Ordine della Santissima Annunziata

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Ordine della Santissima Annunziata
in latino Ordo Sanctissimae Annuntiationis
Istituto di vita consacrata
Ordine monastico femminile di diritto pontificio
Ordine di clausura
Altri nomi
Annunziate Turchine
Fondatore Beata Maria Vittoria De Fornari Strata,
Stefano Centurione
e Vincentini Lomellini
Data fondazione 5 agosto 1604
Luogo fondazione Genova
sigla O.SS.A.
Regola Regola di Sant'Agostino
Prima approvazione da Clemente VIII il 15 marzo 1604 (provvisoria)
Approvato da Paolo V
Data di approvazione 6 agosto 1613
Motto '
Abito bianco, scapolare bianco, mantello azzurro, velo nero.
Scopo vita contemplativa e di preghiera
Santo patrono Madonna nell'Annunciazione
Collegamenti esterni
Sito ufficiale

L'Ordine della Santissima Annunziata (in latino Ordo SS. Annuntiationis) è un ordine monastico femminile di diritto pontificio: le monache dell'ordine, dette comunemente Annunziate Turchine, pospongono al loro nome la sigla O.SS.A.

Cenni storici

L'ordine fu fondato a Genova da Maria Vittoria De Fornari Strata (1562-1617) con il fine di adorare il mistero del Verbo Incarnato e onorare la divina maternità di Maria:[1] il 5 agosto 1604 le prime cinque monache vennero rivestite dell'abito religioso, dando formalmente inizio all'ordine.[2]

Il nobile Stefano Centurione e sua moglie Vincentina Lomellini sono considerati i cofondatori delle annunziate: Centurione, infatti, riuscì a ottenere dalla Santa Sede il consenso per l'erezione del primo monastero (15 marzo 1604) e la conferma della regola (6 agosto 1613).[1]

Agli inizi l'ordine conobbe numerose difficoltà e nel 1605 si ventilò la possibilità di unire il monastero genovese alle Carmelitane scalze. Nel 1612 le religiose di Genova fondarono la prima filiale a Pontarlier e l'ordine si diffuse rapidamente in tutta la Francia (nel decennio successivo sorsero comunità a Vesoul, Nancy, Champlitte, Saint-Michel); nel 1676 Maria Vittoria Orsini Borghese fondò un monastero di annunziate turchine anche a Roma.[2]

Nel 1771 i monasteri dell'ordine erano settantuno, ma con la rivoluzione francese e le soppressioni napoleoniche l'ordine rischiò l'estinzione: la beatificazione della fondatrice nel 1828 portò a una certa ripresa dell'ordine.[2]

Carisma e diffusione

Le monache emettono i voti solenni di povertà, obbedienza e castità e quello di strettissima clausura; il loro abito è bianco, con scapolare e mantello azzurri (donde il nome di monache "celesti" o "turchine" con il quale vengono comunemente indicate).[2]

Sono dedite principalmente alla preghiera contemplativa e, per il loro sostentamento, confezionano paramenti sacri e fanno lavori di ricamo e cucito. La loro regola e la loro spiritualità si fondano sulla dottrina di sant'Agostino.[2]

Alla fine del 2008 l'ordine contava 5 monasteri sui iuris e 29 tra monache e novizie.[3]

Note
  1. 1,0 1,1 A.M. Erba, DIP, vol. I (1974), col. 668.
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 A.M. Erba, DIP, vol. I (1974), col. 669.
  3. Ann. Pont. 2010, p. 1495.
Bibliografia
Collegamenti esterni