Museo Diocesano di Lacco Ameno

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Museo Diocesano di Lacco Ameno
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Fornace magno-greca per la produzione di ceramica (III - II secolo a.C.)
Altre denominazioni
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Campania
Regione Stemma Campania
Provincia Napoli
Comune Lacco Ameno
Località o frazione {{{Località}}}
Diocesi Diocesi di Ischia
Indirizzo Piazza Santa Restituta
80076 Lacco Ameno (NA)
Telefono +39 081 991706
Fax
Posta elettronica mudis07@libero.it
Sito web
Facebook
Proprietà Diocesi di Ischia
Tipologia arte sacra
Contenuti arredi sacri, ceramiche, dipinti, lapidi, medaglie, metalli, monete, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, vetri
Servizi accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, didattica, visite guidate
Sistema museale di appartenenza
Sede Museo Basilica di Santa Restituta
Datazione sede
Sede Museo 2°
Datazione sede 2°
Fondatori
Data di fondazione 1974
Note
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Coordinate geografiche
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Il Museo Diocesano di Lacco Ameno (Napoli), allestito nella Basilica di Santa Restituta, venne istituito nel 1974, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio archeologico, individuato duranti gli scavi condotti, sin dal 1951, da padre Pietro Monti.

Il Museo è sede distaccata del Museo Diocesano di Ischia, dove è esposta la collezione d'arte sacra.

Sito archeologico e reperti

Area archeologica

Il sito archeologico, che si estende per circa 1.000 mq, distribuito tra l'edificio annesso alla Basilica e la zona sottostante, si articola in quattro settori, nel quale sono visibili resti e reperti archeologici, databili dall'epoca preistorica al VIII secolo, che documentano le vicende storiche dell'insediamento di Pithecusae (nome greco dell'isola).

Settore I

Nel settore sono stati identificati:

  • Quartiere artigianale (Kerameikos) dell'antica Pithecusae che comprende sei fornaci, attribuibili all'età ellenistica (III - II secolo a.C.), che hanno restituito vari reperti, tra i quali spiccano:
    • un mortaio cilindrico;
    • due vaschette rettangolari per decantare l’argilla;
    • spazio per l'asciugatura delle tegole;
    • vasi in ceramica a vernice nera ed acroma comune;
    • anfore di tipo greco-italico, spesso bollate (IV - II secolo a.C.);
    • matrici e distanziatori per separare le ceramiche, ecc.
  • Necropoli di età romano-imperiale (I - III secolo d.C.) con sepolture del tipo alla cappuccina (coperte da tegole a doppio spiovente) e ad enchytrismos (per la sepoltura di bambini).

Settore II

Nel settore sono visibili:

  • Tomba ad arcosolio (tipo di sepoltura caratterizzata da un ampio arco a sesto ribassato), riferibile ad età tardoantica.
  • Resti della Basilica paleocristiana di Santa Restituta (IV - V secolo).

Settore III

Il settore espone reperti archeologici di particolare pregio ed interesse culturale, fra i quali si segnalano:

  • Strumenti preistorici in selce e ossidiana e ceramiche del Neolitico.
  • Scodelle e ciotole dell'età del Bronzo.
  • Frammenti di ceramica greco-arcaica della prima fase coloniale euboica.
  • Frammenti di ceramica attica a figure nere e rosse.
  • Vasi in ceramica a vernice nera del tipo "Campana A".

Settore IV

Nel settore si apre un'area caratterizzata da una necropoli con più livelli di frequentazione: le sepolture più antiche del tipo "a cappuccina" (II - III secolo d.C.), mentre le più recenti sono intagliate nel piano di calpestio e coperte da tegole di scarto, datate tra il VI ed VIII secolo d.C.

Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Editore Touring, Milano 2005, pp. 49 - 50 ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni