Sorelle del Buon Soccorso di Nostra Signora Ausiliatrice

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sorelle del Buon Soccorso di Nostra Signora Ausiliatrice
in latino '''''
LogoBonSecours.GIF

Istituto di vita consacrata
Congregazione religiosa femminile di diritto pontificio

Altri nomi
Fondatore Joséphine Potel
Data fondazione 1824
Luogo fondazione Parigi
Titolo superiore
Approvato da Pio XI
Data di approvazione 4 luglio 1933
Abito Nero con copricapo bianco e velo nero
Scopo Alleviare la sofferenza attraverso la preghiera, il lavoro e ogni incontro umano.
Collegamenti esterni
Sito ufficiale

Le Sorelle del Buon Soccorso di Nostra Signora Ausiliatrice sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio, fondato a Parigi nel 1824 e dedito all'assistenza caritativa.

Cenni storici

Dal 1821 un gruppo di giovani donne francesi guidate da Joséphine Potel (Becordel, 14 marzo 1799; Parigi, 6 maggio 1886) iniziò ad assistere i malati a domicilio, senza distinzione sociale, accompagnandoli alla morte e mostrando la bontà e carità di Cristo.

Il 24 gennaio 1824 12 volontarie, sotto la guida della Potel (poi Soeur Marie Joseph) si costituirono ufficialmente in ordine religioso nella chiesa parigina di Saint-Sulpice, con l'approvazione dell'arcivescovo Hyacinthe-Louis de Quélen.

Al 2008 la congregazione contava 277 suore in 64 comunità,[1] ripartite tra Francia, Stati Uniti, Irlanda, Gran Bretagna, Perù.

Carisma

Il carisma delle suore è così delineato:[2]

  • impegno nell'evangelizzazione;
  • accompagnare i poveri e gli oppressi, attraverso i loro lutti, alla liberazione sotto tutti gli aspetti;
  • contrastare l'ingiustizia in tutti i suoi aspetti, nel rispetto della dignità e della persona;
  • portare a tutti un messaggio di speranza, in particolare ai poveri e a coloro che stanno per morire, manifestando loro che c'è un Dio che li ama.
Ritratto di Joséphine Potel (Soeur Marie Joseph), prima madre superiora dell'ordine.

La "fossa comune" di Tuam

Nel 1925 le sorelle del buon soccorso hanno aperto una casa di accoglienza per ragazze madri a Tuam, in Irlanda, che all'epoca contava circa 3.000 abitanti. La casa, che aveva sede in alloggi popolari costruiti nel 1840, ha proseguito la sua attività fino al 1961.

Il 25 maggio 2014 il tabloid irlandese The Irish Mail[3] e il 2 giugno 2014 il consociato tabloid inglese Daily Mail,[4] che si occupa prevalentemente di attualità e cronaca,[5] hanno pubblicato la notizia del ritrovamento di una fossa biologica con gli scheletri di 800 bambini nei pressi della casa delle suore. Secondo l'articolista i bambini erano vittime di denutrizione e malattie, conseguenze della discuria e negligenza delle suore, che li avevano sepolti in maniera anonima e senza bare e lapidi. Come autrice della scoperta è stata la storica locale Catherine Corless, che studiando gli archivi della casa ha trovato le indicazioni della morte di 796 bambini.

La notizia ha avuto larga eco mondiale ed è stata ripresa da autorevoli testate giornalistiche: Washington Post,[6] Daily News,[7] l' Huffington Post,[8] BBC,[9] CBC,[10] The New York Times,[11] The Guardian,[12] Al Jazeera.[13] In Italia la notizia è stata ripresa da Repubblica,[14] L'Unità,[15] Il Fatto Quotidiano,[16] TGCom24,[17] Euronews.[18] La comprensibilmente indignata reazione dell'opinione pubblica ha portato Enda Kenny, primo ministro irlandese, a chiedere un'indagine approfondita. In effetti la cosa implica diversi reati: maltrattamenti, abusi, occultamento e vilipendio di cadavere, tutti compiuti dalle suore che avrebbero dovuto proteggere ed educare i bambini, con l'implicito tacito consenso della gerarchia ecclesiastica irlandese. Diversi giornalisti hanno collegato la scoperta alle recenti accuse rivolte alla Chiesa circa gli abusi su minori, i maltrattamenti delle "case Magdalene" (cf. il film Magdalene, 2002), la sottrazione e compravendita di figli di ragazze madri (cf. il film Philomena, 2013). Si è parlato tra l'altro di "punta dell'iceberg" e "oscuro passato che riemerge". Un giornalista ha paragonato la fossa comune delle suore alle fosse comuni naziste, del Ruanda e di Srebrenica.

Fatto sta che nessuno dei giornalisti che ha ripreso la notizia del Daily Mail ha fornito prove foto o video della fossa comune e delle centinaia di piccoli scheletri. Nell'ultimo commento presente online all'articolo del Daily Mail si legge: "Queste fotografie di bambini puliti e sani non confermano le accuse. Dov'è la prova di negligenza e crudeltà?".

Un approccio espositivo più prudente si trova negli articoli della CNN e de l' Avvenire. La CNN[19] descrive "la notizia della scoperta" (non parla di scoperta effettivamente avvenuta) della fossa comune, e ha intervistato Brian Whelan dell'ufficio stampa del Garda (la polizia irlandese), il quale ha riferito che non si ravvisano illeciti. Su l' Avvenire[20] si parla della scoperta al condizionale, si precisa che "per ora non sono state trovate evidenze dell'esistenza di una «fossa comune»", e la mortalità dei bambini della casa viene contestualizzata alla povertà e alla mancanza di farmaci che segnava l'Irlanda dell'epoca.

Catherine Corless, l'autrice della "scoperta" dei cadaveri gettati nella fossa, è stata poi intervistata dall' Irish Times[21] e ha fornito importanti precisazioni che non hanno avuto lo stesso ampio risalto dei primi articoli: "Non ho mai usato la parola 'gettati'. Non ho mai detto che alcuno degli 800 corpi sono stati gettati nella fossa biologica. Questo non viene assolutamente da me, non sono mie parole". Precisa che ha consultato tra il 2011-13 i certificati statali di morte pubblicamente disponibili, rilevando 796 bambini morti nella casa per malattie varie (non percosse o denutrizione) tra il 1925 e 1961. Il numero elevato va contestualizzato a un periodo in cui in Irlanda la mortalità infantile era molto più elevata che oggi, in particolare nelle istituzioni, dove le infezioni possono diffondersi rapidamente.

Quanto al fatto che la fossa comune sarebbe stata scoperta da bambini giocando già nel 1975 e poi dimenticata, l'articolista dell' Irish Times ha intervistato uno dei due soggetti in questione, Barry Sweeney (all'epoca 10 anni), amico d'infanzia di Frannie Hopkins (12 anni). La fossa biologica interrata in cemento armato era circa 120x60 cm, e sollevando il coperchio i bambini videro degli scheletri "ma in nessun modo potevano starci 800 scheletri in quel buco", che potevano essere "circa 20". Scheletri che nel 1975 furono riferiti alla grande carestia irlandese (1845-1849) e non ci sono altri elementi per pensarla diversamente. Questo non toglie che una parte dei 796 bambini morti nella casa, che non hanno potuto avere altra degna sepoltura, possano essere stati pietosamente sepolti dalle suore nel terreno adiacente alla casa.

Il 9 giugno un ampio editoriale del britannico magazine online Spiked (ex Living Marxism) invitava a riflettere sulla veridicità della vicenda.[22] Intitolato La fossa di Tuam: un altro mito sulla malvagia Irlanda. L'ossessione col passato oscuro dell'Irlanda ha ufficialmente deragliato, iniziava così: "Come prova della massima: Una bugia fa il giro del mondo mentre la verità si sta mettendo le scarpe, basta guardare alla storia degli 800 bambini morti di Tuam".

Note
  1. Annuario pontificio 2010, Città del Vaticano, p. 1511.
  2. Dal sito ufficiale.
  3. Alison O'reilly, "A mass grave of 800 babies", The Irish Mail, 25 maggio 2014, online.
  4. Alison O'reilly, "Mass septic tank grave 'containing the skeletons of 800 babies' at site of Irish home for unmarried mothers", Daly Mail, 2 giugno 2014, online. L'articolo è stato in seguito modificato.
  5. Per una valutazione critica sull'attendibilità del Daily Mail cf. Attivissimo, 11 novembre 2012, online.
  6. Terrence McCoy, "Bodies of 800 babies, long-dead, found in septic tank at former Irish home for unwed mothers", The Washington Post, 5 giugno 2014, online.
  7. Carol Kuruvilla, "800 skeletons of babies found inside septic tank at former Irish home for unwed mothers: report", Daily News, 3 giugno 2014, online
  8. "Nearly 800 Children Found In Mass Grave Near Former Home For Unwed Mothers In Ireland", Huffington Post, 3 giugno 2014, online.
  9. "Almost 800 infants buried in unmarked graves in Tuam, County Galway", BBC', 3 giugno 2014, online.
  10. "796 Irish orphans buried in mass grave near Catholic orphanage: historian", 3 giugno 2014, online.
  11. "Ireland: Orphanage’s Mass Grave", The New York Times, 4 giugno 2014, online
  12. Emer O'Toole, "Tell us the truth about the children dumped in Galway's mass graves", The Guardian, 4 giugno 2014, online.
  13. "Irish church faces questions over mass grave", Al Jazeera, 4 giugno 2014, online.
  14. Enrico Franceschini, "Irlanda, la fossa comune dei bimbi perduti", 4 giugno 2014, online.
  15. "Irlanda: trovati 800 corpi bimbi. Erano figli di ragazze madri", Unità, 4 giugno 2014, online.
  16. "Irlanda, 796 cadaveri di bambini in una fossa vicino a ex orfanatrofio di suore", Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2014, online.
  17. "Irlanda sotto shock, fossa comune di bimbi illegittimi gestita da suore", TGCom24, 3 giugno 2014, online.
  18. "Orrore in Irlanda. Scoperta fossa comune con i corpi di 800 bimbi", Euronews, 5 giugno 2014, online.
  19. Laura Smith-Spark, "Anger grows over reported mass grave of children from Irish unwed mothers home", CNN, 5 giugno 2014, online.
  20. Andrea Varacalli, "Irlanda, fossa comune con 800 bambini a Tuam", 4 giugno 2014, online.
  21. Rosita Boland, "Tuam mother and baby home: the trouble with the septic tank story", The Irish Times, 7 giugno 2014, online.
  22. Brendan O’Neill, "The Tuam tank: another myth about evil Ireland", Spiked, 9 giugno 2014, online.
Voci correlate
Collegamenti esterni