Discepolo

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Nota di disambigua - Se stai cercando altri significati di discepolo, vedi Discepolo (disambigua).
Raffaellino del Garbo, Moltiplicazione dei pani e dei pesci (1503), affresco; Firenze, Chiesa di Sant'Antonino. "Gesù provvedeva ai bisogni dei discepoli che lo seguivano"

Discepolo (dal latino discipulum, "allievo", che a sua volta deriva dal verbo discere, "apprendere") si riferisce a coloro che fanno riferimento agli insegnamenti di un maestro.

Nella Bibbia

Nell'Antico Testamento alcuni profeti ebbero dei discepoli, come Eliseo fu discepolo di Elia (1Re 19,19-21 ).

I discepoli di Gesù

Nel Nuovo Testamento i discepoli sono coloro che seguono il Maestro per antonomasia, Gesù: in tal senso la parola indica ciascuno dei cristiani.

Ai suoi discepoli Gesù chiede fedeltà, chiede di rinunziare a sé stessi e di portare la propria croce (Mt 16,24 ; Mc 8,34 ; Lc 9,23 ). Quanto più questa sequela è fedele tanto più il discepolo è perfetto e non è dispensato dal suo contributo di sofferenza e di sangue.

Nei Vangeli è tra i discepoli che Gesù chiama i dodici, che unisce più strettamente con sé con lo scopo di prepararli per la predicazione (Mc 3,14 ) e perché facciano a sua volta discepoli di tutte le genti (Mt 28,18-20 ).

La condizione di discepolo non significa necessariamente la sequela fisica di Gesù: c'è anche chi è invitato da Gesù a dare testimonianza nel suo ambiente di vita, come l'uomo dal quale erano usciti i demoni (Lc 8,38-39 ; Mc 5,18-20 ); altri poi, chiamato da Gesù a essere discepolo, non ebbe il coraggio di mettersi alla sua sequela, come il giovane ricco (Mc 10,21-22 ).

Gli Atti degli Apostoli narrano che, alla Pentecoste, grazie alla predicazione degli apostoli si aggiungono altri tremila discepoli (2,41).

Bibliografia
  • Discepolo, in Enciclopedia del Cristianesimo, De Agostini, Novara, 2000
Voci correlate