Sede titolare di Apamea di Syria

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
(Reindirizzamento da Diocesi di Apamea di Syria)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sede titolare di Apamea di Syria
Sede vescovile titolare
Apamenus in Syria
Chiesa latina
Sede vacante dal 1974
Suffraganea
della Sede titolare di Antiochia di Pisidia
Stato Siria
Località: Apamea
Diocesi soppressa di Apamea in Syria
Soppressa: 636
sede vacante
dal 1974
Coordinate geografiche
35°25′05″N 36°24′00″E / 35.418, 36.40 bandiera Siria
Mappa di localizzazione New: Siria
Apamea
Apamea
Damasco
Damasco
Collegamenti esterni
Dati online ( ch)
Collegamenti interni
Tutte le sedi titolari

Apamea (Greco: Απάμεια; arabo: أفاميا‎, Afāmiyā o فاميا, Fāmiyā; ebraico: אפמיא, Apamia) è un'antica città greca e poi romana, sorta lungo il corso del fiume Oronte, ora in Siria.

Storia

L'area dell'acropoli fu occupata fin dal Neolitico da una popolazione di agricoltori.

Il centro può probabilmente essere identificato con Nija, località menzionata in testi egizi ed ittiti del XVI secolo a.C. e del XV secolo a.C.. Nel corso degli scavi è stata scoperta una stele ittita che affermava che la città era stata "fondata dal re Orhilina di Hamath" (l'odierna Hama).

Con il nome di Nija la località è menzionata in testi egizi ed ittiti del XVI secolo a.C. e del XV secolo a.C.. Nel corso degli scavi è stata scoperta una stele ittita che affermava che la città era stata "fondata dal re Orhilina di Hamath" (l'odierna Hama).

Successivamente, assieme a tutta la Siria, fu occupata dai Persiani, che la rinominarono Pharnake.

Nel 300 a.C., dopo la Battaglia di Ipso (301 a.C.) sulla cima della collina, dominante la valle del fiume Oronte, Seleuco I Nicatore fece costruire l'acropoli e fondò una nuova città, a cui diede il nome della moglie persiana, Apama.

La struttura originaria era ortogonale, come tutte le nuove città ellenistiche; struttura che venne mantenuta in seguito sia dai Romani che dai Bizantini. Apamea divenne in brevissimo tempo uno dei maggiori centri del regno seleucide, sede anche della cavalleria reale.

Mantenne integra la sua importanza, sia come base militare che commerciale, anche durante il periodo romano, dopo che Pompeo l'aveva conquistata nel 63 a.C., distruggendone l'acropoli[1]; all'apogeo del proprio sviluppo poteva contare fino 500.000 abitanti[2], inclusi gli schiavi. I dati relativi al censimento sono riportati nella Lapide di Venezia, importante testimonianza del censimento a cui i genitori di Gesù si sottoposero.

Probabilmente dopo un terremoto, l'imperatore Claudio intervenne nella ricostruzione e la rinominò Claudia Apamea, come testimoniano alcune iscrizioni. Distrutta ancora da un terremoto nel 115, la ricostruzione fu iniziata da Traiano. Apamea era sede dell'oracolo di Zeus Belos, che l'imperatore Settimio Severo, all'inizio del III secolo, era uso interpellare, sino al 231, Apamea ospitò il quartier generale della Legio II Parthica, impegnata nelle guerre contro i Sasanidi, che riescono a conquistare la città per un breve periodo, nel 252/253,[3] sotto la guida del re Sapore I.

All'inizio del IV secolo, Apamea è uno dei maggiori centri culturali del Medio Oriente, anche per merito di Giamblico che vi diresse la scuola neoplatonica. Dopo la divisione dell'impero, Apamea divenne capoluogo della provincia Syria Secunda e divenne sede arcivescovile. Conobbe nel corso del V secolo un notevole sviluppo, ma poi, come tutte le città della Siria del nord, dovette subire vari assalti da parte dei persiani e, nel corso del VI secolo, fu colpita da due gravi terremoti e fu ricostruita da Giustiniano.

Nel 636 fu conquistata praticamente senza colpo ferire agli arabi del califfo Khalid ibn al-Walid. Durante le crociate la città fu conquistata (1106) da Tancredi ed unita al principato di Antiochia; venne poi riconquistata da Norandino nel 1149. Durante le incursioni mongole in Palestina del 1271 fu brevemente conquistata dai Mongoli ilkhani, per poi essere riconquistata dai Mamelucchi.

Storia della Chiesa

La regione fu presto raggiunta dal messaggio cristiano. Scarse sono le notizie sulla storia di questa città che divenne sede vescovile se non nel I certamente nel II secolo, suffraganea di Antiochia. La Chiesa ricorda alcuni martiri e vescovi della città. Sant'Antonino di Apamea (I / II secolo), commemorato il 2 settembre, ucciso per aver distrutto degli idoli nella città; san Massimo di Apamea (†304), martire ad Apamea, celebrato il 30 ottobre; san Marcello di Apamea (morto nel 390 c.a.), vescovo e martire, commemorato il 14 agosto. Il grande monaco san Marone, commemorato il 9 febbraio vi morì agli inizi del V secolo.

Per un breve periodo nel V secolo divenne sede arcivescovile e rivaleggiò con Antiochia.

Nel 636 cadde in mani mussulmane e tranne un breve periodo durante le crociate, non fu più cristiana.

Oggi Apamea in Syria è sede titolare di quattro tradizioni: quella romana; quella maronita con il nome latino di Apamenus in Syria Maronitarum; quella greco melkita con il nome di Apamenus in Syria Graecorum Melkitarum e quella siriaca con il nome latino di Apamenus in Syria Syrorum. Attualmente tutte le sedi sono vacanti.

Con il nome Apamea esistono molte altre città dell'area medio orientale, in particolare altre due furono diocesi e sono oggi sede titolare e si trovano in Turchia, Apamea in Bithynia Apamenus in Bithynia e Apamea Cibotus Apamensis.

Cronotassi dei vescovi titolari di rito romano

  • Pietro Mashad † (19 marzo 1857 Ordinato vescovo - )
  • Antonio Briganti † (2 ottobre 1882 nomina - 1906 morto)
  • René-François Renou † (2 agosto 1913 nomina - 1 Mar 1920 morto)
  • Clemente Micara † (7maggio 1920 nomina - 18 febbraio 1946 nomina a, cardinale di Santa Maria sopra Minerva)
  • Paolo Pappalardo † (7 agosto 1948 nomina - 6 agosto 1966 morto)
  • Eris Norman Michael O’Brien † (20 novembre 1966 nominato - 28 febbraio 1974 morto)

Cronotassi dei vescovi titolari di rito maronita

  • Ignace Abdo Khalifé, S.J. † (20 marzo 1970 nomina - 25 giugno 1973 nominato, arcivescovo di San Marone di Sydney
  • Antoine Joubeir † (12 luglio 1975 nomina - 4 agosto 1977 nominato, arcivescovo di Tripoli del Libano Tarabulus
  • Paul-Emile Saadé (2 maggio 1986 nomina - 5 giugno 1999 nominato, vescovo di Batrun)
  • Rafic Warcha dal 14 febbraio 2018

Cronotassi dei vescovi titolari di rito greco-melkita

  • Jean Mansour, S.M.S.P. † (19 agosto 1980 nomina - 17 novembre 2006 morte)

Cronotassi dei vescovi titolare di rito siriaco

  • Clément Ignace Mansourati † (6 luglio 1963 nomina - 11 agosto 1982 morto)
Note
  1. l'acropoli non sarà più utilizzata sino all'avvento degli Arabi.
  2. Questa cifra è dedotta dal fatto che, nel censimento del 6 d.C. e del 7 d.C. la popolazione era di 117.000 unità. La cifra di 500.000 può essere considerata attendibile se il censimento si riferiva ai soli maschi che erano elettori.
  3. Res Gestae Divi Saporis, riga 13.
Collegamenti esterni