Festa di San Giuliano (Accettura)
Festa di San Giuliano (Accettura) | |
Il "Maggio" innalzato | |
Festa patronale | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | San Giuliano, patrono della città |
Chiamata anche | Maggio di Accettura |
Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Provincia | Matera |
Comune | Accettura |
Luogo specifico | Foresta di Gallipoli-Cognato, Bosco di Montepiano, piazze e vie del centro storico |
Diocesi | Tricarico |
Periodo | Primavera |
Data mobile | dal giovedì precedente l'Ascensione al martedì successivo alla Pentecoste |
Data d'istituzione | 1797 |
Organizzata da | Comitato San Giuliano Accettura |
Tradizioni religiose | Messa e processione |
Tradizioni folcloristiche | taglio dell'agrifoglio e del cerro, prove ludiche di abilità |
Informazioni | Comitato San Giuliano Largo San Vito - 75011 Accettura (MT) info@ilmaggiodiaccettura.it |
Collegamenti esterni Sito web Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Festa di San Giuliano si tiene annualmente ad Accettura (Matera), dalla festa dal giovedì precedente l'Ascensione al martedì successivo alla Pentecoste, in onore di san Giuliano di Sora († 161), martire e patrono della città.
Storia
La festa risale al 1797, quando la comunità accetturese ricevette una pergamena attestante l'autenticità della reliquia di San Giuliano di Sora, conservata in una teca custodita nella statua lignea.
Descrizione
La festa si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione:
Giovedì precedente l'Ascensione
Il giovedì precedente l'Ascensione, due gruppi di accetturesi si dirigono rispettivamente alla Foresta di Gallipoli-Cognato per tagliare un agrifoglio (detta Cima) ed al Bosco di Montepiano per tagliare un cerro, (detto Maggio). Entrambi gli alberi vengono scelti ogni anno nella prima e nella seconda domenica dopo Pasqua tra quelli più grandi, più sani e più dritti presenti nei due boschi.
Pentecoste
Nella domenica di Pentecoste, la Cima viene trasportata a spalla da gruppi di giovani verso il paese lungo un percorso di quasi 15 km ed il Maggio, privato dei rami e scortecciato, è trainato in paese da oltre 50 coppie di buoi di razza podolica, allevati dai contadini accetturesi esclusivamente per la festa; entrambi i cortei sono effettuati al ritmo di canti e balli. Durante la sosta dei rispettivi cortei gli accetturesi tirano fuori da capienti sacche tutto il meglio della tradizione culinaria locale (salsicce, soppressate, ricotte, caciocavalli, ecc.) e vino. Fino all'arrivo in paese nel tardo pomeriggio, quando i due cortei festosi si incontrano e inizia la vera festa di popolo.
Martedì successivo
Nel martedì successivo alla Pentecoste, la Cima viene innestata sul Maggio ed insieme vengono innalzati nella piazza centrale del paese (Largo San Vito), davanti alla Statua di San Giuliano portata successivamente in processione, a simboleggiare una sorta di matrimonio tra gli alberi, rito propiziatorio di fertilità e di buoni raccolti. L'innalzamento del Maggio viene coordinata dagli anziani più esperti, è svolta a forza di braccia da diverse squadre di uomini con l'ausilio di grosse corde ed argani e richiede, oltre che forza fisica, anche perizia tecnica. A questo seguono festeggiamenti e prove ludiche di abilità come:
- tiro al bersaglio sulle targhette appese ai rami che simboleggiano un animale e se colpite, quando è "buttato" giù il Maggio viene ritirato il premio, cioè l'animale raffigurato sulla targhetta;
- scalata del Maggio effettuata da esperti.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Galleria fotografica
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