Canto (musica)
Il canto è la produzione di suoni musicali mediante la voce, ossia l'uso della voce umana come strumento musicale.
Un gruppo musicale composto principalmente da cantanti (che in questo caso si dicono più propriamente "cantori") viene definito coro; quando il coro esegue musica senza accompagnamento strumentale si parla di canto a cappella.
Tipi di emissione
La voce umana è un suono prodotto dalla vibrazione delle corde vocali per effetto dell'aria espirata dai polmoni mediante occlusione della glottide. Nell'uso canoro il suono della voce è caratterizzato dalle risonanze della trachea, della faringe e della bocca, ed eventualmente delle altre cavità (seni) facciali e craniali; i timbri vocali che si ottengono dipendono anche dal meccanismo di produzione della voce.
A seconda del modo in cui la voce viene prodotta si possono distinguere tre tipi di emissione: la voce ingolata, la voce impostata e il falsetto.
Voce di gola
La voce di gola è il modo in cui si emette il suono quando si parla, affidando la variazione della tonalità alla maggiore o minore tensione delle corde vocali. Durante il canto, la tensione delle corde vocali e la forte vibrazione che devono sostenere porta rapidamente all'affaticamento del cantante e a lesioni delle corde stesse (edemi, noduli ecc.).
Il suono della voce di gola è rigido e piatto, simile ad un grido: questa somiglianza è evidente soprattutto negli acuti e nei fortissimi. Il timbro cambia a seconda della potenza e dell'altezza.
Voce impostata
Quello di "voce impostata" è un concetto storico-estetico sviluppatosi tra il Seicento e il Settecento per far fronte alle crescenti difficoltà tecniche che il gusto diffuso per il cosiddetto belcanto richiedeva ai cantanti dai coevi repertori vocali. È impossibile dare una definizione univoca di quale sia una voce impostata e del corretto training fisico-artistico richiesto dall'impostazione.
Cantando con una voce impostata secondo i dettami classici si acquisisce un controllo muscolare che consente di produrre suoni timbricamente più omogenei, di controllare il volume e di cantare senza sottoporre le corde vocali ad uno sforzo eccessivo (cantare "sul fiato"), che in genere si determina a causa della pressione mal indirizzata del fiato (cantare "sforzando" o "spingendo").
L'impostazione classica vede la compresenza di tecnica del fiato, dell'emissione e dell'articolazione. I dettami di queste tecniche non possono essere disgiunti, non si può, per esempio, emettere un buon suono senza articolarlo o senza aver respirato in modo corretto.
La respirazione è in genere diaframmatica (ma illustri maestri di canto consigliano di alternarla ad una respirazione costale e a volte ad una respirazione completa diaframmatico-costale). Dopo l'inspirazione, varie fasce muscolari, tra cui gli addominali inferiori e i muscoli pelvici, vanno tesi per creare il cosiddetto "sostegno", ossia per "dosare il fiato".
Dal momento che "impostazione" è un termine tecnico legato ai diversi tipi di repertori ed estetiche, alla storia e alle differenti scuole vocali, la voce di falsetto, pressoché inutilizzata a partire dal secondo Ottocento e oggi quasi "bandita", trova posto nei trattati antichi, nei repertori classici e moderni e nelle trattazioni estetiche. Stesso discorso si può fare riguardo alla voce naturale, alle voci camuffate, ai registri di testa o di naso.
Falsetto
Il falsetto è una tecnica vocale che coinvolge in minor modo la muscolatura, così permettendo di riprodurre un suono con uno sforzo minore rispetto alla voce piena e di conseguenza di raggiungere con più facilità le note acute. È per questo che, rispetto alla voce piena, il suono del falsetto risulterà più leggero e qualche volta fiatato (questo dipende molto spesso dalla massa cordale del soggetto e dallo studio della tecnica vocale).
Durante l'emissione in falsetto il piano delle corde vocali è inclinato.
Registri
Il registro delle voci maschili si situa un'ottava sotto quello delle voci femminili. Dalla più acuta alla più grave le voci sono così denominate:
- voci femminili
- soprano
- mezzosoprano
- contralto
- voci maschili
- tenore
- baritono
- basso
Le voci dei bambini, prima della pubertà, sono chiamate voci bianche. È buona regola che i bambini prima della pubertà non cantino brani con estensione superiore a una ottava; inoltre i ragazzi dai dodici ai sedici anni, o comunque nel periodo della muta vocale conseguente alla pubertà devono prestare molta attenzione a non sottoporre a stress eccessivi le corde vocali poiché potrebbero ledersi con danni permanenti.
Nella musica lirica si identificano anche numerose sottocategorie, tra cui:
- Soprano
- s. drammatico
- s. lirico
- s. leggero
- s. di coloratura o d'agilità
- Mezzosoprano
- ms. grave
- ms. centrale
- ms. acuto
- Contralto
- c. assoluto
- mezzocontralto
- Tenore
- t. di grazia
- t. leggero
- t. drammatico
- t. lirico
- Baritono
- bar. drammatico
- bar. cantabile
- Basso
- b. profondo
- b. buffo
- b. cantante
Ad esse si aggiungono le voci maschili in falsetto:
- sopranista
- contraltista
- controtenore
Gli stili di canto
Lo stile vocale è il particolare uso che della voce viene fatto dal cantante, utilizzando in maniera personale i diversi fattori in gioco (timbro, meccanismo di emissione, intensità, accenti, vibrato, microfono, vocoder) e le numerose tecniche di canto, dotte o popolari.
Bibliografia | |
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