Mar Morto
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Mar Morto | |
Stati | |
---|---|
Regioni | Giudea e Samaria, Balqa, Madaba, al-Karak, Gerusalemme |
Altitudine | −430 mslm |
Dimensioni | |
Superficie | 650 km² |
Lunghezza | 92 km |
Larghezza | 16 km |
Profondità massima | 306 m |
Profondità media | 200 m |
Volume | 114 km³ |
Idrografia | |
Origine | bacino endoreico |
Bacino idrografico | 41 650 km² |
Immissari principali | Giordano |
Emissari principali | nessuno |
Salinità | 34,2% |
Riferimenti e legami | |
Eventi | Antico Testamento |
Coordinate geografiche | |
Mappa di localizzazione | |
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Immagine satellitare |
Il Mar Morto (in ebraico ים המלח, letteralmente mare del sale e in arabo البحر الميت) è - propriamente - un lago situato tra Israele (e il territorio della Cisgiordania parte dei Territori palestinesi) e la Giordania. È citato nella Bibbia nel Pentateuco nei libri della Genesi, dei Numeri, del Deuteronomio e nei Libri profetici in Giosuè.
Descrizione
Chiamato anticamente "Asfaltide", il mar Morto si trova nella depressione più profonda della Terra, a 413 m sotto il livello del mare. Lungo 76 km e largo 16 ha una superficie di 650 km²; la sua profondità massima è di 390 metri.
L'acqua è troppo salata e questo non consente alcuna forma di vita fatta eccezione per i batteri: da qui il nome mar Morto.
È un mare chiuso che ha come immissari le acque del fiume Giordano, del fiume Arnon e di altri corsi d'acqua di minore importanza, senza avere però alcun emissario.
La sua salinità aumenta con la profondità. La superficie è la parte meno salata, diluita dalle acque del Giordano che trovano difficoltà a scendere negli strati più bassi: scendendo a 40 m di profondità, la salinità diventa di 300 g per ogni chilogrammo di acqua[1], circa dieci volte quella degli oceani. Verso i 100 m di profondità la salinità aumenta a 332 g per ogni chilogrammo di acqua, saturandosi: il sale precipita e si accumula sul fondo del mare.
Le acque del Mar Morto vengono usate per la produzione di cloruro di potassio sia da società israeliane che giordane: vengono anche estratti bromo e magnesio, di cui il mare è ricco. L'estrazione viene fatta partendo dalle saline, visibili dallo spazio nella estremità sud del mar Morto.
L'acqua del Mar Morto è talmente salata da permettere a chiunque di galleggiare senza alcuno sforzo, mentre rende molto difficile la pratica del nuoto, in quanto si emerge troppo dall'acqua.
Le sue acque erano conosciute fin dai tempi dei Romani e sono sfruttate ancora oggi, per le loro qualità curative, soprattutto per le malattie della pelle: il basso livello di raggi ultravioletti e l'alto tasso di ossigeno sono ottimi per la salute, l'alta concentrazione di minerali, tra cui il calcio e il magnesio, che sono utili rimedi contro le allergie e le infezioni delle vie respiratorie, il bromo che facilita il rilassamento, lo iodio che ha effetti benefici sulle disfunzioni ghiandolari e il fango per la cura della pelle.
Pericolo di scomparsa
Secondo il dottor Alon Tal[2], il Mar Morto sta morendo, in quanto, essendo il punto più basso della superficie terrestre e anche tra i più caldi, la conseguente notevole evaporazione non è sufficientemente compensata dall'afflusso delle acque del Giordano e degli altri più aridi corsi d'acqua, a partire dalla metà del secolo scorso quando i contadini israeliani e giordani deviarono le acque dei fiumi, soprattutto del Giordano, per uso agricolo; la portata del Giordano si è ridotta del 10% rispetto alla sua portata naturale. Inoltre le industrie giordane e israeliane del carbonato di potassio che si trovano nella regione meridionale del mar Morto esasperano la discesa del livello del lago, che si è già abbassato di ventisette metri.
Sono state studiate diverse soluzioni per rialzare il livello del lago e, nonostante l'opposizione degli ambientalisti, al momento, la Banca Mondiale ha stanziato quindici milioni di dollari americani per lo studio di fattibilità di un collegamento col mar Rosso, battezzato "Condotto della Pace", che incanalerebbe l'acqua ad Aqaba e la porterebbe alle sponde meridionali del mar Morto, con produzione di energia elettrica, e con un impianto di desalinizzazione che fornirebbe l'acqua ad Amman, con un costo previsto di circa cinque miliardi di dollari americani. L'opposizione ambientalista è dovuta ad una previsione di possibile innaturale reazione chimica delle acque e anche al fatto che la zona è altamente sismica.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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