Istruzione 1293
Istruzione 1293 Istruzione del Sant'Uffizio, Promulgata sotto l'autorità di Pio IX | |
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Data | 20 giugno 1866 (XXI di pontificato) |
Argomenti trattati | Evangelizzazione dell'Etiopia |
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L'Istruzione 1293 è un'Istruzione o parere promulgato dal Sant'Uffizio il 20 giugno 1866, durante il pontificato di Pio IX, in risposta a 19 quesiti pervenuti da Guglielmo Massaia, vicario apostolico presso i Galla (Etiopia). I quesiti riguardano la prassi da seguire circa vari istituti sociali diffusi tra gli indigeni: poligamia, matrimonio, battesimo, schiavitù, vendetta.
Rispondendo ai quesiti sulla schiavitù (12-15), l'istruzione ricorda che "i pontefici non hanno lasciato nulla di intentato per abolire la servitù tra le nazioni". Tuttavia "la servitù, considerata di per sé e in assoluto, non ripugna il diritto naturale e divino" (servitus ipsa per se et absolute considerata iuri naturali et divino minime repugnat). Questo se la si intende come "il diritto perpetuo a disporre a proprio vantaggio dell'opera di un servo". Tale servitù giusta presuppone che il servo si doni "spontaneamente e con la libera e propria volontà" (sponte sua et ex libera et propria voluntate) e venga trattato "secondo i precetti della carità cristiana" (secundum praecepta caritatis christianae). Se invece sono stati ingiustamente (iniuste) ridotti in servitù "non possono essere comprati e ricevuti" (emi aut recipi nequa quam possunt) e hanno regolarmente diritto di fuggire (regulariter fugere iuro suo possunt).
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