Benignitas et humanitas
Benignitas et humanitas Radiomessaggio di Pio XII | |
Data |
1944 (VI di pontificato) |
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Traduzione del titolo | La bontà e l'amore |
(IT) Testo integrale sul sito della Santa Sede. | |
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Benignitas et humanitas è un radiomessaggio natalizio di papa Pio XII, diretto ai popoli del mondo intero il 24 dicembre 1944[1]. Il testo è stato pubblicato anche con il titolo I sommi postulati morali di un retto e sano ordinamento democratico.
Contenuto
Nel sesto Natale dall'inizio della guerra, tra gli sconvolgimenti provocati dal conflitto e le speranze che dopo la fine di questo possa prendere le mosse un "rinnovamento profondo" della società internazionale, emerge nei popoli la richiesta di maggiori garanzie democratiche. Per questo il Pontefice tratta del problema della democrazia, interessato "non tanto alla sua struttura e organizzazione esteriore", quanto ai caratteri che contraddistinguono i cittadini e i governanti in un sano ordinamento democratico.
Caratteri propri dei cittadini e dei governanti in regime democratico
Per quanto riguarda il primo tema, nella democrazia trovano espressione due diritti: manifestare "il proprio parere sui doveri e i sacrifici che [...] vengono imposti" al cittadino e "non essere costretto ad ubbidire senza essere stato ascoltato". Da ciò derivano due conclusioni: lo Stato "non aduna meccanicamente in un dato territorio un'agglomerazione amorfa d'individui", ma "deve essere [...] l'unità organica e organizzatrice di un vero popolo"; la massa, al contrario, "moltitudine amorfa", "facile trastullo nelle mani di chiunque ne sfrutti gli istinti e le impressioni", "è la nemica capitale della vera democrazia".
Il secondo punto tocca i caratteri dei governanti: il Papa ricorda che "lo Stato democratico [...] deve, come qualsiasi altra forma di governo, essere investito del potere di comandare con un'autorità vera ed effettiva", che l'autorità trova sempre il suo fondamento in Dio, che i suoi detentori devono possedere elevate spiritualità e moralità, tali da garantire che la democrazia sia fondata "sugl'immutabili principi della legge naturale e delle verità rivelate". In caso contrario si avrà l'"assolutismo di Stato", che "consiste [...] nell'erroneo principio che l'autorità dello Stato è illimitata, e che di fronte ad essa [...] non è ammesso alcun appello ad una legge superiore e moralmente obbligante".
Organizzazione per la pace. Ruolo della Chiesa
Successivamente il Pontefice espone la natura e le condizioni di un'efficace organizzazione per la pace: dal riconoscimento del principio dell'"unità del genere umano e della famiglia dei popoli" "dipende l'avvenire della pace". Si chiede di "bandire una volta per sempre la guerra di aggressione come soluzione legittima delle controversie internazionali" e ipotizza la formazione di un organismo internazionale "per il mantenimento della pace, organo investito per comune consenso di suprema autorità, e il cui ufficio dovrebbe essere anche quello di soffocare in germe qualsiasi minaccia di aggressione isolata o collettiva".
Come ultimo punto il Papa indica nell'insegnamento delle verità morali e religiose e nella comunicazione delle forze soprannaturali della grazia il contributo che la Chiesa, "tutrice della vera dignità e libertà umana", può dare al soddisfacimento dell'aspirazione dei popoli alla democrazia. Ringrazia infine Stati, governi, vescovi e popoli che hanno aiutato la Chiesa nella "Crociata di carità" per soccorrere chi a causa della guerra è ridotto in miseria.
Edizioni
- Nuntius Radiophonicus a Summo Pontifice die XXIV mensis decembris a. MCMXLIV, in pervigilio Nativitatis D. n. Iesu Christi, universo orbi datus in Acta Apostolicae Sedis, anno XXXVII, serie II, vol. XII, n. 1, 28-1-1945, pp. 10-23, online
- Pio XII, I sommi postulati morali di un retto e sano ordinamento democratico. Radiomessaggio natalizio "Benignitas et humanitas", Cristianità, Piacenza 1991.
Note | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |