche i nomi di Veturio, Felice, Aquilino, Letanzio, Gennara e Generosa.
Questioni aperte
Come si ricava dall'incipit dei manoscritti che tramandano gli acta, i martiri erano originari di Scili o Scilli, località dell'Africa pronconsolare non ancora identificata[2]. Una questione molto complessa riguarda il numero dei martiri, sei all'inizio del resoconto, dodici nell'annuncio del banditore. È possible che nel primo gruppo siano elencati solo coloro che presero parola nell'interrogatorio, oppure che nel secondo elenco siano stati aggiunti i nomi di martiri condannati in un altro processo[3].
Nel Martirologio Romano
Sono ricordati il 17 luglio, n. 1:
« | Memoria dei santi martiri Scillitani, a Cartagine, nell'odierna Tunisia, anniversario della morte dei santi martiri Scillitani, Sperato, Nartzale, Cittino, Veturio, Felice, Aquilino, Letanzio, Gennara, Generosa, Vestia, Donata e Seconda, che per ordine del proconsole Saturnino furono, dopo una prima confessione della fede in Cristo, gettati in carcere; condotti in ceppi il giorno seguente, confessarono con fermezza di essere cristiani e, al rifiuto di onorare l'imperatore come dio, furono condannati a morte: messisi tutti in ginocchio sul luogo dell'esecuzione, furono decapitati con una spada mentre rendevano grazie a Dio. » |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |