Palio di San Giorgio (Chieuti)
Palio di San Giorgio (Chieuti) | |
Corsa dei buoi | |
Festa patronale Palio | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | San Giorgio, patrono della città |
Chiamata anche | Corsa dei buoi o La Carrese |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Provincia | Foggia |
Comune | Chieuti |
Diocesi | San Severo |
Periodo | Primavera |
Data inizio | 21 aprile |
Data fine | 23 aprile |
Data d'istituzione | doc. 1911 |
Organizzata da | Parrocchia di San Giorgio Martire, Pro Loco e Comune di Chieuti |
Tradizioni religiose | processione |
Tradizioni folcloristiche | corsa dei buoi |
Tradizioni culinarie | tarallo di caciocavallo |
Il Palio di San Giorgio è una sfida fra i Partiti (contrade) di Chieuti (Foggia), in onore del Santo patrono della città, che si svolge ogni anno dal 21 al 23 aprile: questa manifestazione è specchio della cultura e della fede religiosa che nei secoli ha segnato il territorio.
Il palio è imperniato su una corsa di carri (detta carrese), carichi di rami di alloro, trainati da quattro coppie di buoi. La sfida, di cui si hanno i primi dati certi a partire dal 1911, nasce dalle tradizioni chieutine legate al culto di san Giorgio. La carrese tiene con il fiato sospeso un'intera comunità che segue la gara tra i quattro Partiti:
- Collefinocchio,
- Cittadella,
- Giovanissimi,
- Giovanotti.
Descrizione
La sfida si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione:
21 aprile
La sera del 21 aprile gli animali vengono fatti entrare in città per simulare la gara. Successivamente i buoi vengono poi condotti nelle stalle dei Partiti (le contrade del carro), dove vengono attentamente sorvegliati per evitare che subiscano "scherzi" da parte degli avversari.
22 aprile
La mattina del 22 aprile:
- i buoi vengono lavati e addobbati;
- distribuzione tra i cheutini dell'alloro portato in segno di devozione dai carrieri davanti al sagrato della Chiesa di San Giorgio Martire (XVI secolo);
- il Sindaco estrae la cartella, ovvero l'ordine di partenza dal secondo al quarto, considerando che il primo è riservato al vincitore dell'anno precedente;
- solenne benedizione dei carri e carrieri nel segno di san Giorgio, patrono della città;
- sfilata dei partecipanti, lungo il percorso tradizionale di 4,5 Km che dal sagrato della chiesa si dirige in aperta campagna e raggiunge la "Masseria Giumentareggia", da dove ha inizio la corsa;
- al segnale convenuto i carri si girano su sé stessi ed i buoi iniziano a galoppare, trascinando il carro addobbato, verso la cittadina. La folla corre insieme ai carri, incitando i propri paladini, mentre un gruppo di uomini a cavallo pungola i buoi con lunghi bastoni. La corsa termina nella via principale, dove i carri procedono incolonnati. Lo scopo della corsa è quello di consegnare un cappellino colorato che i vincitori indosseranno il giorno seguente (23 aprile), quando porteranno in processione la Statua di san Giorgio. Ai vincitori viene, inoltre, consegnato il Tarallo, una treccia di caciocavallo di circa 80 chili con Storie della vita di san Giorgio che verrà portata in processione.
23 aprile
Il 23 aprile, giorno della festa patronale, si svolge la processione con la Statua di san Giorgio.
Sapori di festa
La festa, come vuole l'uso, vive anche a tavola con i piatti della tradizione:
- tarallo, una treccia di caciocavallo.
Bibliografia | |
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