Lapide di Venezia

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
[[File:|300px|center]]
Lapide di Venezia o De censu Quiriniano
Reperto Archeologico
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Veneto
Regione ecclesiastica Triveneto
Provincia Venezia
Comune

Stemma Venezia

Località
Diocesi Venezia
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Museo Archeologico di Venezia
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza
Luogo di provenienza
Oggetto lapide
Soggetto
Datazione
Datazione
Datazione Fine del {{{fine del}}}
inizio del {{{inizio del}}}
Ambito culturale


Altre attribuzioni
Materia e tecnica
Misure
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

<span class="geo-dms" title="Mappe, foto aeree ed altre informazioni per Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto.">Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. / {{{latitudine_d}}}, {{{longitudine_d}}} {{{{{sigla paese}}}}}


Collegamenti esterni

La Lapide di Venezia (Lapis Venetus), detta anche De censu Quiriniano, è un'epigrafe latina ritrovata a Venezia nel 1674, arrivata in città come pietra di zavorra di una nave, e attualmente ivi conservata nel museo archeologico. È catalogata come CIL III 6687.

Nella lapide figura un'iscrizione, in lettere capitali latine, nel quale si legge:

(LA) (IT)
« Q(uintus) AEMILIUS Q(uinti) F(ilius) / PAL(atina) SECUNDUS [in] / CASTRIS DIVI AUG(usti) [sub] / P(ublio) SULPI[c]IO QUIRINIO LE[g(ato) AUG(usti)] / [Ca]ESARIS SYRIAE HONORI/BUS DECORATUS PR[a]EFECT(us) / COHORT(is) AUG(usti) I PR[a]EFECT(us) COHORT(is) II CLASSICAE IDEM /IUSSU QUIRINI CENSUM EGI / APAMENAE CIVITATIS MIL/LIUM HOMIN(um) CIVIUM CXVII / IDEM MISSU QUIRINI ADVERSUS / ITURAEOS IN LIBANO MONTE / CASTELLUM EORUM CEPI ET ANTE / MILITIEM PRAEFECT(us) FABRUM / DELATUS A DUOBUS CO(n)S(ulibus) AD AE/rADIUM ET IN COLONIA / QUAESTOR AEDIL(is) II DUUMVIR II / PONTIFEXS(!) / IBI POSITI SUNT Q(uintus) AEMILIUS Q(uinti) F(ilius) PAL(atina) / SECUNDUS F(ilius) ET AEMILIA CHIA LIB(erta) / H(oc) M(onumentum) AMPLIUS H(eredem) N(on) S(equetur) » « Quinto Emilio, figlio di Quinto, negli accampamenti del divo Augusto sotto P. Sulpicio Quirinio legato di Cesare per la Siria, fui insignito di onori come prefetto della coorte augusta I e prefetto della coorte II classica; io pure per comando di Quirinio condussi un censimento dei 117 mila uomini cittadini della città di Apamena (in Siria); sempre per comando di Quirinio, avendo mosso contro gli iturei del monte Libano, conquistai una loro fortificazione. »

La lapide nomina un censimento di Publio Sulpicio Quirinio (vedi Censimento di Quirinio) svolto presso la città siriaca di Apamea che godeva di statuto autonomo sul modello delle polis greche.[1] La data del censimento non è precisata e gli studiosi sono incerti se riferirlo al censimento Quirinio in Siria e Giudea nel 6/7 d.C. oppure con un censimento parallelo a quello universale indetto da Augusto nell'8 a.C. Alcuni studiosi[2] la riferiscono all'anno del consolato di Quirinio, il 12 a.C.

Indipendentemente dalla data la lapide è una testimonianza preziosa dell'esistenza di un censimento organizzato da funzionari romani in un territorio alleato: questo rende verosimile il "primo censimento" di Quirinio nominato nel Vangelo di Luca (2,1-2) nel territorio palestinese del rex socius Erode il Grande in occasione del quale la Sacra Famiglia si spostò da Nazaret a Betlemme, dove nacque Gesù.

Note
  1. Nelle sue monete si definiva autònomos, autonoma. Non sono però completamente note le caratteristiche di questa autonomia (v. Corrado Marucci, Storia e amministrazione romana nel NT, p. 2197 in Aa.Vv., Aufstieg und Niedergang der römischen Welt, vol. 2 Principat, Berlino-New York 1996)
  2. E. J. Vardaman, vedi [1].
Bibliografia
  • Laura Boffo, Iscrizioni greche e latine per lo studio della Bibbia, Editore: Paideia, Brescia 1994, p. 182, n. 23 ISBN 9788839405173
  • Walter Scheidel, Epigraphy and demography : birth, marriage, family, and death, Princeton-Stanford 2007, p. 4
Voci correlate
Collegamenti esterni