Arcieparchia di Aleppo dei Maroniti

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Arcieparchia di Aleppo dei Maroniti
Archieparchia Aleppensis Maronitarum
Chiesa maronita
Cathedral of Saint Elijah, Aleppo, Syria.jpg
Arcieparca Joseph Tobji
Sede Aleppo
Aleppo Maroniti Stemma.jpg
Stemma
Aleppo in Syria.svg
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Siria
Parrocchie 5
Sacerdoti 5 di cui 5 secolari
320 battezzati per sacerdote
1.600 battezzati
Eretta XVII secolo
Rito antiocheno
Cattedrale Sant'Elia
Indirizzo
9 Rue Fares-El-Khoury, B.P. 203, Alep, Syrie
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2023 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Siria
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


L'Arcieparchia di Aleppo dei Maroniti (arabo: أبرشية حلب الكاثوليكية المارونية, Abrashiat halab alkathulikiat almarunia; Latino: Archieparchia Aleppensis Maronitarum) è una sede della Chiesa maronita in Siria.

Territorio

L'arcieparchia comprende la città e la regione di Aleppo, dove si trova la cattedrale di Sant'Elia.

Storia

La prima menzione della presenza di maroniti nella città di Aleppo è contenuta nella Cronaca di Michele il Siro, che riferisce eventi della prima metà dell'VIII secolo, in seguito ai quali i maroniti furono espulsi dalla città. La presenza maronita si ridusse così a poche unità. Solo nel XVII secolo, grazie all'immigrazione, la comunità maronita aleppina crebbe e fu dotata di un vescovado, benché siano incerti sia i nomi che la cronologia dei primi prelati.

Nel 1675 sono censiti circa 1.500 maroniti, mentre dieci anni dopo il loro numero è di circa 4.000. Il clero maronita era per lo più ignorante e senza alcuna formazione. Supplivano a questa mancanza i missionari cappuccini, i carmelitani e i gesuiti che, a turno, predicavano nelle chiese maronite.

Tra i primi vescovi il più conosciuto è certamente Gabriel al-Blawzawi, che fu eletto patriarca della Chiesa maronita nel 1704 succedendo a Estephan Boutros El Douaihy. Si deve a lui la fondazione dell'Ordine Antoniano Maronita. Germanos Farhat, uomo di cultura e studioso della lingua araba, fu il primo vescovo originario di Aleppo e probabilmente il primo a risiedere stabilmente in città.

Durante l'episcopato di Paul Aroutin, la Chiesa maronita ottenne il riconoscimento civile da parte delle autorità ottomane (1831), cosa che permise al vescovo di restaurare l'antica cattedrale di Sant'Elia, già attestata nel Seicento. Si deve al suo successore Youssef Matar la costruzione dell'odierna cattedrale: lo stesso vescovo prese parte al concilio Vaticano I e istituì nel 1857 la Imprimerie de la nation maronite, la prima autentica tipografia nella città di Aleppo.

Dal 1954 al 1977 i vescovi di Aleppo furono anche amministratori patriarcali di Laodicea (oggi eparchia di Laodicea).

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Note
Bibliografia
Collegamenti esterni