Abbazia Klosterneuburg
Abbazia Klosterneuburg | |
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Veduta panoramica dell'abbazia | |
Stato | Austria |
Comune | Klosterneuburg |
Religione | Cattolica |
Sito web | |
Oggetto tipo | Abbazia |
Sigla Ordine qualificante | C.R.S.A. |
Stile architettonico | neogotico, barocco, rococo |
Inizio della costruzione | 1114 |
Completamento | 1880 |
Coordinate geografiche | |
Austria |
L'Abbazia Klosterneuburg è una delle più antiche abbazie d'Austria: i suoi possedimenti si estendono fino ai sobborghi nord-orientali della capitale austriaca. Ancora oggi è occupata da Canonici Regolari Lateranensi.
Storia
L'abbazia venne fondata nel 1114 da San Leopoldo III il Pio, santo patrono degli austriaci e dalla moglie Agnese di Waiblingen (1072-1143), e nel 1133 fu affidata ai canonici agostiniani.
Il complesso monastico ha visto nel tempo parecchie ricostruzioni, infatti gran parte degli edifici attuali sono stati costruiti tra il 1730 e il 1834. Tutto il complesso è di grande importanza per la storia dell'arte, in particolare l'ala dell'imperatore del XVIII secolo, che rappresenta solo una piccola parte della costruzione immaginata al tempo sui modelli dei palazzi-monastero (come L'Escorial in Spagna o Mafra in Portogallo).
L'abbaziale, edificata nel 1318, custodisce le reliquie di san Leopoldo e il trittico d'altare eseguito nel 1181 da Nicòla di Verdun [1] del 1181, un capolavoro dell'arte orafa mosana . L'interno della chiesa, rifatto nel Settecento, è in stile tardo barocco e rococò e fu affrescata da Johann Michael Rottmayr. Le torri campanarie sono state ricostruite nel 1880 in stile neogotico dall'architetto Friedrich von Schmidt.
Nel tesoro del monastero sono custodite innumerevoli opere d'arte: in particolare la corona arciducale (Erzherzogshut) e numerose reliquie.
La biblioteca dell'abbazia contiene più di 30.000 volumi, con parecchi manoscritti.
L'altare di Nicòla di Verdun
L'altare della cappella di san Leopoldo è tra le più importanti opere del maestro Nicòla di Verdun.
Quello che si può ammirare oggi, un trittico con 51 scene, risale alla ricomposizione e trasformazione eseguita dopo l'incendio del 1330.
È la prima opera datata e firmata dal maestro orafo, nelle sue 45 scene originali con la storia dell'umanità ante legem, sub gratiam e sub legem; presenta, pur nella unitarietà e maturità stilistica, quello che viene indicato come il primo passaggio dallo stile romanico al primo gotico, più complesso nelle movenze e nei gesti, segnati con maggiore dinamicità, e anche un certo classicismo nella resa dei drappeggi.
Nelle storie, che vi sono disposte con grande semplicità di composizione, le figure spiccano sullo smalto azzurro intensissimo del fondo tratteggiate sulla superficie d'oro, con un disegno non lontano da quello di Villard de Honnecourt.
Questo trapasso dal tardo romanico al primo gotico è anche presente nell'altra opera datata e firmata, il cosiddetto reliquiario di Maria contenente reliquie dei santi Pietro e Nicasio a Tournai (1205), forse l'ultima opera del maestro.
Note | |
Voci correlate | |
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