Sede titolare di Germania di Numidia

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Sede titolare di Germania di Numidia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Germaniensis in Numidia
Chiesa latina
Vescovo titolare: Paul Kyung Sang Lee
Istituita: 1933
Stato Algeria
Località: Germania di Numidia
Diocesi soppressa di Germania di Numidia
Eretta: ?
Soppressa: ?
Coordinate geografiche
35°22′19″N 7°29′08″E / 35.37199, 7.485505 bandiera Algeria
Mappa di localizzazione New: Algeria
Germania di Numidia
Germania di Numidia
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La Sede titolare di Germania di Numidia (in latino: Dioecesis Germaniensis in Numidia) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Germania di Numidia, forse identificabile con le rovine di Ksar-El-Kelb, sulla strada tra Timgad e Tébessa, nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Sono solo due i vescovi conosciuti di questa antica diocesi africana. Al Concilio di Cartagine (411), che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, prese parte il cattolico Innocenzo. La sede non aveva in quell'occasione nessun vescovo donatista. Questo vescovo è probabilmente da identificare con l'omonimo vescovo il cui nome si trova tra le sottoscrizioni della lettera sinodale indirizzata ai donatisti dal concilio provinciale riunito a Zerta il 14 giugno 412, al quale assistette anche sant'Agostino di Ippona.[1]

Secondo vescovo noto è Crescenziano, il cui nome appare al 97º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati al Concilio di Cartagine (484) dal re vandalo Unnerico. Crescenziano, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[2]

Dal 1933 Germania di Numidia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica.

Cronotassi

Vescovi residenti

  • Innocenzo (prima del 411 - dopo il 412 ?)
  • Crescenziano (menzionato nel 484)

Vescovi titolari

Note
  1. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 602, Innocentius 5. Agostino d'Ippona, Lettera 141, www.augustinus.it.
  2. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 227, Crescentianus 7.
Bibliografia
Collegamenti esterni