Santi martiri scillitani
Santi martiri scillitani Laici · Martiri | |
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Santi | |
Aureliano Milani, Martirio dei Santi martiri scillitani (1722), olio su tela; Roma, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo | |
Morte | Cartagine 17 luglio 180 |
Sepoltura | Roma, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo |
Ricorrenza | 17 luglio |
Santuario principale | Roma, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo |
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Nel Martirologio Romano, 17 luglio:
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I Santi martiri scillitani († Cartagine, 17 luglio 180) furono un gruppo di cristiani originari di Scilli, in Numidia, condannati a morte per ordine del proconsole Vegellio Saturnino.
Notizie
Ci è pervenuto un resoconto anonimo del loro martirio, conosciuto come Atti dei martiri scillitani. Da essi apprendiamo che il 17 luglio 180 furono fatti comparire davanti al proconsole Vegellio Saturnino. Questi offrì loro l'assoluzione, purché avessero compiuto un atto di venerazione al genio dell'imperatore. Visto il loro rifiuto e la ripetuta professione di fede cristiana, dopo aver offerto loro una dilazione, Saturnino ordinò che fossero tutti condannati a morte per decapitazione.
I dodici martiri
I nomi dei martiri ricordati negli Acta sono:
- Speratus (che probabilmente era il più autorevole, e nel processo sostenne in gran parte l'interrogatorio)
- Nartzalus
- Cittinus
- Veturius
- Felix
- Aquilinus
- Laetantius
- Ianuaria
- Generosa
- Vestia
- Secunda
- Donata, che sintetizzò la distinzione tra sfera religiosa e quella politica:
« | Honorem Caesari quasi Caesari; timorem autem Deo. » |
Culto
Dall'Africa le loro reliquie vennero traslate in Francia nel IX secolo, e successivamente a Roma, nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo dove, sono tuttora conservate in una cappella a loro dedicata.
Vengono venerati come santi dalla Chiesa Cattolica, da quella ortodossa e da quella copta. La loro festa è il 17 luglio.
Fonti | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |