Chiesa Cattolica in Francia

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Chiesa cattolica in Francia
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Facciata di Notre Dame de Paris.JPG
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Anno 2008
Cristiani
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Cattolici 47 milioni
Battezzati
Popolazione 62 milioni
Dati su Catholic hierarchy
Categoria:Chiesa cattolica in Francia

La Chiesa cattolica in Francia è parte della Chiesa cattolica universale, sotto la guida spirituale del Papa e della Santa Sede.

Ci sono 47 milioni di battezzati cattolici in Francia (77% della popolazione), organizzati in 98 diocesi e con circa 20.000 preti.

Storia della Chiesa in Francia

Chiesa nella Gallia dei primi secoli

Secondo la tradizione, i primi evangelizzatori della Gallia furono San Lazzaro di Betania e le sue sorelle, sempre secondo questa tradizione egli fu il primo vescovo della Diocesi di Marsiglia. Non vi sono riscontri storici su questa tradizione, mentre i primi dati certi della Chiesa francese risalgono al 177 quando nella città di Lione si ebbero i primi martiri cristiani con il loro vescovo San Potino festeggiato dalla Chiesa, assieme ai compagni martiri, il 2 giugno. Questo evento è narrato da testimoni contemporanei, assolutamente degni di fede; il racconto completo era contenuto in una lettera, che la Chiesa della Gallia, inviò poco dopo gli avvenimenti, ai confratelli dell'Asia e della Frigia e che lo storico Eusebio di Cesarea, incluse integralmente nella sua Historia Ecclesiastica pervenuta così fino a noi.

Dalla storia delle principali diocesi storiche francesi, oggi in gran parte assurte al rango di arcidiocesi si constata che le prime diocesi furono rette da vescovi evangelizzatori, in gran parte provenienti delle chiese orientali:

  • Lione eretta a metà del II secolo vede San Potino (circa 150 - 2 giugno 177 deceduto) come primo vescovo e Sant'Ireneo † (177 - 202) come successore. In questa città vi furono i primi martiri accertati con la persecuzione del 177.
  • Marsiglia con documentazione certa nel III secolo con i vescovi Oresius † (314)

e Procolo † (381 - 428)

  • Tolosa III secolo con San Saturnino primo vescovo e Rhodane (350 - 358) come suo successore.
  • Bordeaux forse ancora nel III secolo di certo il suo vescovo Orientale era presente al Concilio di Arles del 314.
  • Poitiers La diocesi di Poitiers fu eretta nel III secolo. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Bordeaux. Il catalogo dei vescovi di Poitiers fu redatto attorno al XII secolo ed elenca dodici vescovi predecessori di sant'Ilario. L'esistenza di questi vescovi non è messa in dubbio da Louis Duchesne, ma è incerto se fossero veramente vescovi di Poitiers. Sant'Ilario rimane dunque il primo vescovo certo di Poitiers.
  • Clermont La diocesi d'Alvernia fu eretta nel III secolo. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Bourges. Secondo la tradizione san Stremonio sarebbe stato il primo vescovo d'Alvernia.
  • Bourges con i vescovi Sant'Ursino (251 - † 280) San Seviziano † (280 - † circa 296) e Sant'Eterio (296 - † 307)
  • Besançon verso la fine del II secolo il vescovo sant'Ireneo di Lione inviò due presbiteri san Ferrucione (Ferjeux) e suo fratello san Ferreolo (Ferréol) (originari di Atene in Grecia) che eressero la Chiesa di Besançon ed evangelizzarono i Sequani. Furono entrambi martirizzati verso il 212 e diventeranno i santi patroni di Besançon.
  • Tours con i vescovi: San Graziano (circa 249 - † 20 dicembre 301); San Lidorio (338 - † 13 settembre 371) e San Martino (371 - † 397)
  • Parigi la diocesi fu eretta nel III secolo. La datazione dell'apostolato di san Dionigi, il primo vescovo di Parigi, è controversa, tuttavia l'opinione prevalente attribuisce credibilità a san Gregorio di Tours, che dichiara che san Dionigi fu uno dei sette vescovi inviati da papa Fabiano attorno al 250. Rimane certo che la comunità cristiana di Parigi avesse una certa importanza nel III secolo, come provano anche i ritrovamenti di catacombe e antichi cimiteri cristiani.
  • Reims la diocesi è menzionata per la prima volta in un testo riguardante il concilio di Arles del 314 e fu quindi probabilmente eretta nel III secolo, come attesta la tradizione che la vuole fondata negli anni 250 o 260 dai santi Sisto e Sinnicio.
  • Rouen con i vescovi: San Nicasio (?) † (250 - 260 ?); San Mellone (circa 260 - † 22 dicembre 311); Sant'Aviziano (prima del 314 - † 2 dicembre 325); San Severo (? - 1º novembre † 341 ca.)

Ancien régime

Prima della Rivoluzione francese, il cattolicesimo era in Francia la religione di Stato fin dalla conversione di Clodoveo I, che diede alla Francia il titolo di figlia prediletta della Chiesa. Per qualche tempo, nel XIV secolo, la Francia fu anche residenza dei papi nella città di Avignone. Il re di Francia era anche noto come Re cristianissimo. La Chiesa in Francia a più riprese mostrò una marcata autonomia rispetto a Roma, una tendenza nota come gallicanesimo.

Rivoluzione francese ed epoca napoleonica (1789-1815)

François Gérard, Napoleone Bonaparte firma il Concordato tra la Francia e la Santa Sede il 15 luglio 1801; Versailles, Musée de l'Histoire de France

Con la rivoluzione francese venne sancita la libertà di coscienza, a cui fece seguito però una forte persecuzione della Chiesa. Nel 1801 Napoleone stipulò un Concordato con la Chiesa, con il quale lo stato forniva sussidi alla religione cattolica (a cui era attribuito lo status di religione della maggioranza dei francesi), come pure al giudaismo, al luteranesimo e al calvinismo.

Restaurazione (1815-1830)

Sotto Luigi XVIII, dal punto di vista giuridico, in Francia viene mantenuto il concordato napoleonico del 1801. Ci fu, è vero, un tentativo di annullare questo concordato per ritornare di fatto a quello del 1516. Ma l'accordo non venne ratificato in Parlamento per l'opposizione dei giuristi gallicani e dei liberali, che mal vedevano le eccessive richieste degli ultras (cattolici intransigenti). Pio VII, che ottenne da Luigi XVIII il ristabilimento di parte delle diocesi soppresse da Napoleone, rinunciò ad un nuovo concordato.

La cattedrale di Reims dove per mille anni furono incoronati i re di Francia

Il periodo 1815-1830 (quello della restaurazione francese) vede la Francia spostarsi politicamente sempre più a destra, specie dopo l'uccisione del duca di Berry (principe ereditario) e la salita al trono di Carlo X (1824). Vengono emanate leggi a favore della Chiesa:

  • riposo domenicale obbligatorio,
  • proibizione di ogni attacco alla Chiesa,
  • legge sul sacrilegio,
  • legge del 1825 favorevole alle Congregazioni religiose femminili (approvazione per sola via amministrativa).

Non mancarono leggi in senso contrario, per l'avversione dell'opinione pubblica liberale (non ancora sufficientemente rappresentata in Parlamento): per esempio la legge del 1828 sui seminari (limitazione degli alunni, divieto di professori appartenenti a Congregazioni religiose non autorizzate). Di fatto tale legge colpiva la scuola libera, perché i seminari erano per lo più collegi. In genere la politica religiosa di Carlo X è molto discutibile e si ritorcerà ben presto contro la Chiesa che il re pretendeva servire.

Dal punto di vista prettamente religioso si nota in questo periodo un notevole risveglio: aumento delle vocazioni, nascita di molti istituti religiosi maschili e femminili, rinnovo dell'episcopato con la presenza di vescovi troppo però più dediti all'amministrazione che alle iniziative pastorali, sviluppo di una formazione sacerdotale più attenta alla pastorale (vedi l'esempio del curato d'Ars), la diffusione delle missioni popolari per la ri-cristianizzazione delle campagne dopo l'ondata rivoluzionaria.

Nello stesso periodo si sviluppò d'altronde anche un acceso anticlericalismo, in reazione al tentativo della riconquista cristiana della società. Ne sono un esempio: stampa anticlericale, crisi di fede e diminuzione della pratica religiosa (specie nelle città e tra la borghesia), pubblicazioni numerose delle opere di Voltaire e Rousseau, giornali scandalistici anticlericali (Le Censeur e Le Constitutionnel), forte anti-gesuitismo (i gesuiti ritornano in Francia in questo periodo).

Monarchia di luglio (1830-1848)

La Rivoluzione di Luglio (1830) fu una rivoluzione decisamente borghese e anticleriale, per lo stretto legame fra trono ed altare, fra Borboni e Chiesa. La rivolta portò al trono il "re borghese" Luigi Filippo, subito riconosciuto "re cristianissimo" da papa Pio VIII il 25 settembre (nonostante il parere diverso di alcuni cardinali). Ci furono delle reazioni legittimiste: l'arcivescovo di Parigi Hyacinthe-Louis de Quélen finì per provocare incidenti mentre il nunzio Lambruschini fu richiamato a Roma.

La "Monarchia di Luglio" (1830-1848) mantenne una posizione equilibrata nei confronti della Chiesa (ma sostanzialmente distaccata). Ne sono esempio le buone nomine dei vescovi d'intesa con l'0episcopato. Un colpo al gallicanesimo fu dato dalla reazione di molti vescovi contro il Dupin, autore di un manuale gallicaneggiante.

Anche in questo periodo continua la vitalità della Chiesa francese. Tre punti soprattutto:

  • Ritorno degli antichi ordini: già i gesuiti in precedenza; nel 1833 i benedettini a Solesmes; nel 1841 i domenicani;
  • Vitalità intellettuale: è da ricordare l'opera di Federico Ozanam, fondatore delle "Conferenze di san Vincenzo", per lungo tempo uno dei pochi rimedi alla questione sociale; e il Migne, organizzatore più che intellettuale, con la collana di patristica che porta il suo nome;
  • La lotta per la libertà della scuola, sostenuta con L'Avenir e dal Montalembert; la legge Guizot del 1833 pronuncerà la libertà per la scuola elementare; la lotta vide coinvolti i gesuiti che grazie alla legge avevano aperto un certo numero di collegi.

Ultima annotazione: le condizioni del clero inferiore, i "desservantes": amovibili e poveri.

Secondo Ottocento

Durante la Terza Repubblica lo scontento di alcuni settori politici per l'influsso crescente della Chiesa nell'educazione e nella vita pubblica portò ad una serie di riforme tendenti a ridurre questa influenza, tra le proteste dei gruppi ultramontani.

Primo Novecento

Infine, nel 1905, la legge sulla separazione della Chiesa dallo Stato rimosse lo status speciale delle quattro religioni (con l'eccezione dell'Alsazia - Mosella), ma permettendo loro l'uso delle chiese, di proprietà statale, già utilizzate prima del 1905. Da allora la dottrina prevalente è quella della laicità dello stato, cioè della neutralità nei confronti della religione e separazione della religione dalla sfera pubblica.

Secondo Novecento

In Francia si avverte un forte calo di vocazioni alla vita religiosa, a partire dagli anni cinquanta del XX secolo. La Conferenza Episcopale di Francia fornisce dei dati statistici aggiornati[1].

Sacerdoti (2007): 20.277; Diaconi permanenti (2007): 2.169; Religiose di vita apostolica (2008): 33.600; Religiose di vita monastica (2008): 3.956; Religiosi non sacerdoti (2008): 8.099; Seminaristi maggiori (2008/9) (non compresi i propedeutici): 741.

Suddivisioni

In Francia la suddivisione ecclesiastica consiste in:

  • Arcidiocesi metropolitane
    • Suffraganee
province ecclesiastiche francesi dopo il 2002

Diocesi di rito romano

Provincia ecclesiastica di Besançon

Provincia ecclesiastica di Bordeaux

Provincia ecclesiastica di Clermont

Provincia ecclesiastica di Digione

Provincia ecclesiastica di Fort-de-France[2]

Provincia ecclesiastica di Lilla[3]

Provincia ecclesiastica di Lione

Provincia ecclesiastica di Marsiglia

Provincia ecclesiastica di Montpellier

Provincia ecclesiastica di Nouméa[4]

Provincia ecclesiastica di Papeete[5]

Provincia ecclesiastica di Parigi

Provincia ecclesiastica di Poitiers

Provincia ecclesiastica di Reims

Provincia ecclesiastica di Rennes

Provincia ecclesiastica di Rouen

Provincia ecclesiastica di Tolosa

Provincia ecclesiastica di Tours

Immediatamente soggette alla Santa Sede:

Diocesi di rito orientale

Santuario di Nostra Signora di Lourdes

Luoghi di pellegrinaggio

La Francia è anche la sede di uno dei più visitati luoghi di pellegrinaggio, il santuario di Nostra Signora di Lourdes.

Altri siti di pellegrinaggio sono:

Bibliografia
  • Ch. Petri, Chiesa e comunità locali nell'Occidente cristiano (IV- VI D. C): l'esempio della Gallia, in Società romana e impero tardoantico. Le merci, gli insediamenti (a cura di A. Giardina), vol. 3, Roma 1986, pp. 761-795 e 923-934.
  • G. Martina, La Chiesa nella prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà.[8]
Note
  1. (FR) Le vocazioni in Francia
  2. Le diocesi di questa provincia ecclesiastica sono situate nelle regioni d'oltremare della Martinica, della Guadalupa e della Guyana Francese.
  3. Fino al 29 marzo 2008 la sede metropolitana era l'arcidiocesi di Cambrai:Annuncio dell'elevazione a metropolia della diocesi di Lilla sul sito della Santa Sede.
  4. Le diocesi di questa provincia ecclesiastica sono situate nel paese d'oltremare della Nuova Caledonia e nella collettività d'oltremare di Wallis e Futuna. La provincia comprende anche la diocesi di Port-Vila nelle Vanuatu.
  5. Le diocesi di questa provincia ecclesiastica sono situate nella collettività d'oltremare della Polinesia francese; l'arcidiocesi di Papeete comprende anche la colonia britannica delle Isole Pitcairn.
  6. Questa diocesi è situata nel dipartimento d'oltremare della Riunione.
  7. Questo vicariato apostolico è situato nella collettività d'oltremare di Saint-Pierre e Miquelon
  8. Liberamente scaricabile dal sito della Treccani [1]
Voci correlate