Utente:Quarantena/Abbazia territoriale di San Maurizio d'Agauno

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Coordinate: 46°12′50″N 7°0′15″E / 46.21389, 7.00417 Template:Diocesi della chiesa cattolic

L'abbazia territoriale di San Maurizio d'Agauno (in latino: Territorialis Abbatia S. Mauritii Agaunensis) è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nel 2004 contava 5.670 battezzati su 6.637 abitanti. È attualmente retta dall' abate Joseph Roduit, C.R.A.

Territorio

Si trova nel canton Vallese in Svizzera.

Il territorio è suddiviso in 5 parrocchie.

Storia

L'abbazia giocò un ruolo importante nella storia di questa regione. È la più antica dell'Europa occidentale ad essere stata occupata permanentemente.

Quest'abbazia sorge presso una sorgente che già in epoca romana era sede di un tempio dedicato alle ninfe, secondo altre fonti, a Mercurio.

La tradizione fa risalire a Teodoro, primo vescovo di Martigny, la costruzione nel 381 del primo santuario dedicato a San Maurizio e ai legionari della legione Tebea. Santuario che venne poi ingrandito nel V secolo.

L'abbazia venne fondata il 22 settembre del 515 dal re burgundo San Sigismondo. Primo re burgundo cattolico, il padre Gondebaudo era invece di religione ariana, dopo la salita al trono nel 516, fece dell'abbazia un luogo di pellegrinaggi per il suo popolo che lo dovette seguire nell'adesione alla nuova fede. La basilica sorge sul posto dove sorgeva un santuario che ospitava i resti di San Maurizio martire, che fu ucciso, secondo la tradizione, assieme a tutti i soldati della legione Tebea alla fine del III secolo, in quanto questi soldati e il loro comandante Maurizio si rifiutavano di offrire sacrifici all'Imperatore. Il santuario a Maurizio era stato voluto dal primo vescovo del Vallese Teodoro, agli inizi del V secolo.

La prima basilica data di questo periodo, come il battistero, con un fonte battesimale che permetteva di ottenere il battesimo con il rito dell'immersione parziale. Fonte battesimale che è ancora visibile.

La basilica venne orientata est - ovest, ai piedi di uno sperone di roccia. Cinquecento era il numero dei monaci che si alternavano all'interno della chiesa per permettere il rito della laus perenni. L'intero centro monastico fu molto fiorente nei due secoli che seguirono. Nel 574 subì il sacco dei Longobardi, ma appena questi lasciarono la regione venne immediatamente ricostruito. Dopo i primi due secoli il numero dei monaci incominciò a diminuire. Nel VIII secolo e nel IX secolo dei terremoti distrussero la basilica che venne sempre ricostruita sulle stesse fondamenta.

Il re franco Carlo il Calvo, ottenne il possesso dell'abbazia da suo zio materno Uberto. Sposata in seconde nozze la concubina Richilde delle Ardenne accordò a suo nipote Bosone I di Provenza il possesso del convento.

Nell'888 vi fu incoronato il primo re di Borgogna Rodolfo.

Amedeo III di Savoia che ne fu l'abate laico tra il 1103 e 1147, diede un grande impulso alla rinascita dell'abbazia. I re delle due Borgogne vi si facevano incoronare.

Re Sigismondo, che vi si rifugiò dopo aver ucciso il proprio figlio Sigerico, per espiare questa tremenda colpa istituì la laus perennis: una preghiera che si protraeva ininterrottamente con i monaci che si alternavano. Questa forma di preghiera venne mantenuta fino al IX secolo. Nel 1128 i canonici che nel frattempo avevano sostituito i monaci, abbracciarono la regola di sant'Agostino.

Nel Medio Evo, l'abbazia giocò un importante ruolo politico nel Vallese. Alcuni abati furono anche vescovi di Sion e quindi conti del Vallese. In altri casi si allearono con la casa di Savoia in contrapposizione al Conte-Vescovo del Vallese.

Un nuovo terremoto distrusse la basilica nel XVII secolo, la nuova costruzione venne orientata nord-sud.

Il ruolo politico dell'abbazia venne meno a partire dal 1798 con la rivoluzione vallesana; essa diventa abbazia territoriale.

Vari terremoti distrussero in più occasioni gli edifici, l'ultimo venne eretto dopo l'ennesima distruzione e ottenne il titolo di basilica nel 1948.

Cronotassi degli abati

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2004 su una popolazione di 6.637 persone contava 5.670 battezzati, corrispondenti all'85,4% del totale.

Voci correlate
Collegamenti esterni