Sede titolare di Vegesela di Numidia
Sede titolare di Vegesela di Numidia Sede vescovile titolare Dioecesis Vegeselitana in Numidia Chiesa latina | |
Sede vacante | |
Istituita: | 1933 |
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Stato | Algeria |
Località: | Vegesela di Numidia |
Diocesi soppressa di Vegesela di Numidia | |
Eretta: | ? |
Soppressa: | ? |
Coordinate geografiche | |
Algeria | |
Collegamenti esterni | |
Dati online (gc ch) | |
Collegamenti interni | |
Tutte le sedi titolari |
La Sede titolaredi Vegesela di Numidia (latino: Dioecesis Vegeselitana in Numidia) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
Vegesela di Numidia, forse identificabile con Ksar el Kelb (oppure Ksar-Bou-Saïd, oppure Henchir-El-Abiodh) nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.[1]
Sono quattro i vescovi attribuiti con certezza a questa diocesi africana. Al Concilio di Cartagine (411), che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Regino e il donatista Gavino (Gabinus). Questi due vescovi sono documentati anche in altre occasioni. Regino è già documentato per la sua partecipazione al Concilio di Cartagine (397), dove la sua firma si trova tra le sottoscrizioni degli atti della seduta del 28 agosto. È probabile che Regino di Vegesela di Numidia sia da identificare con l'omonimo vescovo il cui nome si trova in testa alla lista di 20 vescovi scelti dal Concilio di Cartagine (401) per procedere alla nomina del nuovo vescovo di Ippona Zarito, dopo la destituzione di Equizio. Nel 411 Regino, pur presente a Cartagine, non poté prendere parte alla conferenza perché malato, e dette mandato a Valentino di Baia di sottoscrivere gli atti al posto suo.[2]
Data la rarità del nome, il vescovo Gavino è quasi certamente da identificare con l'omonimo vescovo di cui parla Gaudenzio di Tamugadi in una sua lettera datata tra il 419 e il 422. Secondo Gaudenzio, Gavino lasciò il donatismo e si convertì al cattolicesimo solo per paura delle persecuzioni; questa interpretazione dei fatti fu contestata da sant'Agostino.[3]
Terzo vescovo noto di Vegesela è Donaziano, il cui nome figura al 59º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati al Concilio di Cartagine (484) dal re vandalo Unnerico. Donaziano, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[4]
Ianuario, uno dei consacrati del vescovo Bonifacio di Cartagine, prese parte al Concilio di Cartagine (525) e il suo nome si trova al 2º posto nella lista delle sottoscrizioni della prima seduta, il 5 febbraio; lo stesso vescovo intervenne anche nella seconda seduta, il 6 gennaio.[5]
A questa diocesi è assegnato anche il vescovo Privato, che prese parte al Concilio di Cartagine (345). Tutti gli autori lo indicano come vescovo di Vegesela di Bizacena. Gli atti tuttavia non indicano la provincia di appartenenza di questo vescovo, motivo per cui, secondo Mandouze, potrebbe essere vescovo o di Vegesela di Bizacena o di Vegesela di Numidia.[6]
Dal 1933 Vegesela di Numidia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica.
Cronotassi
Vescovi residenti
- Privato ? (menzionato nel 345/348)
- Regino (prima del 397 - dopo il 411)
- Donaziano (menzionato nel 484)
- Ianuario (menzionato nel 525)
Vescovi titolari
- Idílio José Soares (21 novembre 1966 - 10 dicembre 1969 deceduto)
- Eduardo Larraín Cordovez (2 febbraio 1970 - 20 ottobre 1970 deceduto)
- Fernando Ramón Prego Casal (13 novembre 1970 - 24 luglio 1971 nominato vescovo di Cienfuegos-Santa Clara)
- Moacyr Grechi, O.S.M. (20 luglio 1973 - 26 maggio 1978 dimesso)
- Severo Aparicio Quispe, O. de M. (11 dicembre 1978 - 6 maggio 2013 deceduto)
- Juarez Delorto Secco (7 giugno 2017 - 13 dicembre 2023 nominato vescovo di Caratinga)
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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