Arcidiocesi di Tunisi

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Arcidiocesi di Tunisi
Archidioecesis Tunetana
Chiesa latina

Cathédrale Saint-Vincent-de-Paul.jpg
arcivescovo Nicolas Pierre Jean Lhernould
Sede Tunisi

sede vacante
Tunisi

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Suffraganea
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Tunisia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Arcivescovi emeriti:

Parrocchie 10
Sacerdoti

28 di cui 6 secolari e 22 regolari
1.087 battezzati per sacerdote

32 religiosi 73 religiose
11.568.760 abitanti in 163.610 km²
30.440 battezzati (0,3% del totale)
Eretta 10 novembre 1884
con il nome di Cartagine
Rito romano
Cattedrale San Vincenzo de' Paoli
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
4 Rue d'Alger, 1000 Tunis R.P., Tunisie
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2021 (gc ch )

Chiesa cattolica in Tunisia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L' arcidiocesi di Tunisi (Tunis, in latino: Archidioecesis Tunetana) è una sede della Chiesa cattolica in Tunisia immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Territorio

L'arcidiocesi comprende l'intero territorio della Tunisia.

Sede arcivescovile è la città di Tunisi, dove si trova la cattedrale di San Vincenzo de' Paoli; a Cartagine sorge l'ex cattedrale di San Luigi, oggi sconsacrata.

Il territorio si estende su 163.610 km².

Storia

In epoca romana, la città di Tunisi fu una sede episcopale della provincia romana della Proconsulare. Sono noti due vescovi di questo periodo: Luciano, che prese parte come cattolico al Concilio di Cartagine (411), che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana; e Sestiliano, che rappresentò Primoso di Cartagine al concilio di Costantinopoli del 553.

Il 10 aprile 1460 il frate domenicano Antonio Neirotti, dopo essere stato catturato dai pirati, fu lapidato a Tunisi. Sarà beatificato da papa Clemente XIII il 22 febbraio 1767.

Nel 1605 Vincenzo de' Paoli fu catturato dai pirati e condotto a Tunisi. Fu liberato due anni dopo, in seguito alla conversione del suo padrone.

Il 20 aprile 1624 con il breve Dilecto filio[1] papa Urbano VIII istituì la missione dei cappuccini a Tunisi; il superiore della missione ebbe il titolo di Procuratore degli schiavi cristiani. Il primo superiore della missione fu padre Angelo da Coniglione, lui stesso schiavo. I superiori dei cappuccini ebbero in seguito, dopo il 1671, il titolo di prefetto e pro-vicario apostolico. Fino al 1636 i missionari cappuccini provenivano dalla Provincia cappuccina della Sicilia; in seguito, e fino al 1842, furono sostituiti da quelli della Provincia ligure.

Il 12 dicembre 1772 con il breve Pro commissa di papa Clemente XIV la missione di Tunisi fu affidata ai vicari apostolici di Algeri.

Il 21 marzo 1843 con il breve Ex debito di papa Gregorio XVI fu eretto il vicariato apostolico di Tunisi.

Dal 1881 ebbe il nome di vicariato apostolico di Tunisia.

Il 10 novembre 1884 papa Leone XIII con la bolla Materna Ecclesiae caritas restaurò l'antica arcidiocesi di Cartagine e conseguentemente il titolo in partibus fu soppresso. La nuova arcidiocesi fu ricavata dal vicariato apostolico di Tunisi e aveva il rango di sede metropolitana, benché senza suffraganee. L'arcivescovo metropolita godeva anche del titolo di primate d'Africa.

L'anno successivo, con la bolla Apostolicis litteris del 31 marzo, lo stesso papa Leone XIII estese la giurisdizione degli arcivescovi di Cartagine a tutto il territorio del vicariato apostolico di Tunisi, che fu contestualmente soppresso.

Dal 1884 al 1890 fu costruita sulla collina di Byrsa la cattedrale di san Luigi (oggi sconsacrata), dove fu sepolto il cardinale Lavigerie, fondatore dei missionari d'Africa, e primo arcivescovo della restaurata sede cartaginese. Tuttavia, la natura del terreno suggerì la costruzione della nuova cattedrale di San Vincenzo de' Paoli a Tunisi, che fu portata a termine fra il 1893 e il 1897.

Il 9 luglio 1964 in forza della bolla Prudens Ecclesiae di papa Paolo VI l'arcidiocesi di Cartagine fu soppressa e contestualmente fu ristabilita la sede titolare. Al posto dell'antica sede fu eretta una prelatura territoriale con il nome di prelatura territoriale di Tunisi, immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nello stesso anno, in seguito all'indipendenza della Tunisia, la cattedrale di San Luigi e altre parrocchie furono cedute allo stato tunisino, che le chiuse al culto. Il corpo del cardinale Lavigerie fu traslato a Roma, nella cripta della chiesa generalizia del suo ordine.

Il 31 maggio 1995 in forza della bolla Antiquorum istius è ritornata ad essere sede vescovile con il nome di diocesi di Tunisi.

La diocesi è stata visitata da papa Giovanni Paolo II il 14 aprile 1996.

Il 22 maggio 2010 è stata elevata al rango di arcidiocesi con la bolla Cum in Tunetana di papa Benedetto XVI.

Il 14 gennaio 2020 l'arcidiocesi è passata dalla giurisdizione della Congregazione per i vescovi alla giurisdizione della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli[2] (oggi Dicastero per l'evangelizzazione).

Cronotassi dei vescovi

Epoca romana

  • Luciano † (menzionato nel 411)
  • Sestiliano † (menzionato nel 553)

Procuratori, prefetti, pro-vicari apostolici e vicari apostolici

Arcivescovi di Cartagine e primati d'Africa

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Arcidiocesi di Cartagine#Sede restaurata (1884-1964)
Mons. Fouad Twal (a sinistra) accoglie a Tunisi mons. Lahham (a destra), 30 ottobre 2005.

Prelati, vescovi e arcivescovi di Tunisi

Statistiche

Note
  1. Il testo del breve apostolico, tradotto in francese, in: Anselme des Arcs, op. cit., pp. 10-12.
  2. Provvista di Chiese. Passaggio di Circoscrizioni Ecclesiastiche della Regione Nord dell'Africa su press.vatican.va. 14 gennaio 2020. URL consultato il 5 aprile 2023
  3. Uomini illustri di Sala Consilina
  4. Giuseppe Volpi, Cronologia de' vescovi pestani, Napoli, 1720, pp. 190-191
  5. Michele Bosco, Ragion di stato e salvezza dell'anima, Firenze University Press, 2018, p. 83
  6. Dal 28 giugno 1881 al 31 marzo 1885 fu amministratore apostolico il cardinale Charles-Martial-Allemand Lavigerie, arcivescovo di Algeri, che il 10 novembre 1884 fu nominato arcivescovo della sede restaurata di Cartagine pur mantenendo l'amministrazione del vicariato apostolico. Catholic-Hierarchy e GCatholic inseriscono qui Spiridion-Salvatore-Costantino Buhadgiar, O.F.M. Cap., vescovo titolare di Ruspe, che GCatholic afferma essere stato solo un vescovo eletto; però l'Annuario pontificio del 1885, pp. 312 e 425, riporta come vescovo di Ruspe Antonio Maria Buhadgiar, O.F.M. Cap., e lo indica vescovo ausiliare del vicario apostolico di Tunisi. Dall'Annuario pontificio dell'anno successivo, pp. 184 e 314, ricaviamo che Antonio Maria Buhadgiar fu poi trasferito a Malta come amministratore apostolico sede plena.
  7. Il 31 luglio 1965 fu nominato delegato apostolico in Iraq e il 2 agosto successivo anche arcivescovo di Baghdad.
  8. Nominato contestualmente arcivescovo, titolo personale, titolare di Medaba.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni