Sanfedisti

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I Sanfedisti erano gli appartenenti al movimento popolare antirepubblicano, definito Sanfedismo, che nel 1799 coinvolse le masse contadine e gli esponenti principali del brigantaggio contro la Repubblica Partenopea; il movimento si organizzò attorno al cardinale Fabrizio Dionigi Ruffo col nome di Esercito della Santa Fede in Nostro Signore Gesù Cristo

Origine

Era composto da bande armate, formate in maggioranza da contadini e sostenute dalla Chiesa, che nel 1799 diedero vita in molte regioni d'Italia, soprattutto in Calabria, sotto il comando del cardinale Ruffo, a rivolte anti-francesi in difesa della fede minacciata dalle idee rivoluzionarie: le insurrezioni portarono alla fine dell'esperienza della Repubblica Napoletana (1799) e al ritorno dei Borbone.

Queste masse popolari armate assunsero nelle diverse regioni vari nomi: lazzari a Napoli, montanari in Abruzzo, contadini nella Terra di Lavoro: loro scopo era difendere la monarchia e la santa fede (da cui il nome sanfedisti), dalle truppe francesi rivoluzionarie. Questa rivolta popolare si inserisce a pieno titolo nei movimenti europei contro-rivoluzionari della fine del XVIII secolo, come ad esempio quello sorto in Vandea, guidati dal popolo più umile in difesa dei valori cristiani contro le idee rivoluzionarie.

Atrocità

Queste bande di irregolari erano composte anche da donne e bambini, ed erano animate da una estrema ferocia. Pratica comune era l'omicidio, lo stupro e il saccheggio dei beni di chi aveva appoggiato la Repubblica Partenopea. Più volte la ferocia di alcuni sfociò in atti di cannibalismo[1]. Ci furono diversi casi di assalti a chiese e conventi, con l'uccisione dei religiosi, come avvenne nell'Assedio di Modugno.

Sanfedismo posteriore

Il sanfedismo ricomparve nello Stato della Chiesa contro la diffusione delle idee liberali e della carboneria: dopo i moti del 1830-1831, i sanfedisti organizzarono una milizia irregolare, che il governo cercò di inquadrare nei "volontari pontifici". Famoso e famigerato, anche per le pagine che gli dedicò Riccardo Bacchelli nel suo Il mulino del Po, fu Virginio Alpi, che operava nel territorio tra Forlì e Faenza nella prima metà del secolo XIX.

Note
Bibliografia
  • Vincenzo Cuoco, Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, rist. Milano, Rizzoli (BUR), 1999
  • Benedetto Croce, La rivoluzione napoletana del 1799. Biografie, racconti e ricerche, Bari, Laterza, 1912, 1961
  • Benedetto Croce, Aneddoti di varia letteratura, II ed., Bari, Laterza, 1953
  • Camillo De Nicola, Diario Napoletano
  • Alexandre Dumas, Il Corricolo, Colonnese editore, Napoli, 2004 ISBN 88-87501-58-0
  • Mario Forgione, I Dieci anni che sconvolsero Napoli, Edi, Napoli 1991
  • Mario Forgione, Eleonora Pimentel Fonseca, Newton & Compton, Roma 1999
  • Mario Forgione, Luisa Sanfelice, Newton & Compton, Roma 1999
  • Giambattista Saliani, Relazione intorno alla Città di Modugno ed alla vita dell'Arciprete Giambattista Stella, in Macina Raffaele, Viaggio nel Settecento, Edizioni Nuovi Orientamenti, Modugno 1998
  • Giambattista Saliani, Cronaca dei fatti avvenuti in Modugno nel 1799, in Faenza Vito, La vita di un comune dalla fondazione del Vicereame Spagnuolo alla Rivoluzione francese del 1789, Vecchi, Trani 1899, pagg. 169 e seguenti
Voci correlate
Collegamenti esterni