Noviziato
Il Noviziato indica il periodo di tempo (solitamente un anno intero) in cui il novizio (o la novizia), cioè colui che aspira ad entrare in un ordine religioso o in una congregazione, deve dimostrare di essere idoneo a farne parte, osservando la regola e le direttive. Alla sua guida è posto il Maestro dei novizi che lo prepara spiritualmente alla vita religiosa o della congregazione, e che alla fine del periodo di prova dovrà fare una relazione finale sullo stesso novizio.
Per estensione, con la parola noviziato si intende il luogo in cui i novizi trascorrono il loro periodo di conoscenza della vita religiosa e dell'istituto.
Significato
Il termine novizio, che per i Romani significava uno schiavo di nuova acquisizione, e che ora viene usato per denotare una persona inesperta, indica coloro che, essendo stati regolarmente ammessi in un ordine religioso, e già confermati da un periodo di prova come postulanti, vengono preparati con una serie di esercizi o prove alla professione religiosa. Il diritto canonico non fissa un'età minima o massima per l'ammissione al Noviziato; ma, coloro che non hanno ancora raggiunto l'età della pubertà non possono esservi ammessi senza il consenso dei genitori o dei tutori. Lo stesso diritto canonico concede ai genitori un anno per costringere il ritorno a casa di un ragazzo che ci sia entrato senza il loro consenso.
Poiché il Concilio di Trento fissa a 16 anni l'età minima per la professione che segue al noviziato, si può concludere che il novizio deve aver completato 15 anni se l'Ordine religioso richiede un anno di noviziato; oppure, 14 anni, se richiede un periodo di due anni. Questa posizione è stata confermata, riguardo ai Regolari, propriamente detti, dal decreto della Congregazione per i religiosi del 16 maggio 1675, e per le Suore, da quello della Congregazione per i Vescovi e i Regolari il 28 maggio 1689. Secondo le regole di procedura, dettate da questa Congregazione il 28 giugno 1901, nessuna persona può essere ammessa in una nuova Congregazione al di sotto dei 15 anni senza il permesso speciale della Santa Sede.
Nella Chiesa cattolica
L'origine del noviziato risale agli inizi del Cristianesimo. Sia san Pacomio che san Benedetto da Norcia ne parlano nelle loro Regole; nel 595 papa Gregorio Magno lo rese praticamente obbligatorio per tutti i religiosi.
Il periodo del noviziato è regolamentato dal codice di diritto canonico e dalle norme degli istituti. La sua durata minima è di un anno, ma può essere esteso a due o più anni.
Al termine del noviziato i candidati entrano nell'istituto con la professione temporanea dei voti di povertà, castità e obbedienza. La prima professione è valida per un anno e può essere rinnovata a richiesta del candidato e con il permesso del superiore maggiore. Al termine del periodo di voti temporanei (che va da un minimo di tre ad un massimo di nove anni), il candidato emette la professione perpetua (congregazioni religiose) oppure quella solenne (ordini religiosi), che dura a vita.
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