Diocesi di San Severo
Diocesi di San Severo | |||
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vescovo | Giuseppe Mengoli | ||
Sede | San Severo | ||
Suffraganea dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino | |||
Regione ecclesiastica Puglia | |||
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Nazione | Italia | ||
Parrocchie | 35 (3 vicariati ) | ||
Sacerdoti |
56 di cui 54 secolari e 2 regolari | ||
2 religiosi 4 religiose 2 diaconi | |||
119.521 abitanti in 1.270 km² 96.340 battezzati (80,6% del totale) | |||
Eretta | XI secolo | ||
Rito | latino | ||
Cattedrale | Santa Maria Assunta | ||
Santi patroni | Beata Vergine Maria del Soccorso, Severino abate, Severo di Napoli | ||
Indirizzo | |||
Via Soccorso 38, 71016 San Severo (FG) tel. +390882331044 @ | |||
Collegamenti esterni | |||
Dati dal sito web della CEI | |||
Chiesa cattolica in Italia Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
La diocesi di San Severo (in latino Dioecesis Sancti Severi o Severopolitana) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino e appartentente alla regione ecclesiastica Puglia.
Santi patroni
Patroni egualmente principali (aeque principales) della città e diocesi di San Severo sono la Beata Vergine Maria del Soccorso (eletta con decreto della Congregazione dei Riti del 10 settembre 1857), san Severino abate (patrono precipuo ab initio, venerato come secondario nel corso dell'Ottocento e confermato principale con decreto della stessa Congregazione l'8 aprile 1908) e san Severo vescovo (venerato dal XVIII secolo, ma non costituito canonicamente). Nella liturgia le loro feste si celebrano rispettivamente l'8 maggio, l'8 gennaio e il 25 settembre; i solenni festeggiamenti patronali, unitari, si svolgono tra la terza e la quarta settimana di maggio.
Per approfondire, vedi la voce Festa del Soccorso (San Severo) |
Territorio
Il territorio diocesano si estende per 1.270 km² e coincide con la città di San Severo e nove dei comuni più settentrionali della provincia di Foggia: Apricena, Chieuti, Lesina, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, San Nicandro Garganico, San Paolo di Civitate, Serracapriola e Torremaggiore.
Sede vescovile è la città di San Severo, dove si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Divisa in tre vicarie, la diocesi raggruppa 33 parrocchie per complessivi 153.400 abitanti:
- Vicaria urbana (14 parrocchie): San Severo (Cattedrale, San Severino, San Giovanni Battista, San Nicola, Croce Santa, Maria Santissima delle Grazie, Maria Santissima della Libera e San Sebastiano, Cristo Re, San Bernardino, Immacolata Concezione, Madonna della Divina Provvidenza, Sacro Cuore, San Giuseppe Artigiano, Sacra Famiglia);
- Vicaria nord-ovest (9 parrocchie): Chieuti (San Giorgio), Serracapriola (Santa Maria in Silvis e San Mercurio), San Paolo di Civitate (San Giovanni Battista, Sant'Antonio da Padova), Torremaggiore (San Nicola, Santa Maria della Strada, Maria Santissima della Fontana, Gesù Divino Lavoratore, Spirito Santo);
- Vicaria nord-est (10 parrocchie): Apricena (Santi Martino e Lucia, Santo Rosario, Sacra Famiglia), Lesina (Santissima Annunziata), Poggio Imperiale (San Placido), Rignano Garganico (Santa Maria Assunta), San Nicandro Garganico (Santa Maria del Borgo, Maria Santissima del Carmine, San Biagio, Maria Santissima delle Grazie).
La Cattedrale e il Capitolo
Per approfondire, vedi la voce Cattedrale di Santa Maria Assunta (San Severo) |
La Cattedrale, dedicata a santa Maria Assunta, è una grande chiesa del XII secolo più volte ampliata e ristrutturata, in prossimità della quale sorgono l'austero Episcopio fondato nel 1668 (che unisce due corpi di fabbrica, l'uno ottocentesco e l'altro sei-settecentesco) e il secentesco Palazzo del Seminario, fondato da mons. de Matta nel 1678.
Alla sua fondazione, il Capitolo Cattedrale contava tre dignità (arcidiacono, arciprete e primicerio), dodici canonici e due benefici minori, ma già mons. Malaspina portò i benefici a quattro nel 1585. Nel 1729 mons. Summantico aggiunse cinque mansionari (o cappellani), cui s'aggiunse un sesto nel 1859 e altri due nel 1878. Nel 1855 si istituì un ulteriore canonicato, soppresso nel 1867 per effetto di una legge che riduceva il Capitolo a dodici canonici, comprese le dignità, secondo i titoli: Arcidiacono, Arciprete, Primicerio, San Giacomo Maggiore, San Giacomo Minore, San Giuda Taddeo, San Paolo, San Filippo, San Bartolomeo, Sant'Andrea, San Matteo e San Giovanni. A questi s'aggiungevano i Canonici Abati o Cappellani Minori, secondo i benefici intitolati: Canonico Diacono, San Girolamo, Sant'Ambrogio, Sant'Agostino e San Gregorio Magno, risultando soppressi quelli di San Pietro e San Tommaso.
Fino al 1729 il Capitolo ebbe per insegne dei dignitari e dei canonici le sole almuzie sulla cotta, di merinos violetto con pelliccia bianca per l'inverno e di seta cremisi per l'estate; i beneficiati usavano l'almuzia di seta bianca con pelliccia cinerina. Nel 1729 i canonici ottennero rocchetto, cappamagna allungata e le insegne del Capitolo di Nazareth e di San Giovanni Maggiore a Napoli, consistenti in mozzetta vescovile con cappuccio di velluto di seta rossa, orlata di pelliccia bianca per l'inverno, e papalina di raso rosso; nei giorni feriali i canonici indossavano la mozzetta semplice di castorino violaceo o di seta cremisi, a seconda delle stagioni. Nel 1823 si ottennero le insegne minori extracorali, cioè fascia violacea con fiocchi al cappello e calze e collarino dello stesso colore. Nel 1853 Pio IX concesse ai canonici le insegne prelatizie e il privilegio dei pontificali ad instar abbatum. Nel 1867 si aggiunse l'uso dello zucchetto nero nei pontificali, mentre i cappellani o mansionari ottennero la mozzetta blu sul rocchetto. Dalle restrizioni d'uso delle insegne capitolari generalmente imposte da Pio X col motu proprio del 21 febbraio 1905 i capitolari severopolitani furono esonerati con particolare concessione dell'11 luglio 1907.
Cooperazione missionaria
Benin
Nel 1996 la diocesi ha intrapresa un'esperienza missionaria a Wansokou, nel Benin, in contesto di prima evangelizzazione. Là, nella parrocchia di santa Teresa del Bambino Gesù della diocesi di Natitingou (comprendente una ventina di villaggi), hanno prestato e prestano tuttora servizio pastorale alcuni presbiteri diocesani, inviati come missionari fidei donum. Insieme coi sacerdoti opera una piccola comunità di suore. Il 15 ottobre 2005 è stata inaugurata la nuova chiesa parrocchiale.
Storia
La diocesi di Civitate fu eretta nell'XI secolo. Il primo vescovo di cui si ha documento è Amelgerio o Amalgerio, che partecipa al sinodo indetto da Ulderico, vescovo di Benevento, nel mese di giugno 1061, nonché all'altro celebrato nel 1062, per il quale il presule civitatense è citato nella cronaca dell'abbazia beneventana di santa Sofia. La sede era fin dalle origini suffraganea dell'arcidiocesi di Benevento.
Nel 1439 papa Eugenio IV unì la diocesi di Civitate a quella di Lucera, ma l'unione durò soltanto fino al 1478, quando Civitate tornò ad avere un vescovo proprio. Dal 1545 al 1550 fu ordinario diocesano il celebre astronomo Luca Gaurico.
Il 9 marzo 1580 papa Gregorio XIII con la bolla Pro excellenti trasferì la sede della diocesi da Civitate a San Severo. Bandito un apposito concorso, quale nuova cattedrale il Pontefice scelse la chiesa parrocchiale di santa Maria, che tra le quattro parrocchie allora esistenti (San Severino, San Nicola, Santa Maria e San Giovanni) era sì la terza per fondazione e prestigio, ma la prima per ricchezza di beni.
Per approfondire, vedi le voci Chiese di San Severo e Chiesa di San Severino abate |
Fu primo vescovo il gesuita Martino de Martinis, aquilano, che morì appena un anno dopo aver preso possesso della nuova cattedra. Due vescovi, mons. Germanico Malaspina e mons. Fabrizio Verallo, furono cardinali durante munere: mons. Malaspina fu anche nunzio apostolico in Austria dal 1584 al 1586, poi in Polonia e morì a Cracovia non avendo ancora ricevuta la berretta (era, infatti, cardinale in pectore); mons. Verallo, cardinale del titolo di Sant'Agostino dal 1608, fu nunzio apostolico in Svizzera.
Nel 1678 mons. de Matta fondò il Seminario vescovile, il cui palazzo, contiguo all'episcopio, fu ampliato nel 1780 da mons. Farao e nel 1832 da mons. Bernardo Rossi. Mons. Summantico, agostiniano, istituì il Monte Frumentario per soccorrere gli agricoltori (1718), mentre mons. Mollo dedicò particolari attenzioni alla Cattedrale, che durante il suo episcopato (1739-1761) fu notevolmente ampliata e completamente ristrutturata, assumendo nobili forme barocche e arricchendosi di importanti opere d’arte. Anche mons. de Tomasi (1832-1843) si fece promotore di un profondo restauro del Duomo, ma soprattutto donò al Seminario la ricca biblioteca personale e fece i poveri della diocesi eredi di buona parte dei suoi non pochi beni. Mosso da uguale sentimento, mons. de Gregorio (1843-1858) istituì il Monte di Pietà per sovvenire agli indigenti, così come l'infermo mons. La Scala (1859-1889), che pure volle la Cattedrale ricca di magnifici paramenti e adorna di una nuova facciata, fece memorabili opere di carità, da ultimo lasciando i suoi averi al Seminario e ai poveri. Il XX secolo ha visto, tra l'altro, il battagliero fervore di mons. Bonaventura Gargiulo, dottissimo cappuccino (1895-1904), e l'energica azione pastorale di mons. Oronzo Durante (1922-1941), che celebrò l'incoronazione del simulacro della Madonna del Soccorso nel 1937 e il primo congresso eucaristico diocesano, nel 1938.
Per certo tempo i presuli sanseveresi hanno goduto del triplice titolo di vescovi di San Severo, Civitate e Dragonara (Sancti Severi, Civitatensis ac Draconariensis), quindi di San Severo e Civitate (Sancti Severi et Civitaten[sis]).
In origine la diocesi era costituita dalla città di San Severo e dai comuni di Torremaggiore e San Paolo di Civitate. Nella prima metà del Novecento confluirono nel territorio diocesano Lesina e Poggio Imperiale, già compresi nell'arcidiocesi di Benevento. Nel 1972 si aggregarono i comuni di Serracapriola e Chieuti, fino ad allora di pertinenza della diocesi di Larino.
Il 30 aprile 1979 la diocesi è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Foggia (oggi arcidiocesi di Foggia-Bovino).
Infine nel 1986, con la riforma delle diocesi italiane, sono confluiti nella Chiesa sanseverese anche Apricena e San Nicandro Garganico, dalla diocesi di Lucera, nonché Rignano Garganico, dall’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste. Nello stesso 1986, essendo vescovo mons. Carmelo Cassati, la Chiesa sanseverese, che nel 1970 era stata unita in persona episcopi a quella di Lucera, riguadagnava la sua piena autonomia con un vescovo residente in loco.
Il 25 maggio 1987 Giovanni Paolo II ha visitata la diocesi, presiedendo a San Severo una solenne celebrazione eucaristica alla presenza di circa 70.000 fedeli.
Sinodi diocesani e congressi eucaristici
La Chiesa sanseverese ha finora celebrati quattordici sinodi diocesani: il primo con mons. Malaspina (1598), il secondo con mons. Sacchetti (sul soglio dal 1635 al 1650), il terzo con mons. Severoli (1650-1651), il quarto con mons. Densa (1657-1670), il quinto con mons. Fortunato (1670-1677), il sesto, il settimo, l'ottavo e il nono con mons. de Matta (1678-1701), il decimo, l'undicesimo e il dodicesimo con mons. Summantico (nel 1721, nel 1726 e nel 1735), il tredicesimo con mons. Rossi (1826) e il quattordicesimo e ultimo con mons. Orlando (1949).
Due congressi eucaristici diocesani sono stati celebrati nel 1938, sotto l'episcopato di mons. Durante, e nel 2004, sotto l'episcopato di mons. Seccia. In ambedue le occasioni, sono stati realizzati due grandi e preziosi ostensori, il primo effigiante i tre santi patroni diocesani, il secondo la famiglia cristiana.
Cronotassi dei vescovi
Vescovi di Civitate
- Amelgerio † (1061)
- Rogerio † (1071)
- Landolfo † (1092)
- Giovanni † (1144)
- Raimondo † (1148)
- Roberto † (1179)
- Donadio † (1254)
- Pietro † (1303/1304)
- Giovanni † (1310)
- Pietro † (1316)
- Ugo † (1318/1324)
- Lorenzo da Viterbo, O.P. † (1330 - circa 1340)
- Giovanni † (entro il 1347)
- Cristiano † (1347)
- Matteo † (19 giugno 1349 - ?)
- Raimondo † (1353)
- Matteo † (1360)
- Stefano † (? - 1367 deceduto)
- Giovanni da Viterbo, O.P. † (13 aprile 1367 - ?)
- Giacomo Giovanni † (27 ottobre 1372 - ?)
- Benedetto † (1380)
- Pietro † (1388 - 1401 nominato vescovo di Larino)
- Giovanni † (10 luglio 1401 - 1412 deceduto)
- Stefano † (1471 - 1473)
- Giovanni † (13 maggio 1473 - ?)
- Antonio † (31 gennaio 1477 - ?)
- Nicolò † (6 febbraio 1478 - ?)
- Pietro † (21 ottobre 1483 - ?)
- Gudiel de Cervatos † (26 luglio 1495)
- Tommaso da Nola, O.P. † (1501 - 1504)
- Pancrazio Rotondi † (19 gennaio 1504 - 1504 dimesso)
- Roberto Tibaldeschi † (23 giugno 1505 - ?)
- Antonio de Monte † (21 agosto 1517 - ?)
- Gaspare de Monte † (1545 deceduto)
- Luca Gaurico † (14 dicembre 1545 - 1550 dimesso)
- Gerardo Rambaldi † (30 maggio 1550 - 1561 deceduto)
- Francesco cardinal Alciati † (5 settembre 1561 - 20 aprile 1580 deceduto)
Vescovi di San Severo
- Martino de Martinis, S.J. † (28 gennaio 1581 - 25 settembre 1582 deceduto)
- Germanico Malaspina † (27 aprile 1583 - 9 ottobre 1603 deceduto)
- Ottavio della Vipera † (15 dicembre 1604 - 1605 deceduto)
- Fabrizio cardinal Verallo † (25 maggio 1606 - 23 marzo 1615 ritirato)
- Vincenzo Caputo † (23 marzo 1615 - 1625 deceduto)
- Francesco Venturi † (9 giugno 1625 - ottobre 1629 ritirato)
- Domenico Ferri † (3 dicembre 1629 - agosto 1635 deceduto)
- Francesco Antonio Sacchetti † (1º ottobre 1635 - 1650 nominato vescovo di Troia)
- Leonardo Severoli † (18 agosto 1650 - 21 novembre 1651 deceduto)
- Giovan Battista Monti † (11 ottobre 1655 - 1657 deceduto)
- Francesco Densa † (27 dicembre 1657 - 6 agosto 1670 deceduto)
- Orazio Fortunato † (6 ottobre 1670 - 10 gennaio 1678 nominato vescovo di Nardò)
- Carlo Felice de Matta † (28 giugno 1679 - 26 febbraio 1701 deceduto)
- Carlo Francesco Giocoli † (22 luglio 1703 - 11 marzo 1717 nominato vescovo di Capaccio)
- Adeodato Summantico, O.S.A. † (15 aprile 1717 - 11 dicembre 1735 deceduto)
- Giovanni Scalea † (14 aprile 1736 - 18 luglio 1739 deceduto)
- Bartolomeo Mollo † (15 novembre 1739 - 20 luglio 1761 deceduto)
- Angelo Antonio Pallante † (20 novembre 1761 - 1º ottobre 1765 deceduto)
- Tommaso Battiloro † (13 aprile 1766 - 20 novembre 1767 nominato vescovo titolare di Claudiopoli in Isauria)
- Eugenio Benedetto Scaramuccia † (gennaio 1768 - 19 gennaio 1775 deceduto)
- Giuseppe Antonio Farao † (1775 - 1793 deceduto)
- Giovanni Gaetano del Muscio, Sch.P. † (18 ottobre 1797 - 29 ottobre 1804 nominato arcivescovo di Manfredonia-Vieste)
- Sede vacante (1804 - 1818)
- Giovanni Camillo Rossi † (26 giugno 1818 - 9 aprile 1827 nominato arcivescovo titolare di Damasco)
- Bernardo Rossi † (9 luglio 1826 - 28 luglio 1829 deceduto)
- Giulio de Tomasi † (luglio 1832 - 1843 deceduto)
- Rocco de Gregorio † (21 giugno 1843 - 16 luglio 1858 deceduto)
- Antonio La Scala † (30 ottobre 1859 - 25 aprile 1889 deceduto)
- Bernardo Caetani d'Aragona, O.S.B. † (27 aprile 1889 - 11 febbraio 1893 deceduto)
- Stanislao Maria de Luca † (18 maggio 1894 - 7 gennaio 1895 deceduto)
- Bonaventura Gargiulo, O.F.M.Cap. † (18 marzo 1895 - 25 aprile 1904 deceduto)
- Emanuele Merra † (27 marzo 1905 - 20 luglio 1911 deceduto)
- Gaetano Pizzi † (19 gennaio 1913 - 16 giugno 1921 deceduto)
- Oronzo Luciano Durante † (7 giugno 1922 - 5 novembre 1941 deceduto)
- Francesco Orlando † (4 settembre 1942 - 2 agosto 1960 deceduto)
- Valentino Vailati † (8 dicembre 1960 - 5 giugno 1970 nominato arcivescovo di Manfredonia-Vieste)
- Angelo Criscito † (27 giugno 1970 - 7 settembre 1985 ritirato)
- Carmelo Cassati, M.S.C. † (7 settembre 1985 - 15 dicembre 1990 nominato arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie)
- Silvio Cesare Bonicelli † (2 settembre 1991 - 13 dicembre 1996 nominato vescovo di Parma)
- Michele Seccia (20 giugno 1997 - 24 giugno 2006 nominato vescovo di Teramo-Atri)
- Lucio Angelo Renna, O.Carm. (2 settembre 2006 - 13 gennaio 2017, ritiratosi)
- Giovanni Cecchinato (13 gennaio 2017 - 10 dicembre 2022)
- Giuseppe Mengoli, dal 1° marzo 2023
Statistiche
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1949 | 79.900 | 80.000 | 99,9 | 80 | 60 | 20 | 998 | 26 | 65 | 13 | |
1970 | 91.300 | 92.753 | 98,4 | 51 | 40 | 11 | 1.790 | 13 | 78 | 18 | |
1980 | 100.000 | 105.000 | 95,2 | 53 | 41 | 12 | 1.886 | 14 | 106 | 24 | |
1990 | 127.200 | 130.500 | 97,5 | 56 | 48 | 8 | 2.271 | 1 | 8 | 80 | 36 |
1999 | 128.500 | 130.500 | 98,5 | 62 | 48 | 14 | 2.072 | 1 | 15 | 114 | 36 |
2000 | 128.500 | 130.500 | 98,5 | 58 | 47 | 11 | 2.215 | 1 | 13 | 110 | 36 |
2001 | 128.500 | 130.500 | 98,5 | 60 | 49 | 11 | 2.141 | 1 | 13 | 108 | 36 |
2002 | 128.500 | 130.500 | 98,5 | 60 | 49 | 11 | 2.141 | 1 | 13 | 106 | 36 |
2003 | 128.500 | 130.500 | 98,5 | 62 | 49 | 13 | 2.072 | 2 | 15 | 106 | 36 |
2004 | 128.500 | 130.500 | 98,5 | 64 | 51 | 13 | 2.007 | 1 | 14 | 106 | 36 |
2010 | 128.000 | 131.200 | 97,5 | 67 | 54 | 13 | 1.910 | 2 | 15 | 106 | 36 |
2014 | 120.000 | 158.700 | 75,6 | 53 | 43 | 10 | 2.264 | 2 | 12 | 94 | 34 |
2017 | 119.200 | 153.400 | 77,7 | 56 | 48 | 8 | 2.128 | 2 | 8 | 63 | 33 |
2020 | 96.340 | 119.521 | 80,6 | 56 | 54 | 2 | 1.720 | 2 | 2 | 4 | 35 |
Note | |
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Fonti | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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