Annona e Grascia

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Annona e Grascia era un tribunale dell'amministrazione della Roma pontificia che si occupava della gestione di tutti gli aspetti relativi alle derrate alimentari.

Papa Sisto V creò con la bolla Immensa Aeterni Dei del 22 gennaio 1588 la Congregazione per l'abbondanza dello stato ecclesiastico (Pro ubertate annonae Status Ecclesiastici)[1] con lo scopo di vigilare affinché lo Stato Pontificio non avesse penuria di vivande, al fine di prevenire le carestie e attrezzarsi autonomamente per evitare il peggio alla popolazione (riprendendo in parte i compiti che nel mondo romano erano stati del prefetto dell'annona).

La costituzione fu perfezionata il 16 marzo 1588 con la bolla Abundantes divinae quando il medesimo pontefice donò alla nuova congregazione la somma di 200.000 scudi per dare il via ad un fondo d'emergenza. Si sa che nel corso dei secoli questa congregazione fu sempre poco considerata dai cardinali che vi prestarono attenzione solo in caso di richiami ufficiali del pontefice o in situazioni particolarmente gravi.

In seguito divenne un tribunale amministrativo che si occupava della gestione di tutti gli aspetti relativi alle derrate alimentari. Era diviso in due sezioni dirette da due chierici di Camera rispettivamente con il titolo di prefetto dell'Annona e di prefetto della Grascia. Queste cariche furono introdotte nel XVI secolo e cessarono con la fine della Stato della Chiesa nel 1870.

Al primo spettava la giurisdizione su tutti i reati e tematiche relativi al commercio del pane e delle granaglie. Al secondo spettava la giurisdizione sul bestiame da macello, sull'olio e le altre derrate alimentari.

Con papa Pio VII e gli importanti cambiamenti introdotti nello Stato pontificio e la libertà di commercio, i due tribunali furono ristrutturati e con il suo successore Leone XII, la guida fu affidata a un solo prelato, con il titolo di presidente dell'Annona e Grascia.

Note
Bibliografia