Guglielmo Massaia
Venerabile Guglielmo Massaja, O.F.M. Cap. Cardinale | |
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al secolo Lorenzo Antonio | |
Venerabile | |
Età alla morte | 80 anni |
Nascita | Braja di Piovà 8 giugno 1809 |
Morte | San Giorgio a Cremano 6 agosto 1889 |
Sepoltura | Chiesa dei Frati cappuccini in Rufinella, Frascati |
Appartenenza | Ordine dei Frati Minori Cappuccini |
Ordinazione presbiterale | Madonna di Campagna, 16 giugno 1832 |
Nominato vescovo | 12 maggio 1846 da Gregorio XVI |
Consacrazione vescovile | Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso (Roma), 24 maggio 1846 dal card. arc. Giacomo Filippo Fransoni |
Elevazione ad Arcivescovo | 2 agosto 1881 da Leone XIII |
Creato Cardinale |
10 novembre 1884 da Leone XIII (vedi) |
Cardinale per | 4 anni, 8 mesi e 26 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 2 dicembre 2016, da Francesco |
Collegamenti esterni | |
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Venerabile Guglielmo Massaja, al secolo Lorenzo Antonio (Braja di Piovà, 8 giugno 1809; † San Giorgio a Cremano, 6 agosto 1889) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Biografia
Nacque a La Braja di Piovà (ora Piovà Massaja), Diocesi di Asti, settimo figlio di Giovanni Domenico Massaia (1774-1853) e Domenica Maria Lucrezia Bertorello (1774-1837), piccoli proprietari terrieri. Il suo nome di battesimo era Lorenzo Antonio. Il suo cognome è anche indicato come Massaja. Trascorse la sua adolescenza sotto la guida spirituale del fratello Guglielmo, parroco di Pralormo.
Formazione e ministero sacerdotale
Come seminarista studiò al Collegio Reale di Asti dal 1824 al 1826. Entrato a far parte dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini ricevette le insegne degli ordini minori il 6 settembre 1826 a Madonna di Campagna, presso Torino, assumendo il nome di Guglielmo. Al termine della sua formazione presso le case di studio dei cappuccini, fu ordinato presbitero il 16 giugno 1832 a Vercelli. Esercitò il ministero presso l'ospizio Mauriziano di Torino dal 1834 al 1836; confessore e consigliere del futuro san Giuseppe Benedetto Cottolengo apprese le nozioni di base di medicina e chirurgia. Professore di filosofia e teologia al convento di Moncalieri-Testona dal 1836 al 1846, contemporaneamente fu direttore spirituale del principe Vittorio Emanuele, poi re d'Italia e del patriota Silvio Pellico. Per il suo desiderio di unirsi alle missioni cappuccine, rifiutò più volte la nomina episcopale in Piemonte.
Ministero episcopale
Il 12 maggio 1846 fu eletto vescovo titolare di Casio da Gregorio XVI e nominato primo vicario apostolico di Galla in Africa (attualmente Harar, in Etiopia). Venne consacrato il 24 maggio seguente nella Chiesa di San Carlo al Corso a Roma, dal cardinale Giacomo Filippo Fransoni, assistito da Giovanni Brunelli, arcivescovo titolare di Tessalonica e da Jean Félix Luquet, M.E.P.[1], vescovo titolare di Esbo. Lasciata l'Italia il 4 giugno 1846 giunse in Etiopia nel novembre 1856 dopo straordinarie sofferenze e vicissitudini. A causa delle cattive condizioni di salute, rinunciò al governo pastorale del vicariato nel 1880. Fu elevato arcivescovo della sede titolare di Stauropolis il 2 agosto 1881.
Cardinalato
Fu creato cardinale presbitero da Leone XIII nel concistoro del 24 marzo 1884 ricevendo il cappello rosso e il titolo dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio il successivo 13 novembre.
Morte
Morì il 6 agosto 1889 alle ore 4:30, di collasso cardio-circolatorio, assistito dal suo segretario e dal suo fedele maggiordomo maltese, nel paese di Amirante a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. Le spoglie giunsero in treno a Roma il 9 agosto 1889 e collocate al cimitero di Campo Verano fino alla lettura del suo testamento per conoscere la sua disposizione in merito alla sepoltura. I funerali furono celebrati il 10 agosto alle ore 10:30, nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte da Ignazio Persico, O.F.M. Cap.[2], arcivescovo titolare di Damiata, segretario della Sacra Congregazione di Propaganda Fide per gli Affari di Rito Orientale; l'assoluzione finale venne impartita dal cardinale vescovo di Ostia e Velletri Raffaele Monaco La Valletta, decano del Sacro Collegio cardinalizio; erano presenti undici cardinali. L'11 giugno 1890 le spoglie furono trasferite nella chiesa dei Frati Cappuccini in Rufinella a Frascati, e ivi sepolte con un epitaffio composto da padre Antonio Angelini S.J.
Beatificazione
Il processo per la sua beatificazione iniziò nel 1914. Il 18 ottobre 1993 vennero nominati dal vescovo di Frascati due censori per l'esame degli scritti del Servo di Dio che terminarono il loro lavoro nel 1994. Il 10 marzo 2004 fu conclusa la fase diocesana del suo processo di beatificazione presso il convento di San Francesco d'Assisi a Frascati. Presenti alla cerimonia Paolo Sardi, arcivescovo titolare di Sutri, nunzio apostolico con incarichi speciali, in rappresentanza del cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato, titolare della sede suburbicaria di Albano; Giuseppe Matarrese[3], vescovo di Frascati, Fra Florio Tessari Postulatore Generale dei Cappuccini, il sindaco di Asti, l'intero tribunale e numerosi amici. Il 1º dicembre 2016 papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto della Congregazione delle Cause dei Santi sulle sue virtù eroiche[4].
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII, O.P.
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Bernardino Giraud
- Cardinale Alessandro Mattei
- Cardinale Pietro Francesco Galleffi
- Cardinale arcivescovo Giacomo Filippo Fransoni
- Cardinale arcivescovo Guglielmo Massaja, O.F.M. Cap.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo titolare di Casio | Successore: | |
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Ioannes Berčić ch |
12 maggio 1846 - 2 agosto 1881 | Gaudenzio Bonfigli, O.F.M. ch |
Predecessore: | Vicario apostolico di Galla | Successore: | |
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- | 12 maggio 1846 - 23 maggio 1880 | Louis-Taurin Cahagne, O.F.M. Cap. ch |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Stauropoli | Successore: | |
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Aloisio Scacoz, O.F.M. ch |
2 agosto 1881 - 10 novembre 1884 | Francesco Domenico Raynaud, O.F.M. Cap. ch |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio | Successore: | |
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Andon Bedros IX Hassoun | 13 novembre 1884 - 6 agosto 1889 | Albin Dunajewski |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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