Biblioteca di spiritualità "Arrigo Levasti"
La Biblioteca di spiritualità "Arrigo Levasti" si trova nel Convento di San Marco di Firenze. Fu lasciata dall'insigne studioso di spiritualità e di mistica Arrigo Levasti. Il fondo è rappresentato da circa 7.500 volumi di alto pregio, raccolti dallo studioso nell'arco di sessant'anni di studio infaticabile.
Già negli anni Settanta si era diffusa la notizia del tesoro librario posseduto da Arrigo Levasti e in molti ambirono a una eventuale cessione al proprio istituto. Levasti, tuttavia, aveva il progetto preciso di creare una biblioteca aperta al pubblico che rispecchiasse i propri interessi di studioso. Dopo quaranta anni di frequentazioni del Convento di San Marco, il lascito andava a coronare quel dialogo aperto con i frati domenicani che aveva attraversato gran parte della sua vita.
La loro amicizia sembra aver avuto inizio in seguito a un articolo che il Levasti aveva scritto nel 1931 su "Ragguaglio delle attività culturali dei cattolici" e che destò l’interesse di uno dei padri a cui fece seguito un incontro e un primo scambio di idee. Da allora i rapporti di Arrigo Levasti con i domenicani divennero sempre più assidui, soprattutto attraverso l’attività della rivista "Vita Cristiana", edita dal Convento di San Marco con questo nome dal 1931 al 1951, poi, mutato in "Rivista di Ascetica e Mistica" (1956-1969), "Rassegna di Ascetica e Mistica – S. Caterina da Siena" (1970-1975), "La nuova rivista di Ascetica e Mistica" (1976-1977), ed infine "Rivista di Ascetica e Mistica" (1978 -).
Tra i suoi interlocutori una posizione di rilievo fu occupata da padre Innocenzo Colosio (1910-1997), studioso rigoroso e appassionato della spiritualità, che conobbe negli anni Trenta e con il quale instaurò una forte amicizia e una stretta collaborazione.
Lo stesso Padre rivelò, in occasione della sua morte, l’ammirazione verso il professore definendolo "...collaboratore assiduo ed intelligente per molto tempo e nostro munifico benefattore" e dichiarando la sua amicizia "...quale suo amico da quarant'anni, ammiratore convinto e in parte discepolo...[1]. Al padre domenicano, cinque o sei anni prima della sua morte, Arrigo Levasti espresse per primo il desiderio di lasciare la parte del suo patrimonio librario relativa all'ascetica e alla mistica.
Il 10 novembre 1979, 10 anni dopo la scomparsa di Arrigo Levasti, la Biblioteca di spiritualità fu ufficialmente aperta al pubblico. Le disposizioni di Levasti furono rispettate, la biblioteca fu situata in un suggestivo locale del convento, vicino, ma rigorosamente separato da quello che conteneva la raccolta dei libri conventuali e si stabilì che fosse aperta ogni giovedì della settimana. Una così limitata apertura era inevitabile, perché colui che si occupava della biblioteca era il solo padre Innocenzo Colosio.
Il lascito ammontava a circa settemilacinquecento volumi e inoltre, insieme a questi, Levasti aveva anche affiancato molti dei suoi manoscritti e appunti, materiale preziosissimo per capire la fisionomia intellettuale del professore. Il Convento di San Marco si ritrovò, quindi, erede di un patrimonio librario singolare nel suo genere, probabilmente a livello nazionale e sicuramente unico e di grande prestigio per Firenze.
L'ansia di ricerca, la devozione verso ogni tipo di cultura spirituale e l’amore per i libri di Arrigo Levasti, avevano permesso il formarsi di una biblioteca specializzata nel settore, ma larga di vedute, costituita da volumi di patristica medioevale e moderna, di letteratura ebraica, islamica e indiana, poesia latina e studi psicologici sul misticismo, insomma tutte opere che solo in questa biblioteca si trovano riunite insieme.
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[Categoria:Letteratura cristiana]]